Cinque anni. Mese più, mese meno. Tanto si dovrebbe attendere prima di poter vedere in strada un numero congruo di automobili in grado di muoversi nel traffico cittadino senza che ci sia bisogno di un autista a controllarle. Nel 2020, sostiene il papà del progetto Google Car Chris Urmson, le strade delle maggiori città statunitensi ed europee saranno intasate da automobili che si guidano da sole: entro questa data la tecnologia sperimentale che oggi permette di testare le auto senza conducente solo in circuiti chiusi o entro confini ben delimitati sarà matura per essere utilizzata anche nel traffico cittadino o delle autostrade senza che i passeggeri a bordo del mezzo corrano rischi per la loro vita.
Un percorso di sviluppo tutt'altro che lineare: al fianco dei molti pro, infatti, ci sono da tenere in considerazione anche i contro che potrebbero minare la corsa (apparentemente senza ostacoli) delle automobili che si guidano da sole. Si tratta di un meccanismo molto complesso e anche un solo passo falso potrebbe compromettere anni e anni di ricerca scientifica. Vale la pena considerare i pro e i contro della tecnologia, per tentare di capire se le auto senza conducente riusciranno a sbarcare sul mercato entro il 2020 così come preventivato da Chris Urmson.
I pro delle auto che si guidano da sole
Diversi i vantaggi che potrebbero derivare dalla rapida e massiccia diffusione di autoveicoli in grado di procedere nel traffico senza la necessità di un autista. Innanzitutto, si registrerebbe un netto miglioramento dell'esperienza generale di guida ? niente più stress a causa di traffico, ingorghi e pericoli vari disseminati lungo il percorso ? e un calo probabile nel numero di incidenti registrati ogni anno.
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Multitasking. Il primo vantaggio potrebbe anche essere definito autoevidente. Non essendoci più bisogno di controllare volante, pedaliera e sede stradale, il conducente potrà dedicarsi a tutt'altra attività: leggere il giornale, controllare le caselle di posta elettronica, terminare la presentazione per il lavoro e molto altro ancora. Le energie fisiche e mentali precedentemente dedicate in maniera esclusiva alla guida potranno essere dedicate alle attività più disparate, trasformando così l'ex guidatore in un passeggero multitasking
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Maggior sicurezza. Cosa ancora più importante, il multitasking non avrà alcun effetto sulla sicurezza del conducente e dei passeggeri. Anzi: grazie ai sensori agli algoritmi predittivi e di machine learning di cui sarà dotata, l'automobile senza conducente sarà in grado di valutare i rischi in maniera ottimale e in alcuni casi di prevederli. Ciò si dovrebbe tradurre in una guida più sicura e in un minor numero di incidenti stradali. Una supposizione suffragata anche da diversi dati statistici: stando a una ricerca condotta negli Stati Uniti nel 2014, oltre l'80% degli incidenti sarebbe causato dall'uomo. Eliminando il fattore umano, dunque, si spera di ridurre fortemente questa percentuale, facendola avvicinare il più possibile allo 0
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Efficienza. Una guida più sicura è, nella gran parte dei casi, sinonimo di una guida più efficiente sotto il profilo dei consumi. Le automobili senza guidatore non sarebbero un'eccezione: potendo regolare automaticamente la velocità su quella degli altri mezzi che ci circondano, sarà possibile evitare frenate brusche e accelerazioni improvvise, ottimizzando il consumo di carburante
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Meno traffico. Le automobili che si guidano da sole potrebbero avere un forte impatto su traffico e ingorghi di varia natura. Una volta in strada, infatti, i veicoli comunicherebbero continuamente tra di loro, indicando reciprocamente la propria posizione, velocità di marcia e altre informazioni utili a mantenere un'andatura omogenea e conforme alle prescrizioni del codice della strada. Questo dialogo fitto e continuo, legato a un sistema di gestione stradale intelligente e automatizzato (dei semafori 2.0, ad esempio, collegati allo stesso network comunicativo delle auto senza guidatore), permetterà di portare avanti delle politiche attive di lotta al traffico, molto più efficienti rispetto a quelle attuate ai nostri giorni
- Su misura per i portatori di handicap. Nel lanciare Waymo, la nuova azienda dedicata allo sviluppo di auto a guida autonoma, Google ha realizzato un promo che vede come protagonista un non vedente. Uno dei migliori testimonial per mostrare i vantaggi che le auto a guida autonoma possono portare nella vita dei non vedenti e dei portatori di handicap in genere. Non dovendo prestare attenzione alle altre auto in strada, né utilizzare braccia e gambe per guidare l'automobile, chiunque potrà sedersi all'interno dell'abitacolo e chiedere al cervellone del veicolo di accompagnarlo a fare la spesa, oppure passare a trovare i nipotini e una miriade di altre attività apparentemente normali ma sinora precluse a larghissime fette della nostra società
I contro delle auto senza guidatore
Dall'altro lato della barricata, però, ci sono anche dei fattori negativi che devono essere presi necessariamente in considerazione. Le automobili che si guidano da sole potrebbero anche avere una cattiva influenza sulle abitudini degli automobilisti, andando così a inficiare quanto di buono visto sinora.
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Effetto treno. Secondo alcuni studi, però, le automobili che si guidano da sole potrebbero soffrire di una sorta di sindrome da effetto treno che potrebbe cancellare in un solo colpo tutti i vantaggi visti sinora. Nel caso in cui l'auto si trovi in un ingorgo o transiti lungo le strade del centro cittadino, potrebbe capitare che si sia costretti a frequenti soste e ripartenze: in questo caso le possibilità di leggere con tranquillità o scrivere qualcosa al computer si ridurrebbero al lumicino. Dilatare gli spazi di frenata e di accelerazione (come accade per i treni) potrebbe ridurre questo sballottamento, ma finirebbe con l'incidere sui tempi di percorrenza e avrebbe inevitabili ripercussioni sul traffico
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Adozioni. I vantaggi, inoltre, sarebbero tangibili solo nel momento in cui le automobili che si guidano da sole raggiungerebbero una massa critica. Nel caso in cui un veicolo autonomo dovesse finire in un ingorgo causato da normali automobili o non avesse suoi simili con cui comunicare, potrebbe anche perdere ogni punto di riferimento e causare incidenti stradali
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Nuova legislazione. La crescente diffusione delle auto senza pilota porterà con sé delle implicazioni di natura legale. Mentre Stati Uniti, Regno Unito e Francia aprono breve tratte stradali al transito d questi mezzi autonomi, gli altri Paesi sono ancora alla finestra in attesa che qualcosa accada. Il rischio, però, è che ci si muova in ritardo e vengano a crearsi dei vulnus legislativi che potrebbero impedire la libera circolazione delle auto
- Costi elevati. Almeno nella fase iniziale di sviluppo, le auto a guida autonoma non saranno decisamente alla portata di tutti. Visti gli alti costi della tecnologia implementata, si prevede che il prezzo di listino minimo sia di circa 100 mila dollari (circa 90 mila euro al cambio attuale): una cifra che terrà alla larga moltissime persone, insomma.
- Posti di lavoro a rischio. Le auto senza pilota faranno una concorrenza senza pari a tassisti e autotrasportatori e portare alla scomparsa di migliai di posti di lavoro. Tanto per fare degli esempi, nella seconda parte del 2016 Uber ha iniziato a testare un servizio di taxi senza autista prima a Los Angeles e poi nel Texas, mentre una società collegata ha realizzato il primo trasporto pesante con un camion a guida autonoma. La stessa Waymo, società satellite di Google, sta collaborando con Fiat (FCA, a dir la verità) per realizzare un servizio di car sharing senza pilota
- Occhio al meteo. Secondo diversi esperti, le auto a guida autonoma sono particolarmente meteoropatiche. La pioggia, infatti, interferirebbe con i sensori montati sul tetto del veicolo, mentre la neve renderebbe "cieche" le telecamere e le fotocamere posizionate all'interno dell'abitacolo. Ciò avrebbe dei contraccolpi inevitabili sugli standard di sicurezza, rendendo inutilizzabili le automobili in caso di pioggia pesante o bufere di neve
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Pirati in vista. Il pericolo maggiore, probabilmente, risiede nella stessa natura informatica dell'auto che si guida da sola. Come dimostrano i casi ? quasi quotidiani ? di attacchi a sistemi informatici di ogni genere, ad oggi non esiste un computer che sia immune agli hacker. Anche i sistemi air gap, ritenuti inviolabili sino a non molto tempo fa, possono essere bucati con estrema semplicità. Per questo i produttori automobilistici e tutte le aziende impegnate nella corsa all'auto che si guida da sola sono concentrati nello sviluppo di sistemi di sicurezza informatica per i sistemi di gestione e controllo del veicolo. Se un hacker dovesse riuscire a bucare i sistemi di difesa e impadronirsi del mezzo, potrebbe utilizzarlo per qualunque scopo
(aggiornato il 23 dicembre 2016)