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Chi sono le celebrità digitali più famose

Sui social media e in particolar modo su Instagram stanno diventando sempre più famose le celebrità digitali, ossia create con computer grafica e alimentate da intelligenza artificiale, ecco come sono fatte

Hatsune Miku, star digitale giapponese

Non ci sono più i personaggi famosi di una volta. No, non è una critica contro VIP o influencer dei giorni d'oggi e nemmeno un'affermazione nostalgica sulle grandi star della TV e del cinema del passato. È la semplice realtà dei fatti: su molti social network stanno diventando sempre più popolari le celebrità digitali. Di cosa stiamo parlando? Semplice, di veri e propri personaggi famosi realizzati da un computer, o meglio con la computer grafica, e alimentati dall'intelligenza artificiale per interagire con i propri follower sui social media, in particolare al momento sono abbastanza in voga su Instagram.

Le celebrità digitali con AI manderanno in pensione i cari e vecchi VIP in carne ed ossa? In un mondo in cui le macchine sostituiranno l'uomo in moltissimi campi mai dire mai. Chissà se tra qualche anno ci ritroveremo a guardare la sera un Grande Fratello VIP fatto solo da personaggi famosi creati dagli sviluppatori con la computer grafica e presentati da un robot con intelligenza artificiale. Come spesso accade in questi casi l'idea iniziale di creare delle celebrità digitali è venuta a un gruppo di sviluppatori giapponesi. Il gruppo di ricerca voleva realizzare una serie di attori, cantati, modelli e ballerini virtuali in grado di diventare famosi sui social network.

Perché creare delle celebrità fatte al computer? Semplice, perché è possibile modellarle a piacimento seguendo quelle che sono le caratteristiche più apprezzate dagli utenti. Senza dimenticare che essendo alimentate da un'AI programmata da sviluppatori verranno usate solo per sponsorizzare prodotti, eventi, concerti e così via evitando frasi scomode o foto imbarazzanti della vita reale che possono minare i rapporti con le aziende da sponsorizzare.

I VIP fatti al computer

Gli sviluppatori giapponesi hanno dichiarato che ogni celebrità realizzata con la computer grafica ha, grazie all'intelligenza artificiale, una propria personalità. In base all'interazione con gli utenti cioè ha un diverso modo di rapportarsi. E a chi critica il senso di creare delle celebrità digitali gli sviluppatori hanno risposto dicendo che in fin dei conti qualsiasi VIP in carne ed ossa rappresenta lo stereotipo della società in cui vive e incarna quelli che sono i valori più o meno frivoli delle persone alle quali si rivolge. Un distacco tra reale e digitale di cui da sempre i giapponesi non si curano troppo.

 

 

Da alcuni mesi infatti in Giappone è diventata famosa in Internet una ragazza, Hatsune Miku, realizzata con la computer grafica e creata con le sembianze dell'adolescente scolaretta giapponese che si vede spesso negli anime e nei manga. Hatsune è stata creata per sponsorizzare un microfono con sintetizzatore vocale molto utile per i karaoke che in Giappone sono una vera e propria moda intramontabile. La ragazza creata al computer ha avuto talmente tanto successo in pochi mesi che ora realizza dei veri e propri concerti online dove canta i brani che scrivono per lei i suoi fan sui social media. In Giappone i personaggi famosi digitali sono ormai la normalità.

 

 

Esistono anche delle specie di agenzie per VIP digitali che creano e sponsorizzano celebrità alimentata da intelligenza artificiale. La gente si è talmente tanto abituata a vedere gli spot e i programmi o i profili Internet di persone non reali da non accorgersi più della differenza tra VIP in carne ed ossa e VIP digitali. Il gruppo di cantanti AKB48 qualche anno fa ha annunciato l'aggiunta di un nuovo elemento nella band, il 16enne Aimi Eguchi. Il ragazzo non ha mai preso parte ai concerti ma sponsorizzava prodotti con il gruppo e appariva in tutte le foto postate sui social media dalla band. Solo dopo diversi mesi i fan hanno capito che non si trattava di una vera e propria persona ma solo di un VIP creato con la computer grafica.

Influencer su Instagram

Tutti seguiamo qualche influencer su Instagram. Quel profilo molto famoso che osserviamo per capire quale sarà la moda del prossimo anno o i ristoranti più buoni dove mangiare nella nostra zona o quando siamo in viaggio. Insomma, si tratta di una sorta di rapporto di fiducia che si viene a creare con una persona che sponsorizza prodotti, servizi o locali e l'opinione della quale portiamo in grande considerazione. Che succede però se l'influencer che seguiamo è in realtà un'AI dalle sembianze femminili che è progettata solo per vendere e sponsorizzare alcuni determinati prodotti? A quanto pare non molto. Gli utenti non si scandalizzano più di tanto e non vivono la cosa come un tentativo troppo evidente di "inganno".

 

 

Su Instagram per esempio è diventata famosissima negli ultimi tempi la brand influencer di 19 anni Lil Miquela. La ragazza ha superato il milione di seguaci, ha collaborato con Prada e altri marchi internazionali molto importanti. Peccato che Lil non abbia 19 anni ma sia un'intelligenza artificiale trasformata in una ragazza con la computer grafica. La cosa più incredibile? Lil Miquela è stata smascherata da un altro personaggio digitale diventato celebre su Internet per essere un grande sostenitore di Trump durante la corsa alla Casa Bianca. L'account, dal nome Bermuda, ha anche preso in ostaggio con un attacco hacker il profilo pubblico di Lil Miquela su Instagram costringendo i programmatori ad ammettere che si trattava di un AI e non di una donna in carne ed ossa. Si trattò molto probabilmente di una faida creata a tavolino per dimostrare come le celebrità digitali possano creare interazione e notizia tanto quanto quelle reali.

La prima supermodella digitale

 

 

Se fin qui vi sembra di aver letto troppo dovete ancora conoscere la storia di Shudu, la prima supermodella al mondo che in realtà non esiste. Realizzata dal grafico Cameron-James Wilson con un programma in 3D è diventata in poco tempo regina di Instagram raccogliendo migliaia e migliaia di follower con le sue foto. Molte modelle hanno apprezzato la scelta di realizzare una donna di colore come prima supermodella digitale mentre altri personaggi celebri delle passerelle hanno aspramente criticato Shudu per la sua eccessiva somiglianza con alcuni stereotipi legati alla fisionomia delle persone di colore, come per esempio i fianchi molto larghi e le labbra eccessivamente ingrossate.

A cura di Cultur-e
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