Per molti, il nome di Marvin Minsky è legato "solamente" al mondo dell'Intelligenza Artificiale. Invece, come si può evincere dalla sua biografia, lo scienziato statunitense ha avuto un'influenza enorme in molteplici campi dell'informatica: dalla progettazione software alle reti di calcolatori. È uno dei padri putativi del movimento del free software e dell'open source, avendo diffuso per primo l'idea che software e codice sorgente dovrebbero essere distribuiti liberamente. Allo stesso tempo, ha partecipato alla progettazione e realizzazione di ARPANET, primo tentativo di rete globale e antesignana di Internet e del web.
Molto prima dell'avvento di microprocessori e supercomputer, Marvin Minsky ha compreso le potenzialità dell'informatica e dei computer liberandoli dal ruolo di semplici "gregari" e dando loro l'importanza che meritano.
Infanzia promettente
Sin dalla più giovane età, Marvin Minsky mostra una curiosità e una "sete di conoscenza" tutt'altro che usuale. Merito anche dell'ambiente familiare in cui cresce: il padre, oculista e chirurgo presso uno dei maggiori ospedali di New York, spinge il figlio ad interessarsi delle discipline più disparate "alimentando" continuamente la sua curiosità.
Nato il 9 agosto 1927 a New York, affascinato dall'elettronica e dalla scienza Marvin Minsky frequenta la Fieldon School, una delle più rinomate scuole primarie della metropoli statunitense, e la Bronx High School of Science per poi diplomarsi presso la Philips Academy di Andover (Massachusetts). Nel 1944 si arruola nella Marina militare statunitense, per congedarsi l'anno successivo.
Gli anni dello studio
Terminata la Seconda Guerra Mondiale e, con essa, il suo servizio militare, Marvin Minsky entra ad Harvard nella facoltà di matematica. I numeri e le operazioni, però, non sono il suo unico interesse: Minsky studia anche fisica, neurofisiologia e psicologia, oltre a continuare a praticare pianoforte. Nel 1950 si laurea con il massimo dei voti in matematica e ottiene una borsa per dottorato presso la Princeton University.
Qui realizza il primo simulatore di rete neurale della storia e inizia a esplorare le connessioni esistenti tra intelligenza, conoscenza e informatica. Ottiene il PhD in matematica nel 1954 e fa ritorno alla sua Alma mater come membro della prestigiosa Society of Fellow. Ad Harvard approfondisce le proprie conoscenze in campo informatico e realizza il primo microscopio confocale, ancora oggi ampiamente utilizzato nei maggiori centri di ricerca biologici.
L'approdo al MIT
Nel 1958 abbandona nuovamente Harvard per accasarsi – definitivamente – al Massachusetts Institute of Technology. Nonostante sia appena 30enne, Marvin Minsky è già uno studioso conosciuto e rispettato dalla comunità scientifica internazionale. Al MIT Minsky getta le basi per l'intelligenza artificiale: il suo scopo è dimostrare che i computer non sono semplici macchine esecutrici, ma possono essere utilizzati anche per modellare e comprendere il funzionamento del pensiero e dell'intelligenza umana.
In questa sua impresa ha la fortuna di incontrare scienziati e studiosi che la pensano allo stesso modo. Uno dei primi ad affiancare Marvin Minsky nel suo lavoro è John McCarthy, professore di ingegneria elettronica che negli anni precedenti aveva creato il linguaggio di programmazione LISP. Nel 1957 i due cofondano un nuovo laboratorio di ricerca nel dipartimento di ingegneria del MIT: apre le porte quello che diventerà il MIT Artificial Intelligence Lab, ancora oggi tra i maggiori centri di ricerca mondiali sull'intelligenza artificiale.
Al lavoro nel Laboratorio
Oltre a portare avanti ricerche nel settore dell'intelligenza artificiale, gli studiosi dell'AI Lab del MIT contribuiscono a far nascere l'informatica moderna. Minsky e i suoi colleghi gettano le basi teoriche del movimento del free software, sostenendo che la cultura informatica dovesse circolare liberamente, senza vincoli di alcun genere. L'AI Lab, inoltre, svolge un ruolo fondamentale nella nascita della robotica: lo stesso Minsky idea e progetta il primo scanner visivo e la prima mano bionica dotata di sensori tattili.
Questa "iper-attività" permette a Minsky di guadagnare ulteriore credito all'interno della comunità scientifica internazionale e nel 1969 è insignito del Turing Award, una sorta di Premio Nobel per l'informatica.
La società della mente
Tra gli anni '70 e gli anni '80 dello scorso secolo, Marvin Minsky e il suo collega Seymour Papert approfondiscono gli studi sulle relazioni tra antropologia, psicologia e informatica. Nasce la cosiddetta Teoria della società della mente (Society of mind theory in inglese), nella quale i due studiosi sintetizzanno anni di ricerche portate avanti nei settori psicologia infantile e intelligenza artificiale.
Per Minsky e Papert, l'intelligenza non è il prodotto di singoli organismi, ma è il risultato dell'interazione di una grande varietà di agenti "non intelligenti". All'interno del cervello umano, spiegano i due ricercatori del MIT, convive una miriade di "piccoli agenti" specializzati nell'esecuzione di una singola operazione (mantenimento dell'equilibrio, comprensione del linguaggio, ecc.) ma assolutamente "non intelligenti". L'intelligenza deriva, invece, dalla cooperazione e dall'interazione di questi agenti.
Una vita per la scienza
Nonostante la fama raggiunta e i remi e i riconoscimenti ottenuti, Marvin Minsky non ha mai smesso di studiare, approfondire, migliorarsi. Come professore del MIT ha formato alcune delle menti più brillanti dei decenni successivi, facendo appassionare intere generazioni di scienziati e ingegneri al mondo dell'intelligenza artificiale. Nel 1968 è stato consulente scientifico della produzione cinematografica di "2001: Odissea nello spazio". Nel 1990 diventa professore di Media Arts and Sciences presso il MIT Arts Labo, ruolo che ricopre per tutto il resto della sua vita. Marvin Minsky muore per un'emorragia cerebrale il 24 gennaio 2016.