Cameron e Tyler Winklevoss sono rimasti ignoti ai più fino al 2010, quando in molti li hanno conosciuti come i "gemelli Winklevoss" o, in molti di più, come i "gemelli di Facebook". Il riferimento è alla nota causa che i due fratelli americano hanno intentato, e parzialmente vinto, contro Mark Zuckerberg, che accusavano di avergli sottratto l'idea del social network.
Chi li ha conosciuti più di recente, invece, probabilmente li ricorda come i "gemelli dei bitcoin", a causa della loro seconda vita da miliardari in criptovalute.
Quella dei due fratelli nati Southampton, New York, a fine agosto 1981 è comunque una storia di successo e di rischio allo stesso tempo, che li ha visti sempre investire nelle nuove tecnologie, ma non sempre con successo.
L'ultima avventura è iniziata nel 2014 con la fondazione di Gemini, exchange di criptovalute che oggi si sta allargando alla prossima frontiera: quella degli NTF, i Non Fungible Tokek. Ma chi sono oggi i gemelli Winklevoss e da dove è partita la loro avventura nelle criptovalute?
I gemelli Winklevoss contro Facebook
Nel 2004 Cameron e Tyler Winklevoss conoscono, durante il loro corso di studi ad Harvard, il compagno di corso Mark Zuckerberg al quale chiedono di collaborare alla creazione di quello che oggi chiameremmo un social network: HarvardConnection.com (poi ribattezzato ConnectU).
La collaborazione, come è stato raccontato nel 2010 nel famoso film di David Fincher "The Social Network", finì in tribunale con i gemelli che chiedevano a Mark Zuckerberg un maxi risarcimento per furto di proprietà intellettuale.
Non ebbero quanto chiedevano, ma Facebook fu costretta a pagare 65 milioni di dollari. Da quella che sembrò all'epoca una sconfitta, e che non fece affatto bene alla reputazione dei due fratelli, sarebbe nata una successiva fortuna che in pochi avrebbero potuto prevedere e che in molti oggi fanno fatica a capire.
I gemelli Winklevoss e i bitcoin
Proprio dal magro risarcimento da parte di Facebook provengono gli 11 milioni di dollari che i fratelli Winklevoss hanno investito nel 2013 per comprare 100 mila bitcoin, ad un prezzo di 120 dollari l'uno. Pochi mesi dopo il bitcoin era già salito a 700 dollari, oggi ne vale oltre 56 mila portando il criptopatrimonio dei due fratelli a oltre 5 miliardi di dollari.
La fiducia di Cameron e Tyler Winklevoss nei bitcoin li ha portati, nel 2014, a fondare l'exchange di criptovalute Gemini, sul quale oggi è possibile comprare e vendere 33 criptovalute diverse, per un transato di oltre 300 milioni di dollari al giorno.
A settembre 2020 Gemini ha ottenuto l'autorizzazione ad entrare nel mercato del Regno Unito. A febbraio 2021 Gemini ha iniziato a offrire un prodotto finanziario, un paniere di diverse monete virtuali come bitcoin, ether e litecoin, offrendo un rendimento annuo del 7,4%, contro un rendimento medio nazionale dei conti di risparmio pari allo 0,05%.
Contemporaneamente a questa espansione, poi, i fratelli Winklevoss hanno continuato a investire in nuove tecnologie basate, proprio come le criptovalute, sull'applicazione della blockchain. L'ultima, in ordine di tempo, è quella dei contratti NTF, cioè Non Fungible Token.
I gemelli Winklevoss e Nifty Gateway
Nel novembre 2019, tramite Gemini, Cameron e Tyler comprano per una cifra mai rivelata il marketplace per NFT Nifty Gateway. Gli NFT sono dei dati custoditi in una blockchain, quindi non falsificabili, nei quali è possibile archiviare qualsiasi cosa sia digitalizzabile: documenti, audio, foto e video e file di ogni tipo.
I Non Fungible Token certificano la proprietà, ed eventuali cambi di proprietà, di un "oggetto digitale" e sono, tra le altre cose, l'ultima frontiera del commercio di opere d'arte. Comprando un NFT su un'opera d'arte digitale si diventa inconfutabilmente titolari della proprietà di quell'opera (ma non sempre anche dei diritti di sfruttamento commerciale).
Anche gli NFT sono una nuova conoscenza per molti, che ne hanno sentito parlare la prima volta quando a marzo 2021 l'opera d'arte digitale "The Last 5000 Days" dell'artista Beeple (una immagine jpeg da 21.069x21.069 pixel, custodita in una blockchain) è stata venduta all'asta da Christie’s sotto forma di NFT per 69,3 milioni di dollari. Per gestire questa vendita Christie’s si è affidata alla Nifty Gateway dei fratelli Winklevoss.