Negli ultimi anni ci stiamo abituando al concetto di un'automobile che si guida da sola. Anzi, la maggior parte delle persone è convinta che lo sviluppo di questa tecnologia porterà a una maggiore sicurezza stradale e a una diminuzione degli incidenti. Senza contare che sistemi di supporto alla guida – se non veri e propri autopilota – sono già presenti nella gran parte dei mezzi di ultima generazione. Ma cosa penseranno i primi passeggeri che si siederanno su un aereo a guida completamente autonoma? A 10 mila metri d'altezza la fiducia nei confronti di una macchina sarà la stessa che riponiamo sull'asfalto?
L'azienda europea Airbus SE sta provando a rispondere a tutte queste domande. Il gruppo nato dalla fusione tra la tedesca DaimlerChrysler Aerospace AG (DASA), la francese Aérospatiale-Matra e la spagnola Construcciones Aeronáuticas SA (CASA) sta testando dei sistemi di guida autonoma per gli aerei. L'obiettivo è quello di ridurre il numero di piloti umani necessari per effettuare un volo di linea da due a uno. In questo modo le compagnie aeree potrebbero diminuire i costi sul personale e investire in altri settori, come la sicurezza e il comfort.
Dire alle persone che voleranno su un mezzo che verrà guidato da una macchina a oltre 10 mila metri di altezza è un approccio un po' impattante. E lo sa bene anche il CEO di Airbus SE, Paul Eremenko, che ha sottolineato come i sistemi da loro in fase di sviluppo hanno lo scopo di aiutare il pilota e diminuire la necessità dell'intervento umano. E allo stesso tempo ridurre i costi e permettere alle compagnie di migliorare l'esperienza finale del consumatore a bordo.
Come funziona l'aereo a guida autonoma di Airbus
Per migliorare la tecnologia di guida autonoma per un aereo, il gruppo Airbus ha attivato un nuovo gruppo di ricerca in Cina, a Shenzhen. Grazie all'intelligenza artificiale il pilota automatico riceve in ogni istante i segnali e gli avvisi da tutti i sensori sparsi sul velivolo. In base ai feedback ricevuti può consigliare il pilota umano sulle manovre da compiere e in caso di estremo pericolo o di malore del personale umano può prendere il controllo e riportare l'aereo su una rotta sicura. Ovviamente almeno nei primi tempi questo sistema di guida autonoma verrà testato sempre in abbinamento a un pilota umano. Lo scopo è quello di far interagire le capacità della macchina e quelle dell'uomo per aumentare la sicurezza.
Il futuro dei co-pilota
Dopo la tragedia del volo Germanwings, che nel marzo del 2015 si schiantò sulle Alpi francesi provocando la morte di 150 persone, tutte le compagnie aeree hanno deciso che in qualsiasi istante all'interno della cabina di controllo devono esserci almeno due persone di bordo. All'interno di questo contesto sarà difficile per la tecnologia di Airbus inserirsi con successo. Va detto però che la crescita esponenziale degli spostamenti in aereo, anche nei paesi molto popolosi e in via di sviluppo, ha portato a una continua richiesta di personale altamente formato. Secondo una ricerca di Boeing, nei prossimi vent'anni serviranno circa 637 mila nuovi piloti per garantire il flusso di voli a movimentare utenti e merci in costante crescita. Un numero enorme se pensiamo che da quando esiste la figura del co-pilota ne sono stati formati solo 200-300 mila. Se questi dati venissero confermati gli aerei con il co-pilota robotico diventeranno una necessità più che una sperimentazione.
Un futuro a guida autonoma
Le auto che si guidano da sole, e ora anche gli aerei a guida autonoma, sono solo la punta del proverbiale iceberg nel settore dei mezzi di trasporto. È facile ipotizzare che nei prossimi anni anche altri mezzi di locomozione adotteranno sistemi di intelligenza artificiale che li possano guidare nei loro percorsi. In molte città, ad esempio, alcune linee della metro sono completamente computerizzate e viaggiano lungo le rotaie senza tranvieri. Facile ipotizzare che gli stessi sistemi potranno essere poi adattati ai sistemi ferroviari "di superficie".
Ma il settore dei mezzi di trasporto a guida autonoma è molto vivace. Si pensi, ad esempio, che Airbus ha una sezione della propria azienda (denominata Urban Air Mobility) che sta testando elicotteri per il trasporto straordinario di persone e oggetti senza pilota e dei droni per le consegne che possono volare senza il controllo umano. La compagnia Boeing invece ha acquistato una startup che realizza dei taxi drone con pilota automatico, che ora sta testando insieme a Uber.