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Chi è Brett Adcock, uno degli imprenditori più brillanti degli ultimi anni

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Chi è Brett Adcock uno degli imprenditori tecnologici più importanti al mondo. Quali sono i suoi progetti e a cosa sta lavorando in questo momento. La biografia

Brett Adcock Wikipedia

Brett Adcock è uno dei più noti imprenditori tecnologici degli Stati Uniti e nei suoi anni di attività è stato fondatore e CEO di moltissime startup operanti nei settori più disparati, dalla mobilità sostenibile fino ad arrivare all’intelligenza artificiale applicata al mondo della robotica.

Da sempre appassionato di ingegneria industriale e imprenditoria, ha conseguito titoli di studi in entrambi i settori all’University of Florida iniziando a sviluppare progetti che combinano tecnologia e business.

Vettery, una rivoluzione per il recruiting

Hired

Stokkete/Shutterstock

Nel 2014 Brett Adcock fonda Vettery (che più avanti cambierà nome in Hired) insieme a Adam Goldstein.

Si tratta di una piattaforma che opera nel settore del recruiting utilizzando, però, dei complessi algoritmi basati sull’intelligenza artificiale e l'analisi dei dati per facilitare le operazioni di “matching” tra candidati e aziende.

Un po’ come accade con le app di incontri ma che, chiaramente, in modo più efficiente riesce a mettere in contatto domande e offerte di lavoro per creare la “connessione ideale”.

Un’idea davvero geniale che nell’attuale contesto lavorativo ha saputo fare la differenza per entrambe le parti chiamate in causa, rappresentando un modello che ha fatto scuola nel settore

La piattaforma ha ottenuto sin da subito un grande successo, semplificando notevolmente la vita delle aziende e dei candidati, facendo risparmiare tempo e risorse a entrambe le parti e garantendo risultati (quasi) sempre impeccabili.

Nel 2018 è stata acquistata da The Adecco Group, espandendo la sua area di influenza in tutto il mondo e integrandosi pienamente con le tecnologie dello storico gruppo.

Archer Aviation, la nuova mobilità sostenibile

Archer

MacroEcon/Shutterstock

Nel 2018 Brett Adcock ha cambiato completamente settore, orientando il suo interesse verso la mobilità urbana co-fondando Archer Aviation sempre insieme all’amico di sempre Adam Goldstein.

La società opera nel campo dello sviluppo di velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale (eVTOL) che, secondo molti, rappresentano il prossimo passo per l’evoluzione del trasporto urbano.

Proprio grazie a questi eVTOL, infatti, gli spostamenti all’interno delle città saranno più rapidi ed efficienti con nuove tipologie di mezzi di trasporto progettati appositamente con l’obiettivo di essere più ecologici, sicuri e accessibili a tutti, andando di fatto a eliminare il problema del traffico cittadino e dell’inquinamento.

Con gli eVTOL, Adcock mira a cambiare per sempre la mobilità urbana rendendola più sostenibile

Anche Archer Aviation ha attirato importanti investitori da tutto il mondo e nel 2021 l’azienda si è fusa con Atlas Crest Investment Corp, una SPAC (Special Purpose Acquisition Company) che sta spingendo per accelerare lo sviluppo e la commercializzazione dei nuovi velivoli che, in tempi ragionevolmente brevi, potrebbero arrivare in tutte le città.

Anche qui l’intuizione di Brett Adcock si è dimostrata vincente, riuscendo a intercettare un bisogno reale delle persone e delle moderne metropoli che con un sistema di trasporti del genere potrebbero diventare più vivibili, meno stressanti e sicuramente percorribili e visitabili in maniera molto più semplice.

Figure AI, il futuro della robotica

Figure AI

Kittyfly/Shutterstock

Figure AI è l’ultimo progetto di Brett Adcock e vede il suo impegno nel settore della robotica.

Secondo alcune fonti, sarebbe stato lo stesso imprenditore ad autofinanziare questo nuovo pretto attingendo a circa 20 milioni di dollari derivanti dalla sua buonuscita da Vettery e dalla vendita delle azioni di Archer Aviation.

Ma la vera particolarità di questo progetto sono le sue ambizioni, con Adcock che già immagina un futuro in cui ogni persona sul pianeta avrà il proprio robot umanoide, da utilizzare come meglio crede: per compagnia, per lavoro, per gestire la casa e molto altro ancora.

Naturalmente, prima di concretizzare un progetto del genere la strada da fare è ancora molta e gli ingegneri di Figure dovranno risolvere un bel po’ di incognite prima.

La prima tra tutte è quella di creare un robot in grado di simulare movimenti naturali che, appunto, gli consentano di muoversi agilmente dentro qualsiasi ambiente.

Poi bisognerà lavorare al “cervello” di questi automi che dovrà essere in grado di capire ciò che gli umani chiedono e agire di conseguenza, senza errori e senza incomprensioni di sorta.

Si tratta, comunque, di una tecnologia che negli ultimi anni si è evoluta a un ritmo impressionante, con i primi prototipi di operai robot che già vengono utilizzati all’interno di diverse fabbriche, come Spot il cane robot di Boston Dynamics, Optimus di Tesla e altri modelli più o meno conosciuti.

La vera rivoluzione, in questo senso, è l’arrivo dell’intelligenza artificiale che ha permesso ai vari produttori di dotare i propri automi di un cervello dalle grandi potenzialità, che consente loro addirittura di imparare cose nuove in totale autonomia.

L'intelligenza artificiale applicata alla robotica è il primo passo verso la diffusione sempre più capillare dei robot domestici

Un cambiamento davvero rivoluzionario che potrebbe far avverare quanto prima la profezia di Brett Adcock e far entrare nella vita di ogni essere umano un robot personale, così come oggi tutti hanno il proprio smartphone o il proprio computer.

Ottimismo a parte, però, si tratta di tecnologie ancora estremamente costose che non sono ancora pronte per essere utilizzate nella vita di tutti i giorni e sono, quindi, ancora “riservate” alle grandi industrie, alle forze armate oppure alla ricerca.

In futuro, comunque, quando questi prodotti raggiungeranno una maggiore diffusione e un abbattimento dei costi produttivi, magari con l’introduzione di nuovi materiali hi-tech il loro prezzo potrebbe diventare notevolmente più basso, magari come quello di un’automobile che, più o meno, rappresenta una spesa che quasi tutti possono sostenere.

A cura di Cultur-e
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