Tra i molteplici esperimenti sociali che si possono condurre online quello condotto da Claire Boniface, ventenne studentessa statunitense, assume un carattere molto particolare. Per riassumerlo e spiegarlo è sufficiente citare la frase da lei stessa utilizzata per descrivere il progetto che sta portando avanti su social network e Tumblr: “Sto portando avanti un esperimento sociale chiamato 'Dirsi d'accordo con i ragazzi che si complimentano con te'”. E se il progetto già sembra di per sé strano, le risposte che la ragazza ha ricevuto saranno a dir poco sorprendenti.
Grazie mille
A spingere Claire Boniface, le cui esperienze nelle chat per incontri evidentemente non sono state delle migliori, sembra esser stata la semplice curiosità. “Volevo vedere cosa accadeva – spiega la giovane studentessa statunitense in un'intervista a un quotidiano online – rispondendo in maniera compiaciuta alle loro avances. Già in altre occasioni mi era capitato di ricevere messaggi con complimenti per il mio aspetto fisico, ma avevo deciso di ignorarli. Poi, mossa dalla curiosità, ho provato a rispondere affermativamente ai messaggi che ricevevo e attendere una loro reazione”.
Riconoscimento
La parte più sorprendente dell'esperimento, però, sta nelle risposte che la ragazza ha ricevuto dai vari corteggiatori virtuali. Alcuni, probabilmente disorientati da una replica totalmente inattesa, abbandonavano la discussione senza farsi più sentire; altri, invece, ribattevano una seconda volta, smentendo il complimento appena fatto. “Forse – afferma ancora Claire Boniface – alcuni uomini credono di poter dire alle donne cosa sono e cosa non sono. Senza considerare, però, che le donne hanno già coscienza di sé stesse e sanno benissimo come sono e cosa sono”.
La replica
Un esperimento simile (sulla scia di quello tentato da Claire Boniface) è stato portato avanti da Gweneth Bateman, 18enne britannica piuttosto attiva e conosciuta sui social network (il suo account Twitter, ad esempio, conta quasi 80mila follower). Le intenzioni della giovane originaria della Gran Bretagna sono completamente differenti rispetto a quelle della quasi coetanea statunitense: l'obiettivo è quello di mostrare come le donne siano trattate diversamente sul web. Ed effettivamente, le repliche ricevute da Gweneth Bateman sono state differenti rispetto a quelle ricevute dalla sua “omologa” statunitense: anziché essere ignorata, in alcuni casi la giovane è stata anche pesantemente insultata.
Metodo anti-stalking?
Nonostante si tratti di appena due esempi, la “coincidenza” potrebbe far ben sperare tutte quelle ragazze (e, in alcuni casi, anche quei ragazzi) abbordate sulle chat di incontri con frasi-tipo come “Ciao, lo sai che sei bellissima” o “Hai degli occhi bellissimi, lo sai?”. Frasi che, il più delle volte, possono fare da preludio a una vera e propria persecuzione prima virtuale e poi reale, ma che potrebbero essere stroncate sul nascere con risposte positive, concilianti e inattese. Un metodo anti-stalking perfetto, insomma, anche se ci sarebbero bisogno di maggiori conferme prima di darlo per assodato.