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Come evitare le truffe su eBay

eBay, come ogni baia, può essere infestata da... pirati pronti a truffare utenti ignari. Ecco le truffe tipiche del sito di aste e le tattiche per evitare di cadere in trappola

eBay

 Essere truffati non è mai piacevole. La sicurezza che ne deriva, la sensazione di non potersi fidare più di nessuno, i comportamenti sempre più guardinghi e sospettosi. Rimanere vittime di una truffa online, se possibile, può essere ancora peggiore. Ed eBay, con i suoi 145 milioni di utenti attivi, è la piazza preferita dai truffatori virtuali. Si passano decine di minuti a realizzare un'inserzione oppure a cercarne una, si impiegano giorni a seguire e controllare l'asta. Alla fine, però, il risultato è lo stesso: il venditore non vede un soldo, mentre l'acquirente aspetta per giorni una spedizione che non arriverà mai a destinazione.

Ci sono, però, degli accorgimenti che permettono di evitare di cadere nella trappola. A volte si tratta di semplice buon senso; in altre occasioni di vere e proprie tattiche difensive da mettere in atto per proteggere i propri oggetti o i propri soldi.

Dalla parte dell'acquirente

La regola base per l'acquirente è molto semplice: se sembra troppo bello per essere vero, allora non lo è. Chi potrebbe mai vendere un iPhoen 5S per meno di 400 euro? Chi potrebbe mettere all'asta il suo televisore LED 3D appena comprato per poche centinaia di euro? Probabilmente nessuno. Quindi, nel caso in cui ci si imbattesse in un'asta che ha dell'incredibile, è meglio non fidarsi. Nel 99,9% dei casi si tratterà della più tipica delle truffe online.

Dalla parte del venditore

Tra i maggiori pericoli che un venditore può correre c'è quello di essere contattato dall'acquirente poiché l'oggetto non è stato ricevuto. In questo caso si sarà costretti a rifondere il danno subito o a spedire nuovamente l'oggetto, nel caso in cui se ne possegga più di una copia. Per evitare di finire in questa “trappola” si dovrà spedire solamente all'indirizzo confermato dell'utente (quello inserito all'atto dell'iscrizione), evitando di utilizzare indirizzi differenti comunicati al termine della transazione. Inoltre, può essere utile offrire esclusivamente spedizioni tracciabili (come la raccomandata postale o la spedizione con corriere), che permettono di verificare il percorso del pacco e l'effettiva ricezione dello stesso.

Esempi pratici

Alcune truffe online si ripetono con maggior frequenza rispetto alle altre. Si tratta di inganni non troppo complicati da mettere in atto e che, nella gran parte dei casi, assicurano la riuscita della truffa.

  • Chiudiamola altrove. Può capitare, nel caso si metta in vendita un oggetto, di ricevere la più classica delle “offerte irrinunciabili”. Chiudiamo la transazione altrove: un'offerta che fa gola per svariati motivi, primo tra tutti la possibilità di evitare di pagare le tariffe d'inserzione di eBay. Un'offerta, il più delle volte, che nascondere intenzioni truffaldine da parte dell'utente. Può capitare, infatti, che il compratore, qualche giorno dopo aver chiuso la transazione, torni a farsi vivo, dicendo che l'oggetto non era conforme alla descrizione o di non averlo mai ricevuto. Con la minaccia di segnalare tutto al portale di aste online e farvi bannare. Lo stesso, naturalmente, può valere per l'acquirente: dopo aver fatto l'offerta, l'inserzionista chiede di chiudere l'affare bypassando eBay ad un prezzo più basso: in casi come questi le possibilità di ricevere il pacco con l'oggetto acquistato si riducono al lumicino. Chiudendo la transazione al di fuori del “recinto” legalitario di eBay, si perderanno tutte d'un colpo le prerogative garantite dalla piattaforma di Pierre Omidyar. Niente rimborso in caso di affare andato male, niente protezione da utenti disonesti e truffaldini. Il consiglio, in casi come questi, è di rispedire al mittente la “proposta indecente”, segnalando ad eBay l'utente che agisce in maniera scorretta.

 

Oggetto rotto

 

  • Usato inaffidabile. Questa truffa necessita di utenti più smaliziati e spregiudicati. Si mette in vendita un oggetto in condizioni più o meno perfette – uno smartphone usato, una borsa passata di moda, un capo di abbigliamento che non piace più – riuscendo a chiudere l'asta “normalmente”. Qualche giorno dopo, alla ricezione della merce, si viene contattati dall'acquirente: l'oggetto non è conforme alla descrizione. Smartphone rotto, borsa o capo d'abbigliamento fallati e, quindi, inutilizzabili. Si è quindi costretti a rifondere i danni, restituendo i soldi ottenuti dall'asta. Riuscire a fiutare la truffa, in questi casi, è tutt'altro che semplice. L'acquirente, infatti, può aver acquistato un oggetto identico, ma rotto – quindi ad un prezzo più basso – per mettere in atto lo “scambio” una volta ricevuto l'oggetto funzionante. In casi come questi ci sono ben poche cose che si possano fare. Si può chiedere includere nell'inserzione l'assicurazione sull'oggetto, così da poter recuperare i soldi nel caso le cose non vadano a buon fine; oppure inserire la dicitura “Oggetto non ribmorsabile” all'interno dell'inserzione. In caso si vendano oggetti o gadget elettronici, si può fotografare il numero di serie da utilizzare come prova a propria discolpa.

 

Soldi e venditore in fuga

 

  • Venditore fantasma. Questa truffa è riconducibile alla regola base per l'acquirente. Mai fidarsi delle offerte troppo allettanti. Il venditore lancia una o più aste apparentemente “normali”, a prezzi al di sotto del mercato. Si pensa a qualche svendita promozionale o alla vendita di grandi stock di prodotti e si abbocca all'esca. Si chiude la transazione, si paga l'oggetto e si attende speranzosi di riceverlo. Il pacco, però, non arriverà mai e nel frattempo il venditore avrà fatto perdere le proprie tracce (e quelle dei soldi). In casi come questi eBay affianca l'acquirente, permettendo di recuperare (in parte o totalmente) i soldi spesi. La trafila, però, è abbastanza lunga: per evitarla, basta acquistare da utenti affidabili e “reali”. Per verificare che dietro non si nasconda un truffatore, è importante contattarlo prima di effettuare l'offerta, chiedendo informazioni aggiuntive e altre foto dell'oggetto. Anche se non offrirà una certezza assoluta, sarà comunque segno di un venditore “attivo” e presente.

Il buon senso

In altre occasioni, per evitare di rimanere vittima di truffe su eBay, basta un po' di buon senso.

 

Occhio ai feedback

 

  • Controllare i feedback. Il sistema dei feedback è fondamentale per evitare truffe online. Controllandoli, si potranno conoscere “vita, morte e miracoli” del venditore o dell'acquirente. Nel caso in cui si tratti di un “novizio” (zero feedback o giù di lì), conviene tenersi sempre un po' sul chi va là. Sia nel caso di un venditore, sia nel caso di un acquirente, dietro un account senza feed si può nascondere un potenziale truffatore. Contattandolo prima della conclusione della transazione, si potrà avere qualche sicurezza in più.

 

Pagamenti con PayPal

 

  • Pagamenti certificati. Per concludere positivamente le inserzioni, eBay consiglia di utilizzare PayPal come sistema di pagamento. Essendo legato a doppio filo con il sito di aste, PayPal offre garanzie tanto all'acquirente, quanto al venditore. Il primo sarà certo di ricevere un rimborso nel caso di truffa, il secondo potrà esser certo di aver ricevuto i soldi. Inoltre, a differenza di altri metodi, PayPal garantisce il completo anonimato del pagatore, proteggendone i dati personali.

 

Controllare le inserzioni

 

  • Controllare le inserzioni. Per ottenere il maggior numero di informazioni sia sull'utente, sia sull'oggetto in vendita si dovrà analizzare a fondo l'inserzione, riservando particolare attenzione alle foto inserite del venditore. Nel caso in cui le foto siano scaricate dal web, bisogna procedere con molta cautela. Nel caso in cui, invece, siano realizzate dagli utenti, bisogna fare attenzione che non siano state realizzate ad hoc per nascondere qualche difettuccio (graffi, crepe o altri difetti del genere).

A cura di Cultur-e
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