Privacy e Facebook non sono due parole che vanno molto d'accordo. Oramai ci siamo quasi abituati al fatto che dobbiamo "cedere" parte delle nostre informazioni personali a Facebook se vogliamo sfruttare tutte le funzionalità offerte dalla piattaforma social. Sembra quasi che sia diventato impossibile, o perlomeno molto difficile, vivere senza entrare almeno una volta al giorno all'interno del nostrofacebook, social network, app, smartphone e controllare cosa abbiano pubblicato i nostri amici. Non è esagerato dire che Facebook (e tutti gli altri social network) sianodiventati una vera e propria estensione della nostra vita: dove finisce quella offline, inizia quella online. E molte volte le "due vite" si intrecciano fino a diventare una sola.
Passando molto del nostro tempo su Facebook, il social network con il passare degli anni è riuscito a creare un vero e proprio profilo su di noi. Grazie al lavoro dei tracker di terze parti e a tutti i dati che abbiamo lasciato sulla piattaforma, Facebook conosce benissimo le nostre abitudini, ma anche le persone con cui siamo in contatto. Essendo un social network che si basa sulle "richieste di amicizia" e sulle persone con cui siamo in contatto, per Facebook è molto importante proporci ogni giorno le persone con cui potremmo stringere amicizia. E infatti c'è una funzione che si chiama "Persone che potresti conoscere" e che mostra gli altri utenti iscritti al social network e con cui non abbiamo stretto amicizia. Ma come fa Facebook a sapere che quelle sono persone che nella vita reale potremo conoscere? Come funziona l'algoritmo su cui si basa "Persone che potresti conoscere"? Difficile a dirlo, anche perché Facebook è molto gelosa dell'architettura che tiene in piedi l'intero social network. Ma alcuni programmatori hanno cercato di scoprirlo, realizzando un applicativo da installare sul computer che monitora il funzionamento di "Persone che potresti conoscere" e aiuta a capire come è costruito l'algoritmo. Il programma si chiama PYMK Inspector (People You May Know, ovvero il nome in inglese della funzione "Persone che potresti conoscere") e per il momento funziona solamente per computer Mac.
Cosa Facebook sa di noi
Prima di capire come Facebook ci suggerisce le persone che conosciamo, è necessario sapere cosa Facebook sa di noi. Tutte le azioni che si compiono sul social network divengono informazioni utili a Facebook per profilare gli utenti. In questo modo le pubblicità che vengono mostrate sul nostro account saranno più affini ai nostri gusti. Secondo le testimonianze di ex dipendenti di Facebook, il social network dividerebbe gli utenti in oltre 50.000 categorie e questo permette di creare un profilo molto dettagliato. E per farlo, il social network non utilizza solamente i dati raccolti all'interno della piattaforma social, ma acquista anche quelli di aziende di terze parti che utilizzano dei tracker per scandagliare la Rete. Queste informazioni vengono usate anche per consigliare presenti all'interno della funzione "Persone che potresti conoscere".
Come funziona PYMK
Il programma PYMK Inspector (People You May Know) è stato realizzato dagli sviluppatori di Gizmodo, sito internet dedicato al mondo della tecnologia. L'obiettivo è quello di scoprire cosa permette a Facebook di sapere se conosciamo o meno una persona nella vita reale. E dato che l'algoritmo utilizzato dal social network è segreto, i ragazzi di Gizmodo hanno pensato di sviluppare un applicativo che controlli quali sono le persone suggerite e il loro grado di "parentela" con l'utente. Il programma è disponibile solamente per i computer Mac e può essere scaricato direttamente dal sito internet di Gizmodo.
Una volta completato il download e installato il programma, lo dovremo lanciare e inserire le credenziali del nostro account Facebook. Il nome utente e la password non saranno condivisi sulla Rete e resteranno salvati solamente sul computer. Il programma tiene traccia delle amicizie suggerite da Facebook ogni sei ore e cerca di capire come funziona l'algoritmo. Dagli studi effettuati dai ragazzi di Gizmodo si è capito che Facebook utilizza alcune informazioni particolari per suggerire le persone che si potrebbero conoscere. In primis i dati della geolocalizzazione salvati sullo smartphone. Ma anche le persone presenti all'interno delle immagini che pubblichiamo e di cui non siamo amici sul social network (sfruttando il riconoscimento facciale). Tra le "Persone che potresti consocere" sono presenti anche gli account degli utenti che si connettono alla nostra stessa rete Wi-Fi. Se ad esempio, ci colleghiamo al Wi-Fi della biblioteca o a quello dell'Università, dopo un po' inizieremo a notare che tra le amicizie suggerite ci sarà anche il/la ragazzo/a che incontriamo sempre nella stanza studio.
Per avere altri dati certi, Gizmodo vuole raccogliere informazioni per un paio di mesi e cercare di capire quali sono le evidenze maggiori.
3 marzo 2018