Anche se potrebbe sembrare vero l'esatto contrario, nel campo dell'informatica la casualità gioca sempre e comunque un ruolo determinante. Ne è un esempio Pong (tra i primi videogiochi a diventare un fenomeno di massa), nato quasi fortuitamente durante i primi mesi di lavoro di Al Alcorn (informatico e ingegnere elettronico statunitense) all'interno di Atari (storica casa produttrice di console e videogames di cui Alcorn è primo dipendente assunto). Il celebre videogames nasce come semplice prova per testare le abilità dell'ingegnere statunitense con la programmazione videoludica e finisce con il diventare uno dei maggiori successi di sempre. “Pong doveva essere solamente un modo per farmi fare un po' di pratica – ammette con disincanto lo stesso Allan Alcorn. Un prototipo da testare e buttare non appena terminato. Poi, invece, una volta portato in un bar non ho fatto in tempo ad ordinare una birra che qualcuno ci stava già giocando”.
La vita di Allan Alcorn
Nato il 1 dicembre 1948 a San Francisco, California (Stati Uniti), Al Alcorn frequenta la facoltà di Ingegneria elettronica dell'Università della California (Berkeley), ottenendo un Bachelor of Science (equivalente della nostra laurea triennale in materie scientifiche) nel 1971. Appassionato di programmazione e videogames, Allan Arcon inizia ben presto a lavorare per alcune software house attive nel settore videoludico. Particolarmente importante l'esperienza all'interno di Ampex, società di sviluppo ritenuta tra i pionieri del mondo videoludico moderno. Qui Alcorn conoscerà alcune persone di grande importanza per il suo futuro professionale, Primo tra tutti Ted Dabney.
Quando Dabney e Nolan Bushnell creano Atari, infatti, Al Alcorn è il primo ingegnere e sviluppatore ad essere chiamato ed assunto. Ed è in questa fase di startup che il giovane programmatore statunitense idea e crea Pong: inizialmente progetto sperimentale di cui liberarsi il prima possibile, il videogame diventa immediatamente un successo di livello mondiale, tanto da portare allo sviluppo di console di gioco ad hoc. Dopo il successo di Pong, Alcorn è chiamato a dirigere e supervisionare alcuni dei progetti più importanti e interessanti della società statunitense: sotto la sua direttiva nasce e si sviluppa la console Atari VCS, poi divenuta famosa a livello mondiale con il nome di Atari 2600.
Nel frattempo, Atari diventa una fucina di talenti e rifugio di alcune delle menti più brillanti del nascente universo informatico. Tra i corridoi dell'azienda statunitense, Al Alcorn incontra due giovanissimi Steve Jobs e Steve Wozniak, da cui riceve l'invito a prendere parte alle prime riunioni dell'Homebrew computer club. Nel corso di questi incontri i due mostrano il primo prototipo di Apple I, capostipite della celebre dinastia di computer dell'azienda della mela morsicata.
Nel 1981 Alcorn decide che è arrivato il momento di cambiare aria: abbandona Atari e diventa consulente indipendente per molte società della Silicon valley. Nei primi anni '80 si rafforza sempre più il rapporto con Catalyst technologies, incubatore d'aziende creato da Nolan Bushnell e altri dirigenti Atari. Grazie alla collaborazione attivata con Catalyst, il papà di Pong ha occasione di entrare in contatto con piccole startup che contribuiranno, però, a cambiare il mondo dell'alta tecnologia: Cumma, ad esempio, è tra le prime società a studiare e sviluppare una console basata su cartucce riprogrammabili (precursore del sistema successivamente utilizzato da Neo Geo); mentre Etak sviluppa uno dei primi navigatori satellitari per automobili.
Tra il 1986 e il 1991 entra a far parte di Apple, dove collabora allo sviluppo del media player Quicktime. Nel 1998 è tra i cofondatori di Zowie Entertainment, casa di sviluppo che svilupperà un sistema di gioco interattivo per bambini.
Nel 2011 torna sulla scena informatica internazionale grazie alla fondazione Hack the future, festival dedicato all'alta tecnologia nel corso del quale si tiene una delle maratone di hacking (in gergo tecnico hackathon) più importanti in assoluto.