Ritrovarsi a capo di un'azienda ad appena 21 anni succede raramente in Italia. Ancora più raro il fatto che il questo ragazzo abbia creato da zero la società e l'abbia resa una delle eccellenze del nostro Paese, esempio di innovazione e competenza a cui tutti si ispirano. Il ventunenne in questione risponde al nome di Matteo Achilli e nel marzo 2012, poco dopo essersi diplomato, lancia Egomnia, social network/portale lavorativo dove far incontrare offerta e domanda di lavoro.
Un sito di annunci lavorativi come molti altri, potrete pensare. Ma non è così. Perché Matteo Achilli ci mette del suo e, applicando lo spirito imprenditoriale alle proprie conoscenze informatiche, crea quella che a detta di molti è la miglior startup italiana. Un sito dove cercare il lavoro più adatto alle proprie competenze.
La genesi di Egomnia
L'idea alla base di Egomnia nasce casualmente, o quasi. Primi mesi del 2011, Matteo frequenta l'ultimo anno del Liceo San Giuseppe di Via del Casaletto a Roma e insieme ai suoi compagni di classe è impegnato nella scelta dell'Università a cui iscriversi pochi mesi dopo. Accade così che una sua compagna di classe gli passa la classifica delle migliori università del mondo: uno strumento utile per capire lo status internazionale dell'Ateneo che si intende scegliere e quali sono i suoi punti di forza.
A questo punto Achilli ha una sorta di epifania, di illuminazione: perché non applicare lo stesso metodo quando si parla di offerte lavorative, curriculum vitae e ricerca di stage? Perché non assegnare un punteggio a diploma, laurea, certificazioni di lingua e certificazioni informatiche e alle esperienze lavorative per creare una classifica degli utenti, dove poi le aziende possano andare a pescare? Matteo inizia a lavorarci su, dividendosi tra lo studio (necessario alla preparazione dell'esame di maturità) e la progettazione del social network.
Nel marzo di quell'anno, in piena “estasi creativa”, sostiene il test d'ingresso per l'Università commerciale Luigi Bocconi di Milano, che Matteo sceglie per la sua organizzazione e, naturalmente, per la sua fama internazionale.
Nel frattempo, l'allora diciannovenne studente liceale continua a lavorare al suo progetto, cercando programmatori esperti che lo aiutino a sviluppare la piattaforma e partner commerciali che lo aiutino a reperire risorse economiche. La sua giovane età non lo aiuta nel reperire il budget necessario, mentre per lo sviluppo del sito web arrivano preventivi a cinque zeri. Matteo decide quindi di mettersi in proprio e affida lo sviluppo della piattaforma a giovani ingegneri informatici appena laureati (o laureandi). Della parte commerciale, invece, decide di occuparsene in prima persona.
Nel marzo 2012 Egomnia vede finalmente la luce del sole. Il suo punto di forza è, senza ombra di dubbio, l'algoritmo che permette di calcolare il “valore” di ogni laureando e laureato e di inserirlo nel ranking degli utenti di Egomnia. Nei primi due mesi il social network made in Roma fa registrare oltre 10.000 iscritti e 100 società affiliate. Un successo inaspettato, che fa guadagnare a Matteo Achilli il titolo di Mark Zuckerberg italiano.
Il presente
Matteo è ora iscritto al secondo anno della facoltà di Economia Aziendale e Management della Bocconi. Oltre che fondatore della migliore startup italiana ora sul mercato. In un anno e qualche mese Egomnia ha attirato su di sé le attenzioni della stampa nazionale, conta 100.000 iscritti e 500 società affiliate. Il presente, anche sotto il punto di vista economico, sorride a Egomnia e al suo ideatore: nei primi cinque mesi dell'anno il fatturato della società è di 500.000 euro e il trend è più che positivo.
Dallo scorso dicembre tiene anche un blog sulle pagine dell'Huffington Post trattando temi legati all'economia e la finanza internazionale.
Il futuro
Prima di tutto Matteo vuole portare a termine i propri studi. E con profitto. Senza trascurare qualche viaggio all'estero. Prima della fine del 2013, infatti, Egomnia sbarcherà nel Regno Unito, in Brasile e negli Stati Uniti. Tre dei mercati lavorativi (e finanziari) più interessanti del momento, con un'economia solida e in ripresa. Tre mercati competitivi, dove Matteo saprà farsi valere e far valere la bontà del made in Italy, anche se digitale.
20 giugno 2013