Il 2017 verrà ricordato come l'anno della morte del formato MP3. Il Fraunhofer Institute for Integrated Circuits, l'istituto tedesco che nel 1985 creò il formato MP3 ha deciso di non supportare più lo sviluppo del codec e di mettere la parola fine al programma licenziatario. In parole semplici vuol dire che per il momento le aziende che vogliono realizzare dei lettori MP3 non possono farlo, a meno che l'istituto tedesco non decida di rendere open-source il formato MP3. E per il momento non sembrano queste le intenzioni.
Il formato MP3 ha accompagnato per un ventennio l'ascolto della musica di milioni di persone, ma con il passare degli anni è stato superato da altri codec che assicurano una qualità maggiore e una dimensione dei file minore. Tra i codec audio pronti a prendere le redini dell'MP3 c'è l'Mpeg-H. Il primo codec Mpeg risale al 1988, ma per vedere l'Mpeg-H sono stati necessari diversi tentativi e alcuni anni di sviluppo. Ma ora è pronto a prendere a guidare i formati audio verso un nuovo futuro, dove l'MP3 sarà solamente un lontano ricordo.
Come funziona il formato Mpeg-H
Mpeg è l'acronimo di Moving Picture Experts Group, un comitato tecnico congiunto formato dalle organizzazioni internazionali ISO e IEC nel 1988. L'obiettivo era quello di definire uno standard per la rappresentazione digitale di audio e video da poter utilizzare su più applicazioni e dispositivi. Negli anni il formato Mpeg è stato posto a diverse revisioni, fino ad arrivare alla versione Mpeg-H, ritenuta al momento una delle migliori per quanto riguarda la compressione dell'audio. Il comitato che decise la nascita dell'Mpeg era presieduto da Leonardo Chiariglione, l'ingegnere italiano che ha inventato il formato MP3.
Come funziona il formato Mpeg-H
Gli algoritmi utilizzati dal gruppo Moving Picture Experts Group sono tutti di tipo lossy, ovvero a perdita di informazioni: per diminuire le dimensioni del file, qualche pezzo di informazione ritenuto non necessario viene tagliato, ma i nostri sensi non riusciranno a percepirne la differenza. Il processo si articola in tre passaggi: Il flusso audio viene campionato e diviso in segmenti che vengono elaborati per estrarre le informazioni principali e infine entrano in funzione gli algoritmi di compressione che riducono le dimensioni.
Le caratteristiche del formato Mpeg-H
La grande fiducia riposta nel formato Mpeg-H è dovuta alle sue caratteristiche uniche. L'Mpeg-H è composto da due codec di grande qualità: quello video HVEC o H.265 (High Efficency Video Coding) e quello video MPEG-H3D. Il primo permette ai produttori di realizzare un grande lavoro sotto il profilo della compressione dei contenuti, senza perdere però in qualità. Il segreto del successo del codec HVEC è dovuto agli algortimi che permettono il supporto alla definizione 8K e alla risoluzione 8192x4320 pixel. Il secondo codec, invece, come si può intuire dal nome, supporta la riproduzione multi-canale dell'audio creando un effetto 3D. I primi televisori a supportare il nuovo codec sono stati lanciati nel 2017. Inoltre, sempre nello stesso anno, il Fraunhofer Institute for Integrated Circuits ha lanciato un programma per identificare i dispositivi che supportano il formato.