Da quando il web è diventato sempre più centrale nella vita degli utenti, sono diventati praticamente di uso comune termini come DNS.
Oltre a questo, è diventato sempre più comune anche il bisogno di impostare un DNS alternativo e le ragioni dietro questa scelta possono diverse: dalla ricerca di prestazioni superiori alla volontà di visitare contenuti bloccati a livello regionale.
Per cambiare DNS in maniera corretta bisogna tenere conto di diversi fattori: il primo è il dispositivo in uso. Ciò vuol dire considerare se si vuole cambiare il DNS di un cellulare, piuttosto che il DNS di uno smartphone o un tablet.
Dopodiché bisogna tenere conto del sistema operativo. L’iter da seguire per cambiare il DNS di Android infatti non è lo stesso che permette di cambiare il DNS dell’iPhone o dell’iPad.
Infine bisogna considerare la tipologia di connessione a disposizione: da una parte la connessione Wi-Fi, dall’altra la connessione a rete cellulare.
Anche perché non tutti i dispositivi e i sistemi operativi permettono di intervenire sui DNS allo stesso modo.
Ad esempio i dispositivi Android permettono di impostare un DNS alternativo sia in caso di connessione Wi-Fi che in caso di connessione alla rete cellulare.
Al contrario i dispositivi Apple, da iPhone a iPad, permettono di cambiare i DNS soltanto nel caso in cui il device sia connesso a una rete Wi-Fi. Scopriamo di più al riguardo.
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1. Cos’è il DNS e perché impostare un DNS alternativo
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L’acronimo DNS sta per Domain Name System e serve per identificare degli archivi che aiutano a individuare la giusta corrispondenza tra dominio e indirizzo IP.
Il dominio, o nome di dominio, è quell’insieme di parole più o meno facili da ricordare che vengono associate a un IP: una stringa molto più complessa di caratteri, che identifica effettivamente gli indirizzi su Internet.
Quando si naviga sul web, il browser interroga il DNS e quest’ultimo si occupa di tradurre ciò che viene digitato nella barra degli indirizzi, associandolo al corretto indirizzo IP.
Il caricamento di una singola pagina web richiede l’uso di quattro server DNS diversi: recursor, root nameserver, server TLD e nameserver autoritativo. La procedura prevede inoltre ben otto passaggi tra il browser e i diversi server DNS coinvolti.
A questo punto è lecito chiedersi: perché cambiare DNS? Le risposte sono molteplici e dipendono soprattutto dalle esigenze del singolo utente.
C’è chi impara come cambiare DNS per ragioni di privacy. Più precisamente selezionando server che non leggano e archivino le attività sul web e le liste di siti o pagine visitate.
Così come c’è chi sceglie di impostare un DNS diverso per ragioni legate alla libertà di scelta. Esistono infatti server DNS che oscurano determinate pagine per via di blocchi regionali.
Infine c’è anche chi opta per un DNS alternativo con l’obiettivo di migliorare le prestazioni sul web. Una su tutte la velocità di caricamento delle diverse pagine.
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2. Come cambiare il DNS dell’iPhone o dell’iPad
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La procedura da seguire per cambiare i DNS su cellulare, smartphone o tablet Android, varia in base al contesto di partenza.
Da una parte la procedura per impostare un DNS alternativo in caso di connessione Wi-Fi. Dall’altra la procedura per impostare un DNS alternativo in caso di connessione alla rete cellulare. In entrambi i casi i singoli passaggi potrebbero differire, in base al dispositivo e l’aggiornamento di sistema operativo in uso.
Nel caso della connessione Wi-Fi bisogna innanzitutto intervenire sull’indirizzo IP: il codice numerico che identifica tutti i dispositivi e le attività online in maniera univoca.
La prima cosa da fare è aprire le Impostazioni del dispositivo e cercare la voce di nome Wi-Fi. Ora bisogna selezionare la connessione in uso e mantenere il tap. Dovrebbe apparire un menù inedito, che permetterà di selezionare la voce di nome Modifica Rete.
Lo step successivo consiste nel selezionare la voce di nome Mostra opzioni avanzate. Quindi bisogna fare tap sulla voce di nome Impostazioni IP e selezionare la voce di nome Statico.
In questa stessa schermata è possibile intervenire sui DNS Android. Ciò vuol dire impostare manualmente degli indirizzi. Magari attingendo alle informazioni presenti nelle liste di DNS italiani che circolano sul web.
Impostare un DNS alternativo su smartphone o tablet connesso alla rete cellulare è leggermente più complesso. Infatti bisogna innanzitutto eseguire un root di Android.
Il root è un’operazione potenzialmente rischiosa: innanzitutto perché compromette la garanzia del dispositivo. Ma anche perché, in caso di errore, c’è la possibilità che il device smetta di funzionare.
Dopo il root bisogna installare un’app dedicata al cambio di DNS Android. Un software che mette a disposizione dell’utente delle liste di DNS, che possono essere selezionati con pochi tap.
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3. I vantaggi di cambiare DNS su iPhone e iPad
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Cambiare il DNS su un iPhone o un iPad può portare a numerosi benefici in termini di velocità, sicurezza e accesso a contenuti.
Uno dei vantaggi principali di questa operazione è l’aumento delle prestazioni di navigazione; come già detto infatti i server DNS si occupano della traduzione dei nomi di dominio in indirizzi IP che vengono utilizzati dai vari device per connettersi ai siti web.
Chiaramente, se il server DNS predefinito del provider Internet è lento, la risoluzione dei nomi di dominio richiede più tempo, rallentando la navigazione.
Cambiare il DNS verso un server più rapido, come quelli di Google DNS (8.8.8.8) o Cloudflare DNS (1.1.1.1) ad esempio, può ridurre nettamente il tempo di caricamento delle pagine web, migliorando l'esperienza di navigazione.
Importante ricordare anche che alcuni server DNS pubblici offrono funzionalità di sicurezza aggiuntive.
Quad9 (9.9.9.9), ad esempio, blocca l'accesso a siti web dannosi, proteggendo il dispositivo da malware, phishing e altri tipi di minacce online.
Scegliendo uno di questi DNS sicuri è possibile, quindi, aumentare la protezione del tuo dispositivo oppure, come nel caso di OpenDNS avere accesso a strumenti per il Parental Control, che consentono di bloccare automaticamente l'accesso ai contenuti inappropriati o rischiosi per i minori.
In alcuni casi, i server DNS dei provider Internet locali possono bloccare l’accesso a determinati siti web o a specifici contenuti, come accade con le piattaforme di streaming.
Cambiando il server DNS è possibile aggirare queste restrizioni geografiche e accedere ai contenuti che altrimenti sarebbero preclusi. È il caso di DNS come Google DNS o Cloudflare DNS non applicano filtri geografici e garantiscono libero accesso al web.
È bene ricordare anche che, alcuni server DNS, specialmente quelli appartenenti ai provider di servizi Internet, possono subire interruzioni o rallentamenti a causa di sovraccarichi o problemi tecnici.
Utilizzando un DNS alternativo è possibile migliorare l’affidabilità della connessione, riducendo il rischio di disservizi durante la navigazione.
Inoltre, alcuni specifici DNS pubblici sono progettati per garantire agli utenti un’alta disponibilità e una bassa latenza, per una connessione stabile e veloce.
Infine, modificando il DNS è possibile avere un maggiore controllo sull’esperienza di navigazione, con la possibilità di configurare filtri web, impostazioni per il Parental Control e, addirittura, monitorare l'utilizzo della connessione.
Una soluzione particolarmente utile per chi vuole, ad esempio, gestire l'accesso a Internet dei propri figli o proteggere il proprio dispositivo da siti pericolosi.
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