Tempo di cambiamenti nel mondo del software aziendale. L'era dei XaaS (acronimo di Anything as a Service, categoria di programmi e servizi accessibili tramite il cloud e non installati su ogni singola macchina che li utilizza) sta per lasciare spazio al mondo dell'Open Adoption Software, nuova tendenza capace di coniugare l'accessibilità offerta dall'ubiquità della Rete alla possibilità per chiunque di contribuire allo sviluppo di software e servizi e distribuirli tramite piattaforme apposite (come GitHub, tanto per fare un nome).
E, bisogna fare bene attenzione, non si tratta di un fenomeno riguardante solamente geek e smanettoni: i grandi nomi della Silicon Valley (da Google a Facebook, da Microsoft ad Amazon) guardano con molto interesse al mondo dell'OAS. Questo nuovo modello di sviluppo e adozione software, infatti, garantisce duttilità, potenza e affidabilità, dando risposte alle esigenze crescenti delle società hi-tech.
Che cos'è l'Open Adoption Software
Basato sulla filosofia (e strategia di sviluppo) open first, l'OAS prende le mosse dall'Open source movement e dal Free software movement di Richard Stallman. Un approccio accolto favorevolmente dalle maggiori aziende mondiale: più del 78% delle aziende top statunitensi ammette di utilizzare software libero, mentre solo il 3% non utilizza in alcun modo il software open source.
Alla base dell'Open Adoption Software troviamo il modello 3P: Project, Product e Profit (progetto, prodotto e profitto). Questa tripartizione consente di sviluppare software e servizi in maniera aperta al contributo della community di sviluppatori indipendenti e, dal codice sorgente "base", realizzare prodotti capaci di attrarre le attenzioni (e i capitali) delle grandi società della Silicon Valley e dei Governi di tutto il mondo e generare profitti per centinaia di milioni ogni anno.
Vantaggi dell'Open Adoption Software
L'elevato grado di libertà e partecipazione che l'Open Adoption Software consente rispetto ai servizi XaaS lo rende un fenomeno guidato dalle necessità e dalle esigenze degli utenti e dei clienti. All'interno di questo quadro, sono tre i trend principali che favoriscono la diffusione del modello OAS:
- Velocità e controllo. Per far fronte alla concorrenza e alla continua "richiesta" di innovazione porta le aziende a slegarsi sempre di più dal software che adottano per tutti i loro scopi. Se si è nel bel mezzo della realizzazione di un nuovo applicativo o di un servizio web non si può restare in attesa che un secondo sviluppatore completi l'integrazione di una libreria o di nuove API. Il modello OAS, invece, consente di affidarsi a diversi sviluppatori e diverse software house, slegandosi così da un particolare metodo o una particolare strategia di sviluppo
- Tutto a portata di web. La comunità open, inoltre, può avvantaggiarsi del contributo di chiunque abbia voglia di partecipare (i già citati big della Silicon Valley, ma non solo) e può dare risposte più pronte e precise alla richiesta di servizi online. Le software house "tradizionali" sembrano non essere più in grado di correre dietro alla crescente richiesta di fornire servizi e funzionalità su scala globale e in maniera interconnessa: l'Open Adoption Software, invece, nasce e ha la propria forza nella community online
- L'effetto rete. L'universo della programmazione e dello sviluppo software si avvantaggia della community di sviluppatori che affolla il mondo dell'OAS. Grazie alla collaborazione su scala mondiale, le innovazioni viaggiano molto più velocemente e sono "assorbite" in maniera altrettanto immediata. Allo stesso modo, i software sviluppati secondo il modello OAS sono molto più sicuri e affidabili, potendo contare su una rete di tester indipendenti e pronti a trovare la falla in ogni software
Attenzione agli effetti collaterali
Il modello OAS, comunque, non è la panacea di tutti i "mali" del mondo della programmazione e sviluppo software. Le aziende attive in questo campo, infatti, devono essere in grado di decidere quale parte del codice sorgente deve restare open source e quale, invece, proteggere con copyright e altre tipologie di licenze commerciali. Il rischio in questo caso è che il software non monetizzi a sufficienza e la software house sia costretta a chiudere i battenti.