Nella lotta per il miglior sparatutto del 2016 Call of Duty ne è uscito con le ossa rotte. Il 2016 è stato un anno d'oro per gli FPS: nel giro di poche settimane sono usciti Battlefield 1, Titanfall 2 e, appunto, Call of Duty: Infinite Warfare. Il risultato finale non fu quello sperato da Activision: entrambi gli sparatutto ottennero recensioni migliori rispetto a Infinite Warfare. Quest'anno la software house statunitense non poteva sbagliare: la concorrenza era ridotta al lumicino (per Battlefield 1 è stato rilasciato solamente un DLC) e l'occasione era troppo ghiotta per fallire. Per andare sul sicuro, Activision ha affidato lo sviluppo del videogame a Sledgehammer Games, azienda che negli anni passati ha curato Black Ops 2. Anche questa volta la software house non ha sbagliato il colpo: ha messo da parte le ambientazioni futuristiche e i jetpack e ha fatto tornare il videogame con i piedi sulla Terra, letteralmente. Call of Duty: WWII, come si può intuire dal nome, è ambientato nella Seconda Guerra Mondiale: Sledgehammer Games ha lavorato sul progetto per ben tre anni, studiando ogni singolo aspetto della guerra e andando sui luoghi delle battaglie per ricostruire le mappe al meglio. Abbandonando quelle ambientazioni fantasy che poco ci azzeccano con la storia del videogame, Call of Duty ha ritrovato lo spunto vincente. È inutile girarci attorno: il videogame è bello e soprattutto divertente. Gli appassionati degli sparatutto non potranno che divertirsi tra le decine di modalità differenti presenti nel multiplayer online o nella rinnovata modalità zombie.
Il gameplay di Call of Duty: WWII non è molto differente rispetto a quello ai capitoli degli ultimi anni: il sistema di gioco è rimasto immutato. Ma la nuova ambientazione cambia molte delle carte in tavola. Le dinamiche sono più avvincenti, gli scontri più fisici e il gioco ne guadagna in spettacolarità. Sledgehammer Games ha lavorato duramente anche per offrire una modalità campagna che sia finalmente degna di questo nome. Negli ultimi anni Call of Duty aveva offerto un single player deludente e con una longevità limitata. In CoD: WWII il giocatore sarà chiamato a vivere a pieno la Seconda Guerra Mondiale, tra lo sbarco in Normandia e la battaglia nella Foresta delle Ardenne. La storia è un po' banale, ma sembra di giocare all'interno di un film, con l'adrenalina sempre al massimo.
Come è stato accolto Call of Duty: WWII dalla community internazionale? Le recensioni sono tutte abbastanza positive e per Activision è già una buona notizia. Ma non mancano le critiche, indirizzate soprattutto alla modalità campagna che è sembrata essere un progetto incompleto, un "vorrei ma non posso". Bene il lato tecnico della modalità, ma molto meno quello inerente l'intelligenza artificiale. Call of Duty: WWII vive in quel limbo di valutazioni che va tra il buon e l'ottimo, a cui manca lo sprint finale per raggiungere le vette più alte. Per saperne di più sulle modalità di gioco e sul gameplay di Call of Duty: WWII non vi resta che leggere la nostra recensione.
Salvate il soldato Daniels
Normandia, Francia. Seconda Guerra Mondiale. Esercito degli Alleati. Red Daniels. Sangue, morte, distruzione. Commilitoni. Cooperazione. Questo è tutto quello che troveremo nella modalità single player di Call of Duty: WWII. Una ricchezza di contenuti da far invidia a videogame che non hanno un multiplayer vasto come quello di CoD. Dopo gli errori degli anni passati, Activision era chiamata a dimostrare che la campagna single player non era solamente un abbellimento, ma una modalità che aveva un senso all'interno del videogame. Sledgehammer Games ha seguito alla perfezione le direttive e ha realizzato un piccolo capolavoro. Non mancano i difetti ed errori di sceneggiatura, ma la modalità tiene il giocatore con gli occhi sullo schermo, dall'inizio alla fine. Il motore grafico ha dato l'opportunità alla software house di riprodurre abbastanza fedelmente i luoghi più importanti dove si sono combattute le battaglie della Seconda Guerra Mondiale.
Il gamer impersonerà Red Daniels, un soldato chiamato a combattere nell'esercito degli alleati, ma che non ha nessuna motivazione per portare avanti il proprio lavoro. L'unico obiettivo è salvare la propria vita e quella dei propri commilitoni. E per farlo ha un solo modo: uccidere quanti più nazisti possibile. Il nemico è l'esercito del Terzo Raich, pronto a tutto pur di difendere le roccaforti europee. Il ritmo del gioco è incalzante, si passerà da una missione all'altra senza soluzione di continuità. Ottima anche la regia, che in alcuni casi sembra quella di un film vero e proprio. Se la regia è di buon livello, in alcuni casi pecca la sceneggiatura. Per quanto siano emotivi i personaggi, è difficile riuscire a entrare in empatia.
Abbiamo parlato della storia e della parte tecnica della modalità carriera, ma abbiamo tralasciato forse la parte più importante: il gameplay. Il gamer sarà chiamato a cambiare repentinamente stile di gioco: si passerà da sequenze prettamente d'azione, ad alcune più stealth, dove l'attesa sarà la farà da padrone. Purtroppo in queste fasi stealth si nota un grave difetto della modalità single player: l'intelligenza artificiale. La maggior parte delle volte i soldati nazisti non saranno altro che dei bersagli in movimento che faremo fuori alla prima occasione utile. Il livello di difficoltà è veramente molto basso e non avremo nessuna difficoltà ad avanzare nel gioco e a completare le missioni. Il time to kill e il comportamento delle armi restano sempre uno dei punti di forza di Call of Duty e in questa modalità non sono da meno. Sparare con un fucile o lanciare una granata regalano sempre una sensazione unica.
Per quanto riguarda le strategie di gioco sono state introdotte delle novità sostanziali. Non c'è più la ricarica automatica della vita: quando subiremo dei colpi dovremo essere bravi a nasconderci e ad aspettare l'arrivo dei soccorsi. Il single player, infatti, è pensato per essere giocato insieme ai propri commilitoni: le sfide 1 vs 100 vedranno il gamer perire sotto le pallottole dei soldati del terzo Reich. Per ricaricare la vita arrivano in soccorso i propri amici: c'è il soldato specializzato nella rianimazione, quello che fornirà le munizioni quando saranno finite e un altro ancora che marchierà i nemici rendendo più semplice l'uccisione. Questi aiuti non potranno essere utilizzati sempre, ma solamente quando si caricherà una speciale barra.
Quartier Generale
Prima di addentrarci all'interno del multiplayer di Call of Duty: WWII è necessario soffermarsi sul Quartier Generale, il nuovo hub dove il giocatore può tenere sotto controllo il proprio personaggio, parlare con gli altri utenti e completare delle missioni secondarie che permetteranno di ottenere dei crediti da utilizzare per migliorare il proprio equipaggiamento. Gli Ordini e i Contratti cambiano di giorno in giorno e rendono Call of Duty: WWII molto più divertente. Dal Quartiere Generale si sceglierà anche quale partita affrontare online e si potrà ingannare il tempo di attesa giocando a dei minigame molto divertenti.
Le Divisioni
In Call of Duty: WWII al posto delle classi ci saranno le divisioni. Un cambiamento di poco conto per le dinamiche del gioco. Ciò che influisce sul sistema sono le caratteristiche di ogni singola Divisione. In totale sono cinque: Infantry, Airbone, Armored, Mountain ed Expeditionary. Ogni Divisione ha le proprie armi che renderanno la scelta della strategia d'attacco differente a seconda del momento. Durante la gara è possibile cambiare la Divisione per rispondere al meglio alle esigenze della propria squadra. Le armi di ogni Divisione possono essere potenziate durante il gioco a seconda del livello che si è raggiunto. Si potranno aggiungere dei nuovi pezzi che miglioreranno la velocità di ricarica, la potenza di fuoco o la mira. Tutto dipende dalle proprie esigenze e dalle proprie caratteristiche.
Il multiplayer di Call of Duty: WWII
Per il multiplayer online, Sledgehammer Games ha fuso il meglio degli anni passati con alcune novità molto interessanti. Il gamer troverà le classiche modalità Deathmatch, Domination, Cattura la bandiera, Kill Confirmed e Search and Destroy. A queste modalità si vanno ad aggiungere Gridiron e Guerra. La prima si tratta di una modalità cooperativa dove dovremo proteggere un pallone e portarlo il più vicino all'area avversaria per ottenere un punteggio elevato. Nulla di troppo emozionante, ma un divertente intermezzo tra un Deathmatch a squadre e l'altro. Le mappe presenti nel gioco non sono tantissime (una decina, ma Activision ha assicurato che presto arriveranno nuove ambientazioni grazie ai DLC) ma sono tutte realizzate con molta cura. Le mappe sono pensate per ospitare un massimo di 12 giocatori e le dimensioni sono piuttosto contenute: in questo modo non ci saranno dei momenti morti e l'azione sarà sempre frenetica.
La modalità Guerra, invece, è una delle cose più belle presenti nel gioco e cambia completamente le tipiche strategie di Call of Duty. La durata può variare tra i 20 e 40 minuti e vedrà le due squadre in ruoli diversi: una dovrà difendere la propria roccaforte, mentre gli avversari dovranno attaccare e portare a termine gli obiettivi segnalati dal gioco. A metà del gioco le parti si invertiranno: i difensori diventeranno attaccanti e gli attaccanti difensori. Nella modalità Guerra a fare la differenza sarà la cooperazione e l'affiatamento della squadra: per riuscire a eludere le trappole degli avversari e completare le missioni bisognerà essere perfetti. Purtroppo per questa modalità le mappe disponibili sono soltanto tre: Breakout, Griffin e Neptune.
Nazi-Zombies all'attacco
I Nazi-Zombies stanno arrivando. E non era quello di cui avevamo bisogno. Negli ultimi anni Call of Duty si è caratterizzato per una modalità zombie molto divertente e che regala dei momenti di "stacco" ai gamer. E anche Call of Duty: WWII non si smentisce. Questa volta i zombie saranno impersonati dai nazisti e il nostro compito sarà quello di sterminarne il più possibile portando a compimento le missioni che ci verranno assegnate dal gioco. La modalità è molto trash, con teste spappolate e sangue a go-go. Ogni uccisione che faremo ci permetterà di guadagnare del denaro da utilizzare per aprire delle porte e per comprare armi e potenziamenti. Anche in questa modalità potremo scegliere tra quattro divisioni che offriranno dinamiche di gioco differenti.
Comparto tecnico e audio
Sledgehammer Games non ha lavorato solamente sul gioco, ma ha apportato dei miglioramenti anche al motore grafico. Le ambientazioni e le texture poligonali sono realizzate con molta cura, anche se in alcuni casi si notano delle imperfezioni che abbassano il giudizio complessivo sul gioco. Il motore grafico permette di esprimere al meglio la durezza e la violenza del gioco: la software house non ha voluto fare nessun tipo di sconto e non è raro vedere teste spaccate in due e mani mozzate. Buono anche il comparto audio, con il sono delle armi riprodotto alla perfezione.
Conclusioni
Call of Duty è tornata a dettare legge nel mondo degli FPS? È ancora presto per dirlo: a deciderlo, come sempre, saranno gli utenti. È indubbio, però, che le premesse ci siano tutte. Il gioco è ricco di contenuti e di cose da fare. La modalità campagna è di buon livello e nettamente superiore a quella dei capitoli precedenti. La nuova modalità Guerra è divertente e diventerà ben presto uno punto di riferimento per tutti i giocatori. I Nazi-Zombies sono la giusta conclusione di un videogame ricco e che saprà soddisfare anche i gamer più esigenti.
Recensioni Call of Duty: WWII
- Everyeye.it. Call of Duty è tornato ai fasti di un tempo e per farlo Activision aveva un'unica possibilità: affidare lo sviluppo a Sledgehammer Games. Ed è quello che ha fatto. La software house già in passato aveva realizzato uno dei miglior CoD degli ultimi anni (Black Ops 2) e con WWII si è confermata su alti livelli. Ne è convinto Giuseppe Arace nella sua recensione per il sito Everyeye.it che rivede in Call of Duty: WWII alcune delle caratteristiche che hanno fatto grande la serie. La modalità campagna poteva essere realizzata meglio, ma rispetto al passato recente è un grosso passo in avanti. Il vero fiore all'occhiello è la modalità Guerra in cui i giocatori saranno chiamati a collaborare con i propri compagni di squadra. Ma la vera sfida per Call of Duty saranno i prossimi mesi: se Activision supporterà il gioco con aggiornamenti continui, allora il videogame potrà essere un vero successo. Per il momento il giornalista assegna a Call of Duty: WWII una votazione di 8
- Spaziogames.it. Sulla stessa linea d'onda Yuri Polverino di Spaziogames.it. Sledgehammer Games ha compiuto un ottimo lavoro: la campagna single player, nonostante dei problemi legati all'intelligenza artificiale è divertente e variegata. Sul multiplayer c'è poco da dire: l'aggiunta della modalità War non fa altro che migliorare quanto già di buono fatto vedere negli anni passati. Anche i Nazi-Zombies hanno portato una ventata di freschezza e di novità in una modalità che ultimamente stava diventando troppo simile al passato. E ora il difficile arriverà per la software house che dovrà sviluppare il prossimo Call of Duty. Nella sua recensione Yuri Polverino ha assegnato al gioco un voto di 8
- Multiplayer.it. Un Call of Duty che si è liberato dei fronzoli inutili dello scorso anno, ma che è ancora lontano dalla perfezione. Questo il pensiero di Tommaso Valentini nella sua recensione di Call of Duty: WWII per il portale Multiplayer.it. Il videogame permette alla serie di tornare agli standard a cui aveva abituato i gamer negli anni passati, offrendo un buon numero di contenuti e una modalità Guerra che porta delle novità interessanti nel multiplayer online. Il gioco si presta molto a essere cinematografico, ma le animazioni sono lontane dall'essere di buona qualità. Alla fine il gioco merita una votazione di 8.5.
- Eurogamer.it. Call of Duty: WWII non stravolge i canoni della serie ma fa tornare il gioco ai livelli che gli compete. Di buon livello la campagna single player, mentre la modalità Guerra con il Quartier Generale apportano un tocco di freschezza che mancava al videogame. Ma il vero pezzo forte del gioco è il multiplayer online, è lì che Call of Duty: WWII dà il meglio di sé e fa intuire tutte le sue potenzialità. Basta per far riavvicinare i gamer alla serie? È ancora presto per dirlo, ma le basi sono buone. Per questi motivi Luca Forte di Eurogamer.it ha assegnato al gioco una votazione di 8.
10 novembre 2017