Content is king, dicono quelli bravi. La cura dei testi e la creazione di testi originali può essere la chiave per il successo in Rete: scrivendo testi accurati e rispettando precisi parametri SEO, sia portali di informazione sia portali aziendali hanno la possibilità di scalare le SERP e farsi notare da lettori e consumatori. In futuro però la figura professionale del copywriter abile con le tecniche SEO potrebbe essere soppiantata da robot. O meglio da dei bot a intelligenza artificiale e dotati di particolari software per la scrittura dei contenuti. E non dovremmo poi aspettare molto per leggere qualche testo o articolo creato da computer.
Negli Stati Uniti, in particolare, la creazione di contenuti brevi, come instant news e report in tempo reale, è già in mano ai software di scrittura contenuti. Già nel 2016 il Washington Post ha sfruttato le capacità di Heliograf, software per scrittura contenuti, per creare brevi storie sulle Olimpiadi di Rio e seguire le dirette delle gare. Niente più che brevi articoli e lanci in stile agenzia, ma quanto basta per riuscire a battere la concorrenza sul tempo in attesa del pezzo di approfondimento scritto dal "collega" umano.
Stando ad alcune previsioni, entro il 2030 quasi la totalità dei siti d'informazione userà dei bot. E non solo per creare delle news in tempo reale, ma anche per scrivere dei pezzi di approfondimento. Grazie allo sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale sempre più accurati e specializzati, infatti, questi giornalisti e scrittori bot sapranno leggere e integrare numeri e grafici alle notizie. E lo faranno in maniera totalmente oggettiva limitando al minimo gli aggettivi, come si insegnava un tempo nelle scuole di giornalismo.
I bot per la scrittura già esistenti
Il 2030 è ancora lontano ma chi fosse interessato a testare questi "bot copywriter" può già fare affidamento su alcuni tool e strumenti già sviluppati. SmallSeoTools – Article Rewriter, per esempio, è un software per la creazione di contenuti che, come si intuisce dal nome, riesce a creare degli articoli, brevi, semplici e in inglese, già ottimizzati in ottica SEO. E in Italia? Anche nel nostro Paese abbiamo dei bot capaci di sostituire un content writer umano. È il caso di Ludwig.guru: questo strumento gratuito permette di verificare l'esattezza di una traduzione dall'inglese all'italiano e avere delle frasi dello stesso senso scritte in maniera simile. Insomma, addio alle ripetizioni.
Il futuro di Heliograf
Il bot usato dal Washington Post, Heliograf, non è andato in pensione dopo l'Olimpiade di Rio. Anzi, grazie a nuove migliorie e all'apprendimento automatico è diventato sempre più bravo. Per esempio, è stato usato anche durante l'ultima campagna elettorale per le Presidenziali statunitensi. E gli sviluppatori dicono che in futuro Heliograf avrà a disposizione l'accesso alle agenzie di stampa in maniera tale da proporre in pochi secondi nuove notizie. In pratica sarà un redattore robot all'interno di un quotidiano. Il bot è fruibile grazie alla piattaforma di pubblicazione del Washington Post Arc.
Quale futuro per giornalisti e copy
Gli ultimi anni non sono stati certo rosei per giornalisti e copywriter. E la notizia che un bot potrebbe soppiantarli da qui a dieci anni non farà di certo dormire sogni tranquilli a chi lavora nel campo della comunicazione. Ma è davvero questo lo scenario che si devono aspettare gli scrittori? Secondo una ricerca condotta dal quotidiano britannico The Guardian, il 90% delle persone che hanno letto un articolo di cronaca sportiva scritto da un bot non sono stati in grado di distinguerlo da uno realizzato "penna" umana. Inoltre, una volta scoperto il segreto, la gran parte delle persone ha dichiarato che l'articolo del giornalista in carne ed ossa era sì più divertente e leggibile, ma quello del bot presentava le informazioni in maniera più semplice e più comprensibile. È probabile dunque che in futuro gli articoli brevi, le news in diretta, i tweet e anche alcuni piccoli testi SEO saranno scritti interamente da dei bot.
La figura del comunicatore online però non è destinata a sparire. Diverse ricerche dimostrano che i pezzi più linkati su blog, social media e forum hanno una lunghezza media piuttosto elevata. È molto probabile dunque che i pezzi più elaborati saranno ancora in mano agli esseri umani. Così come i reportage e i racconti, dove si dovrà anche esprimere il lato emozionale di una notizia. Anche se alcuni sviluppatori statunitensi stanno lavorando sulla creazione di bot in grado di usare parole evocative in base all'argomento trattato. Se i giornalisti e i copywriter umani non spariranno è però molto probabile che i bot che creano contenuti diminuiranno drasticamente la richiesta di posti di lavoro, portando così a numerosi licenziamenti.
2 maggio 2018