A partire da giorno 8 giugno 2021 su Apple Music c'è una novità: l'audio spaziale. Si tratta di una grande novità, che permetterà a moltissime persone nel mondo di iniziare a familiarizzare con questa nuova tecnologia che, però, ancora in pochi conoscono perché, per provarla, serve anche un hardware specifico. Hardware che, naturalmente, Apple ha già presentato ed è già oggi acquistabile da tutti.
L'audio spaziale, infatti, è stato presentato da Apple insieme a iOS 14 e iPad 14 a fine 2020 e, in realtà, è una "interpretazione" di tecnologie già esistenti come Dolby ATMOS e Sony 360 Reality Audio (il famoso audio 3D della PlayStation 5). Quello che Apple vuole fare con l'audio spaziale, infatti, è offrire ai suoi clienti un canale privilegiato, semplice e intuitivo per usare questa tecnologia. Un canale che, come ha sempre fatto Apple, sarà riservato a chi abbraccia l'intero ecosistema di Cupertino.
Questo vuol dire che l'audio spaziale non è del tutto una tecnologia riservata ai fan della mela morsicata, ma questi ultimi potranno godersela in modo molto più facile e con funzionalità esclusive.
Audio spaziale: di che si tratta
L'audio spaziale è l'evoluzione dell'audio surround, il famoso audio 5.1 o 7.1 che viene riprodotto con un set di altoparlanti fisici, composto da 5+1 o 7+1 speaker (lo speaker +1 è sempre il subwoofer dedicato ai bassi) posizionati in diverse parti della stanza.
L'audio spaziale prova a riprodurre lo stesso effetto degli impianti audio 5.1 e 7.1 su due soli altoparlanti: quelli delle cuffie
L'audio spaziale di Apple prende i segnali 5.1, 7.1 e Dolby Atmos e vi applica degli speciali filtri audio direzionali, regolando le frequenze che ogni orecchio sente in modo che i suoni possano essere posizionati praticamente nello spazio 3D. Ovviamente si tratta di una illusione: i suoni sembrano provenire da un determinato punto di una stanza, ma in realtà vengono dalle cuffie che abbiamo sempre sulle nostre orecchie.
L'idea è quella di ricreare l'esperienza audio di un cinema di ultima generazione, ma in casa o persino in mobilità. La vera differenza tra l'audio spaziale di Apple e altre tecnologie simili come il Dolby ATMOS e Sony 360 Reality Audio è che il primo elabora il suono tenendo in considerazione la posizione, l'inclinazione e la rotazione della testa (e quindi delle orecchie) dell'ascoltatore.
Ciò è possibile leggendo i dati provenienti dagli accelerometri e i giroscopi inseriti nelle cuffie Apple e per questo l'audio spaziale è riservato a chi usa le cuffie di Apple dotate di questi sensori. Ma non solo, perché vengono letti anche i dati provenienti da accelerometri e giroscopi del device sul quale è in riproduzione la musica, ad esempio o l'iPhone, l'iPad. Quindi se l'ascoltatore sposta il dispositivo durante la riproduzione l'audio spaziale verrà adattato di conseguenza, anche se la testa è ferma.
Audio spaziale: su quali device funziona
La lista dei dispositivi Apple in grado di riprodurre contenuti con l'audio spaziale è abbastanza lunga:
- iPhone 7 e successivi
- iPad Pro 12,9 pollici (dalla terza generazione)
- iPad Pro 11 pollici
- iPad Air (dalla terza generazione)
- iPad (dalla sesta generazione)
- iPad Mini (dalla quinta generazione)
- Apple TV
- Apple TV 4K
- MacBook Pro (dal modello 2018 in poi)
- Tutti i nuovi Mac con chip M1
La lista dei dispositivi Apple con i quali sentire l'audio spaziale è invece molto più corta (ma Apple ha promesso di aggiornare gli altri modelli di cuffie e cuffiette):
- AirPods Max
- AirPods Pro
Audio spaziale: con quali contenuti funziona
Non basta avere l'hardware compatibile con l'audio spaziale per sfruttare questa tecnologia: servono anche dei contenuti che possono essere "spazializzati". In linea di massima tutti i flussi audio 5.1, 7.1 e Dolby ATMOS possono essere riprodotti dai dispositivi già citati sfruttando l'audio spaziale.
Per farlo è sufficiente aprire le impostazioni delle AirPods Max o Pro e attivare la funzione. Si può "spazializzare" anche l'audio stereo, ma con risultati assolutamente inferiori.
Apple ha realizzato un apposito plug in per le piattaforme di streaming, al fine di rendere compatibili con l'audio spaziale i loro flussi audio. Oltre ad Apple TV+ e Apple Music anche Amazon Prime Video, Hulu, HBO Go, Vudu e altre piattaforme lo utilizzano già, altre arriveranno.
Audio spaziale: che futuro avrà
Per capire quali settori saranno più impattati dalla diffusione dell'audio spaziale basta pensare a una cosa: Apple Music è compatibile con questa tecnologia, ma non tiene traccia dei movimenti della testa. Perché non avrebbe molto senso farlo: la musica, senza un flusso video associato, non diventa più emozionante con il tracciamento dei movimenti della testa.
Ben diversa è la situazione con due altre forme di intrattenimento: il cinema e i videogiochi. Attivando l'audio spaziale mentre si vede un film, infatti, sembra di essere realmente al cinema e c'è un vero miglioramento dell'esperienza e delle emozioni che si possono provare a vedere un film. Stesso discorso con i videogiochi: basti pensare a come potrebbe cambiare una partita ad uno sparatutto o persino ad un gioco di corse con l'audio che si muove insieme alla testa del giocatore.
Ma, se parliamo di futuro, forse è proprio lì che dobbiamo cercare il vero senso e le vere possibilità dell'audio spaziale. Proviamo a pensare alla combinazione tra audio spaziale con tracciamento dei movimenti della testa e realtà aumentata, o virtuale: è chiaro che cambia tutto.
I fan più accaniti di Apple, a questo punto, staranno già pensando ad un prodotto che ancora non c'è, che non è neanche stato annunciato ufficialmente ma che tutti aspettano: gli Apple Glass, gli occhiali smart di Apple (che secondo qualcuno debutteranno sotto forma di visori 3D). L'ipotetico abbinamento tra audio spaziale, occhiali e cuffiette Apple potrebbe permettere agli utenti esperienze virtuali o di realtà mista dalla credibilità fino ad oggi impensabile.