Alzi la mano chi conosce uno smartphone top di gamma oggi in commercio che ha ancora la batteria rimovibile. Nessuno alza la mano perché questo smartphone non c'è, da parecchio tempo ormai. Mentre fino a qualche anno fa era normale trovare una batteria che poteva essere estratta e sostituita anche sugli smartphone di alta gamma, oggi è praticamente impossibile trovarla persino sui device low cost.
I motivi sono molti e no, il principale non è certo il fatto che i costruttori di smartphone Android hanno copiato Apple. Anche se è indubbio il fatto che Apple sia stata la prima a riuscire a far digerire la mancanza di una batteria rimovibile su un prodotto top di gamma. In realtà i motivi sono tutti tecnici e, almeno al momento, non ci sono motivi per intravedere alcun ritorno al passato.
Design migliore con le batterie fisse
Il motivo più evidente ad occhio nudo della scomparsa delle batterie rimovibili è il design degli smartphone. Questi dispositivi sono sempre più sottili, eleganti, leggeri e vengono oggi costruiti con materiali di pregio come il metallo e il vetro, mentre un tempo era accettabilissimo usare uno smartphone con la scocca in plastica.
Ma se vogliamo un design moderno e dei materiali gradevoli al tatto, allora dobbiamo rinunciare alla batteria rimovibile. Questo perché tali batterie devono essere posizionate in un punto facilmente accessibile dello smartphone. Ma anche perché rubano spazio: una batteria fissa, saldata alla scheda madre del dispositivo, occupa uno spazio inferiore (e soprattutto uno spessore inferiore).
Più spazio con le batterie fisse
Se il design esterno lo vedono tutti, quello interno dello smartphone non lo vede nessuno tranne il tecnico per l'eventuale riparazione. Ma da quando gli smartphone hanno le batterie fisse il layout della scheda madre e degli altri componenti è profondamente cambiato. Persino il layout della batteria: basti pensare alla strana batteria a forma di L degli iPhone. Poter disegnare batterie di forme strane e posizionarle dove si vuole, poi, è stato il segreto che ha permesso l'integrazione di reparti fotografici posteriori sempre più ricchi di sensori. Ma anche di sensori d'impronte nella parte posteriore o sul fianco dello smartphone.
Ricarica più veloce con le batterie fisse
Altro aspetto importante: la ricarica veloce. Già oggi dopo qualche mese di utilizzo dello smartphone il connettore di ricarica comincia a fare le bizze, perché si riempie di polvere e sporcizia. In un mondo dell'elettronica che va verso potenze di ricarica sempre più elevate (i 100 Watt sono già realtà, anche se non sono ancora in commercio) pensare di abbinare la ricarica veloce alla batteria removibile è pura follia: sporco, polvere e falsi contatti dovuti a movimenti anche minimi della batteria manderebbero in tilt anche il più evoluto circuito Power Delivery per la ricarica fast.
Resistenza all'acqua con le batterie fisse
Oggi ad uno smartphone già di fascia media si chiede di sopravvivere ad una immersione totale accidentale di qualche secondo: dalla caduta in mare mentre facciamo le foto in spiaggia alla più banale e molto meno romantica, ma incredibilmente frequente, caduta nel water mentre facciamo altro. Succede, non c'è nulla da fare. Ma gli smartphone di oggi hanno resistenze all'acqua incredibili, persino IP68, grazie ad una scocca completamente sigillata. Perché non deve mai essere aperta per sostituire la batteria. La resistenza anche alla polvere è la logica conseguenza della sigillatura della scocca.
Resistenza alle cadute con le batterie fisse
Lo stesso si può dire anche per la resistenza agli urti e alle cadute: se il cellulare è costruito con materiali robusti come il metallo e il vetro temperato, se questi materiali sono perfettamente accoppiati perché la scocca non viene mai aperta, allora tutto il device risponde molto meglio all'impatto con oggetti o con il pavimento. Gli smartphone di oggi con batteria non rimovibile, rispetto a quelli di ieri con la batteria che si poteva estrarre e sostituire, sono dei veri e propri carri armati.
Torneranno le batterie rimovibili?
È inutile farsi illusioni: al netto di eventuali grandi innovazioni tecnologiche nel settore delle batterie è praticamente impossibile che gli accumulatori rimovibili tornino ad equipaggiare uno smartphone di fascia media o alta. Qualche speranza in più la si può nutrire, invece, per la fascia bassa del mercato dove, specialmente in Paesi con un potere d'acquisto molto basso, la possibilità di allungare la vita al dispositivo cambiando batteria potrebbe rivelarsi un "selling point" importante per le case costruttrici. Si parla, però, di dispositivi low cost e con caratteristiche tecniche di base, destinati a mercati come l'India e altri Paesi del sudest asiatico o dell'Africa.