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Vita e carriera di Mira Murati

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Dalle due lauree in America all’ingresso in OpenAI: gli step per comprendere il contributo di Mira Murati alla democratizzazione dell’intelligenza artificiale

intelligenza artificiale Shutterstock

In Breve (TL;DR)

  • Mira Murati, figura chiave nello sviluppo dell'intelligenza artificiale, ha contribuito significativamente al successo di OpenAI con progetti come ChatGPT e Dall-E.
  • Dopo una carriera avviata presso Tesla e altre aziende di spicco, è entrata in OpenAI nel 2018, diventando CTO e CEO ad interim, fino alla recente decisione di lasciare la società nel 2024.
  • Le sue dimissioni sembrano derivare da divergenze con la dirigenza di OpenAI riguardo alla visione dell'azienda e alle priorità sul tema della sicurezza AI.
  • Murati è considerata un’importante promotrice della democratizzazione dell’AI e continuerà a essere una figura influente nel settore tecnologico.

Mira Murati è una delle professioniste più note e apprezzate a livello internazionale quando si parla di intelligenza artificiale. Dopo un avvio di carriera tra Goldman Sachs e Tesla, è entrata in OpenAI nel 2018 e, nel giro di pochi anni, ha contribuito come pochi altri alla democratizzazione dell’AI. 

Murati ha svolto la mansione di Chief Technology Officer (CTO), lavorando a stretto contatto con i team di sviluppo di ChatGPT e Dall-E, ma non solo. Ha addirittura assunto il ruolo di CEO ad interim dopo il primo allontanamento di Sam Altman dalla società. 

Successivamente proprio Altman è tornato a vestire i panni di CEO di OpenAI e, secondo alcuni organi di stampa, proprio il suo ritorno avrebbe contribuito alle dimissioni di Mira Murati nel novembre del 2024.

Forte di due bachelor degrees e di un’esperienza pluriennale in aziende leader del settore, Murati è riconosciuta come una vera e propria eccellenza dell’intelligenza artificiale. Ed è lecito pensare che continuerà ad avere posizioni di rilievo anche negli anni a venire.

Dove è nata Mira Murati e come si è formata

Tesla, azienda

Ken Wolter / Shutterstock.com

Mira Murati è tra le persone più famose nel mondo della tecnologia e del digitale, grazie al suo intenso lavoro sull’intelligenza artificiale generativa.

Nonostante sia molto esposta per via della sua professione, Mira Murati è notoriamente molto riservata e per questo le informazioni sulla sua biografia personale sono piuttosto ridotte. 

Classe 1988, nata a Vlore in Albania, si trasferisce negli Stati Uniti dove ha consegue due lauree: nel 2011 il Bachelor of Arts in Mathematics presso il Colby College, nel 2012 il Bachelor of Engineering presso la Thayer School of Engineering del Dartmouth College in New Hampshire. 

Durante gli anni universitari Murati inizia a lavorare come analista pressoGoldman Sachs: una delle più grandi società di investment banking, trading di titoli e gestione degli investimenti.

Dopo una breve parentesi a Tokyo, viene assunta in qualità di ingegnere dal gruppo francese Zodiac Aerospace. Successivamente approda in Tesla Motors, dove si occupa della progettazione del lancio dei prodotti dell’azienda: tra i tanti il software Autopilot, che rende possibili le funzionalità di guida autonoma di diversi modelli di vettura sul mercato. 

Infine, tra il 2016 e il 2018, Murati opera come vicepresidente per Leap Motion, una startup specializzata nello sviluppo di device per la realtà aumentata: un’esperienza che, stando alla stampa specializzata, contribuisce a formarla, soprattutto per via della necessità di confrontarsi con team e competenze molto diverse tra loro. 

Storia della carriera di Mia Murati in OpenAI

openAI

JarTee / Shutterstock.com

Nel 2018 Mira Murati, appena trentenne, approda in OpenAI come vicepresidente dell’intelligenza artificiale e delle partnership: un ruolo che ricopre per circa due anni prima di diventare vicepresidente senior per la ricerca, i prodotti e le partnership.

Successivamente viene nominata CTO e inizia a lavorare con il team di sviluppo di ChatGTP e di Dall-E: due tool di intelligenza artificiale generativa che oggi non hanno certamente bisogno di presentazioni. 

Molti esperti del settore concordano nel ritenere Murati una figura chiave per lo sviluppo di OpenAI, che nel giro di pochi anni è passata dalla dimensione di startup innovativa a quella di leader del settore dell’intelligenza artificiale. 

Mira Murati ha lavorato allo sviluppo di ChatGPT e Dall-E, dando un contributo concreto alla democratizzazione dell’intelligenza artificiale. 

Non a caso è stata inserita nell’elenco 100 Next del 2023di Time: una rassegna che raccoglie i nomi di 100 figure e leader emergenti che, secondo il periodico statunitense, avranno un ruolo importante nel futuro prossimo. 

Una menzione che va di pari passo con un endorsement di prestigio assoluto da parte dell’allora Amministratore Delegato Microsoft Satya Nadella, secondo cui proprio Murati avrebbe contribuito in maniera consistente alla democratizzazione dell’AI

L’ultimo grande avanzamento di carriera di Mira Murati in OpenAI però non dipende soltanto dalle sue straordinarie qualità professionali. L’azienda infatti nel 2023 vive un vero e proprio terremoto interno, che porta alla rimozione dell’allora CEO Sam Altman, poi approdato in Microsoft. 

Con una nota particolarmente dura, il consiglio di amministrazione di OpenAI dichiara pubblicamente di non avere fiducia nelle capacità di Altman di continuare a guidare OpenAI e sceglie proprio Mira Murati come CEO ad interim. 

Perché Mira Murati ha lasciato OpenAI

intelligenza artificiale

Shutterstock

Mira Murati passa il testimone di CEO di OpenAI a Emmet Shear, ma continua a lavorare come CTO sull’intelligenza artificiale, con la convinzione che possa generare “qualcosa di grande e stupefacente”, ma che comporti anche una serie di “rischi da non sottovalutare”. 

La sua professionalità sembra essere un punto di riferimento per tutta OpenAI, tant’è che Murati mantiene la propria posizione anche dopo il ritorno di Sam Altman come CEO e la costituzione di un nuovo consiglio di amministrazione. 

Eppure, nel novembre 2024, annuncia su X la sua intenzione di lasciare la società. Le sue, tra l’altro, non sono le uniche dimissioni eccellenti del periodo. Nel 2024 OpenAI ha infatti perso anche Dario Amodei, considerato uno dei padri del concetto di intelligenza artificiale etica, e Ilya Sutskever, l’informatico considerato da molti il principale artefice di ChatGPT

Con loro anche Jan Leika, una personalità nei gruppi della ricerca AI, che ha criticato apertamente OpenAI per le sue ultime decisioni di natura commerciale. Secondo Leika la società avrebbe letteralmente “relegato la sicurezza sul sedile posteriore”, per concentrarsi quasi esclusivamente sulla vendita di “prodotti scintillanti”. 

Murati, al contrario, ha promesso una “transizione dolce” e ringraziato tutto il suo gruppo di lavoro, ma secondo buona parte della stampa internazionale anche lei avrebbe deciso di lasciare OpenAI a causa di una visione diversa rispetto a quella dei nuovi vertici. 

A cura di Cultur-e
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