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Come Google vuole cambiare gli URL in futuro

Google sta testando dal 2014 dei nuovi per modi per visualizzare gli URL e rendere più sicura la navigazione online degli utenti

url

Molti utenti di Internet ignorano del tutto cosa siano, e forse anche tu sei tra questi, ma le URL sono una parte fondamentale dell'identità di un sito web. Se non hai mai sentito parlare di URL, quindi, non ti sentire in difetto. URL è l'acronimo di Uniform Resource Locator, cioè delle stringhe di lettere, numeri e simboli che compongono un indirizzo web e che, se le ricordi correttamente e per intero, puoi digitare nella barra degli indirizzi del tuo browser per accedere direttamente ad un sito senza cercarlo su Google, su Bing o su un altro motore di ricerca. Ad ogni URL corrisponde un'altra stinga di numeri, l'indirizzo DNS, che è il vero e proprio indirizzo fisico delle pagine web contenute nei server sparsi in tutto il mondo. Grazie a URL e DNS, quindi, se vuoi visitare il sito di Fastweb ti basta scrivere fastweb.it nella barra del tuo browser e sarai sicuro di accedere al vero, unico e originale sito di Fastweb in italiano.

Tuttavia, gli indirizzi URL possono anche trarre in inganno e diventare una potente arma a disposizione di hacker e truffatori online. Capita molto spesso, infatti, che i criminali del web sfruttino la notorietà di un indirizzo URL per i propri loschi scopi. Come? Imitando una URL famosa.

Le URL nascondono dei pericoli

attacco phishing

Dì la verità: se per caso tu dovessi capitare su un sito web del tutto simile a quello di Fastweb ma con URL faslweb.it riusciresti al volo a notare che non è il vero sito Internet di Fastweb? Molto probabilmente no, perché cambia solo una lettera e quindi sarebbe facile per un hacker trarti in inganno e farti navigare su un sito "taroccato" che non fa altro che trasmetterti virus, malware o tramite il quale i truffatori potrebbero cercare di truffarti. L'esempio non è casuale, perché l'imitazione dell'URL è una tecnica molto usata dai cybercriminali. Questa tecnica prende il nome di attacco phishing ed è una delle strategie più utilizzate dagli hacker per truffare gli utenti online.

Ma, anche restando nella piena legalità, ci sono casi in cui le URL diventano stringhe di testo quasi illeggibili e che poco o nulla dicono agli utenti. Esempio: leggendo la URL "https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32018D0767" riesci ad avere la minima idea di cosa contenga la pagina web in questione? No, di certo. Eppure, a quella pagina troverai il testo della decisione con cui l'Unione Europea indice le elezioni politiche europee del maggio 2019. Non si tratta certamente di un sito truffaldino, ma di quello della massima istituzione politica del nostro continente e la pagina a cui fa riferimento l'indirizzo illeggibile contiene informazioni importanti per la vita di tutti noi. Eppure, persino il sito dell'UE contiene migliaia e migliaia URL che sono completamente indecifrabili per l'utente.

Il progetto di Google per rendere sicure gli URL

google chrome

Per tutti questi motivi, già da qualche anno, si pensa a sostituire le URL con qualcos'altro che sia più "user friendly". Ma con cosa? La risposta ancora non c'è, ci sono solo tentativi ed esperimenti come quelli che sta facendo Google tramite il suo browser Chrome.

"Le persone hanno difficoltà a comprendere le URL - afferma Adrienne Porter Felt, che guida il team di ingegneri che provano a rendere più facile da usare Chrome - Sono difficili da leggere, è difficile sapere quale parte di loro debba essere considerata attendibile, e in generale non penso che le URL stiano funzionando come un buon modo per trasmettere l'identità del sito. Quindi vogliamo andare verso un luogo dove l'identità web sia comprensibile da tutti, dove gli utenti sanno con chi stanno parlando quando utilizzano un sito web. Ma ciò comporterà grossi cambiamenti in come e quando Chrome visualizza gli indirizzi URL".

url

Al momento Google sta studiando (leggi: tracciando) tutti i modi in cui gli utenti usano le URL: se le inseriscono direttamente o le cercano su un motore di ricerca, se fanno errori quando le scrivono e molto altro. Ma Google sa anche che qualunque decisione prenda, alla fine farà contenti alcuni utenti e ne scontenterà almeno altrettanti. Nel 2014, a Mountain View hanno deciso di fare un esperimento: Google ha provato una funzione di chiamata "chip di origine" (origin chip) che mostrava solo il nome di dominio principale dei siti e non l'intera URL. Ciò fu fatto per garantire che gli utenti sapessero in quale dominio stessero effettivamente navigando. Se un utente voleva conoscere la URL completa poteva cliccarci sopra e veniva mostrata da Chrome per intero. L'esperimento è stato elogiato da alcuni, ma ha anche generato critiche e Google ha preferito metterlo in pausa: "Stiamo usando i feedback che abbiamo ricevuto nel 2014 per impostare il nostro futuro lavoro", spiega la Porter Felt.

A quanto pare Google non ha intenzione di togliere la barra delle URL da Chrome o di chiedere la sostituzione delle URL con un'altra tecnologia a livello internazionale. Al contrario, Big G starebbe cercando un modo diverso e migliore per usare e visualizzare le URL. Forse qualche novità potrebbe arrivare già questa primavera, ma una cosa è certa: non ci saranno rivoluzioni, perché Google è un gigante e come tutti i Giganti fa molto rumore anche se fa un piccolo passo.

 

20 gennaio 2019

A cura di Cultur-e
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