È senza mezzi termini una community per gatti, o meglio, una catmunity, come gli stessi utenti la definiscono. Catmoij è un social network dedicato agli amanti dei felini, che possono condividere sulla piattaforma foto, video, attività e stati d’animo dei propri animali preferiti. Non è necessario possedere un gatto: per accedere a Catmoij basta semplicemente condividere l’amore per l’animale. Animali che ormai imperversano sempre più su web e social network con le loro performance quotidiane.
L’accesso al social network avviene solo su invito, ma non bisogna disperare perché è sufficiente richiederlo dall’apposita sezione, che si trova sulla home del sito. A questo punto, come in ogni social che si rispetti, si costruisce il profilo, attraverso la scelta di un avatar, anche se sarebbe preferibile dire catvatar .
Generalmente è una foto del proprio gatto o di un felino che ci piace particolarmente o ancora un disegno ispirato a una particolare razza. Una volta messa a punto la propria “identità felina” nella community, si possono compiere azioni come la pubblicazione di status relativi all’attività del gatto oppure a riflessioni sugli amici a quattro zampe, così come si ha l’opportunità di esprimere pubblicamente lo stato d’animo quotidiano. Come? Ovviamente attraverso le emoticon, o emoij, così come le chiamano in Giappone. Il social network arriva, infatti, dal paese del Sol Levante.
Non è tutto. Chi “bazzica” più spesso la community ha l’opportunità di guadagnare badge, che rappresentano una specie di medaglia, un riconoscimento per i veterani del social network.
A Catmoij è collegato anche uno shop, dove è possibile acquistare t-shirt “a tema”, sfondi per iPhone e cartoline digitali.
Catmoij è frutto di un’idea di due giovani giapponesi, ovviamente amanti di gatti e gattini: Mattew Phiong, cofondatore e sviluppatore, appassionato di felini “con la testa rotonda come un melone”, così come si legge sul profilo, e Koekoe Loo, cofondatrice insieme a Phiong e autrice delle illustrazioni del social network,, amante dei gatti bicolore a coda lunga, con i quali si intrattiene spesso a “dialogare”.
Il social network ha avuto un discreto successo, al punto che la community virtuale ha trovato anche altri spazi, come il blog dedicato, il tumblog, oltre ai relativi profili su Twitter e Google Plus. Un seguito che dimostra come la convinzione che vede i gatti spesso come animali poco amati e non inclini ad affettuosità e socialità evidentemente non è condivisa da tutti.
25 febbraio 2013