Per giganti come Google, Apple e Microsoft l'immenso mercato cinese è, probabilmente il più interessante in assoluto e quello che offre maggiori prospettive di crescita. Tanto a livello hardware, quanto livello software, gli utenti cinesi sono i più appetiti dai grandi nomi dell'hi-tech mondiale e non è un segreto che sempre più società occidentali tentino di presentare prodotti vicini ai loro gusti.
Per questo motivo la notizia che il Governo cinese stia sponsorizzando lo sviluppo di un sistema operativo alternativo a Windows e Android non deve esser stata accolta con molto favore dalle parti di Mountain View, Cupertino e Redmond.
Necessità
Da tempo le autorità del Paese asiatico avvertivano la necessità di dover difendere il proprio mercato “dall'invasione” di sistemi operativi stranieri, soprattutto per ragioni di sicurezza. Per questo motivo l'informatica è divenuta un'area ove i rapporti tra il Governo cinese e i Governi occidentali sono divenuti piuttosto tesi. Non devono stupire più di troppo le dichiarazioni che Ni GuanGnan, ingegnere a capo del progetto Chinese OS (abbreviato in COS) e cofondatore di Lenovo, rilascia all'agenzia statale Xinhua.
Lo scorso marzo un team di sviluppatori sovvenzionato dal Governo ha iniziato a lavorare, presso l'Accademia delle Scienze cinese, allo sviluppo di un sistema operativo pensato ad hoc per il mercato interno per competere con Android, Windows e iOS. La versione desktop dovrebbe essere lanciata già a ottobre di quest'anno, mentre per la versione mobile ci sarà da attendere i primi mesi del 2015.
La soluzione sponsorizzata dal Governo dovrebbe servire a fare breccia nel cuori dei milioni di cinesi che utilizzano un PC e convincerli a fare il “salto della barricata. Non è detto, però, che l'operazione abbia successo: ad oggi il 70% dei computer domestici cinesi è ancora dotato di Windows XP.
Uno dei tanti
Il sistema operativo che verrà presentato a ottobre, comunque, non è unico nel suo genere. Già nel 2001 il Governo cinese prova a contrastare lo strapotere Microsoft presentando Kylin, sistema operativo basato su una distribuzione Free-BSD. Nonostante i capitali investiti, il primo OS made in China ha incontrato molte difficoltà a fare breccia nel cuore dei cinesi, sempre più affezionati a Windows XP.
Nel 2013 lo stesso gruppo di sviluppatori che ha lavorato su Kylin prova nuovamente a offrire un'alternativa nazionalista con Ubuntu Kylin, distribuzione Linux basata sul celebre sistema operativo open source sviluppato in Sud Africa.