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Chi è Emmett Shear, il nuovo AD di OpenAI che viene da Twitch

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Emmett Shear, chi il nuovo amministratore delegato di OpenAI e perché viene considerato come una delle personalità principali della Silicon Valley. La biografia

chatgpt e openai T. Schneider / Shutterstock.com

A pochi giorni dall’inaspettato addio di Sam Altman a OpenAI e al suo altrettanto inaspettato ingresso in Microsoft, l’azienda “responsabile” di ChatGPT ha già nominato un degno sostituto: Emmett Shear.

Le voci su questo ruolo si inseguivano in rete già da qualche giorno, con lo stesso Shear su X ha ammesso di aver ricevuto un’importante offerta di lavoro da una società (non meglio specificata) che gli chiedeva di diventare AD ad interim.

A fronte di questo, è chiaro che la sostituzione last minute di Altman appaia molto meno repentina e che, a quanto pare, gli ingranaggi della burocrazia erano già in moto per ridisegnare i vertici del potere senza, naturalmente, avere ripercussioni sul lavoro e sull’azienda stessa.

Vediamo, allora, chi è Emmett Shear e come è arrivato a diventare amministratore delegato di OpenAI.

Emmett Shear e l’esperienza di Twitch

twitch

salarko / Shutterstock.com

Emmett Shear è molto conosciuto dagli addetti ai lavori, ed è considerato una delle personalità della Silicon Valley. Non stupisce, dunque, che OpenAI l’abbia scelto per guidare la nave dopo questa tempesta.

Tra i primi tentativi di impresa di Shear troviamo Kiko, un’applicazione calendario che funzionava in modo molto simile alle attuali agende smart sui nostri smartphone. Fondata nel 2004 insieme a Justin Kan l’azienda è stata venduta poco dopo su eBay per circa 250mila dollari.

Successivamente i due amici, insieme a Michael Seibel e Kyle Vogt, hanno dato vita a Justin.tv, un feed video in diretta 24 ore su 24 sulla vita di Justin Kan, che andava in giro con una webcam attaccata in testa per far rivivere agli spettatori la sua vita in soggettiva.

Questo “esperimento” è andato avanti per circa otto mesi ma poi, i quattro amici, hanno avuto la folgorazione che avrebbe cambiato per sempre le loro vite.

Emmett Shear, Justin Kan, Michael Seibel e Kyle Vogt nel 2007 hanno fondato Twitch e all’epoca quasi nessuno avrebbe potuto prevedere l’evoluzione di questa piattaforma che oggi è diventata un fenomeno mondiale da milioni di dollari e milioni di accessi da ogni dove.

Twitch è una delle piattaforme più famose sul web, un business milionario che quotidianamente ospita milioni di live streaming da ogni parte del mondo

Poi, mentre la piattaforma diventava sempre più famosa soprattutto tra i gamer, è stata notata da Amazon che nel 2014 l’ha acquistata, pagandola ben 1 miliardo di dollari.

Emmett Shear è rimasto CEO di Twitch fino allo scorso anno e in durante il suo “regno” Twitch è passata da essere un sito quasi sconosciuto a una vera macchina da soldi che, oltre ai fondatori, ha fatto (e fa tutt’ora) arricchire migliaia di utenti che, in questi anni, hanno sicuramente dato filo da torcere a Shear e soci per vedersi riconosciuti i loro diritti di creatori di contenuti.

Poi naturalmente, Twitch ha dovuto anche competere con YouTube, in quella che ancora oggi è una delle “battaglie digitali” più dure di sempre, dove i due colossi si sfidano di continuo in un duello senza esclusione di colpi a suon di video virali.

Chiusa l’esperienza con Twitch, che comunque continua a essere una delle realtà più seguite sul web, Shear si prepara ad andare in OpenAI, ma non senza prima essersi confrontato con la sua famiglia.

Del resto, l’addio al mondo dello streaming è avvenuto proprio per la sua famiglia, con la nascita di un figlio che ha portato l’imprenditore a rivedere le sue priorità e a dedicarsi meno al lavoro e più ai suoi affetti personali.

E infatti, come spiega anche su X, la decisione di accettare l’ingaggio di OpenAI, non è stata presa a cuor leggero ma, vista l’importanza di questa realtà aziendale nel mondo dell’intelligenza artificiale, Shear a sentito di dover fare la propria parte e aiutare, come possibile, questo progetto a crescere ulteriormente.

Cosa cambia per OpenAI con Shear

openai

 

Camilo Concha / Shutterstock.com

Con l’abbandono di Sam Altman, OpenAI ha affrontato in questi pochi giorni un vero e proprio terremoto, con i principali investitori che hanno subito percepito le potenziali ripercussioni di una perdita così eccellente. 

Ricordiamo Sam Altman è stato indicato dal Time come una delle 100 personalità più influenti al mondo del 2023 e, essendo anche un grande professionista, trovare un “rimpiazzo” altrettanto valido poteva essere una vera e propria missione impossibile.

Il suo ingresso altrettanto repentino in Microsoft, dall’altra parte, ha creato non poco scompiglio perché, anzitutto, Microsoft e OpenAI sono aziende partner con ChatGPT che alimenta Edge, il motore di ricerca Bing, Microsoft 365 e molti altri software per la produttività del colosso di Redmond.

Allo stesso tempo, le dichiarazioni di Satya Nadella (AD di Microsoft) sul voler affidare ad Altman un gruppo di lavoro su nuove funzionalità basate sull’AI avrebbe potuto incrinare ancora di più i rapporti tra i due soci.

Da parte sua, OpenAI è diventata popolare grazie a ChatGPT, l’ormai famosissimo chatbot basato sull’intelligenza artificiale generativa che continua a essere utilizzato negli ambiti più disparati, dagli smartphone ai browser, passando per le automobili e molto altro ancora.

Tra i primi compiti di Emmett Shear, quello di esaminare l’evoluzione dell’intelligenza artificiale e trovare una risposta efficiente ai dubbi e alle paure sull’eccessivo potere di questa tecnologia

È chiaro che un’azienda del genere non possa restare scoperta troppo a lungo e, in questo senso, Emmett Shear è la persona giusta al momento giusto. E dato il successo straordinario di ChatGPT, quasi certamente, si troverà a dover combattere contro le autorità per la regolamentazione dell’AI che stanno prendendo sempre più in considerazione i rischi derivanti dall’eccessivo sviluppo di questa tecnologia.

Chiaramente il discorso è estremamente vasto e spetterà a Shear e alle autorità competenti trovare soluzioni efficaci per contrastare anzitutto un utilizzo illecito dell’AI, soprattutto per quanto riguarda truffe online e Fake News.

Poi bisognerà intervenire anche per cercare di capire quale sarà l’impatto dell’intelligenza artificiale su alcuni lavoratori e, eventualmente, capire come ricollocare altrove queste persone.

E proprio quella dell’utilizzo futuro di questa tecnologia è forse una delle questioni più urgenti da discutere ma anche quella che probabilmente ha portato all’allontanamento di Altman dall’azienda, viste le sue ambizioni nel far crescere ulteriormente ChatGPT nonostante i dubbi sulla sicurezza sollevati dagli altri membri del consiglio di amministrazione.

E probabilmente questa sarà anche un’altra delle principali gatte da pelare per Shear che si ritrova a capo di un’azienda che già guarda al domani ma che, come tutte le realtà imprenditoriali, si ritrova ad affrontare problemi del presente che potrebbero non essere così semplici da risolvere.

A cura di Cultur-e
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