I protagonisti dell'evento One more Thing di Apple del 10 novembre sono il primo processore M1 di Apple Silicon e la nuova generazione di Mac. L'azienda di Cupertino ha presentato ufficialmente i MacBook Air, MacBook Pro 13 e Mac Mini equipaggiati con i primi processori progettati interamente da Apple per essere completamente compatibili con milioni di app già sviluppate per i sistemi operativi iPadOS e iOS. In questo modo, si potranno usare le stesse app su qualsiasi dispositivo della Mela: da iPhone e iPad ai nuovi Mac. Una rivoluzione che interesserà dunque sia utenti che sviluppatori e che promette prestazioni ed efficienza migliorate.
Apple, le caratteristiche del chip M1
Il nuovo SoC Apple M1 è composto da un totale di 16 miliardi di transistor e comprende al suo interno la CPU, la GPU, il controller della memoria e per il disco SSD, oltre che quello per le connessioni Thunderbolt/USB4 e il Neural Engine per gli algoritmi di machine learning. La CPU è un octa-core ad alta potenza affiancato da un quad-core ad alta efficienza, mentre la GPU è octa-core e per Apple è la più veloce sezione grafica integrata in un processore al mondo. Per quanto riguarda la RAM, la versione base è da 8 GB, ma tutti i nuovi Mac presentati possono essere equipaggiati con una RAM da 16 GB pagando un supplemento di 230 euro.
MacBook Air da 13 pollici e processore M1
MacBook Air è il laptop Apple più venduto al mondo e anche il primo computer presentato durante l'evento con il chip M1. Secondo l'azienda di Cupertino, il MacBook Air con display da 13 pollici sarà 3,5 volte più veloce della precedente generazione, 5 volte migliore nella grafica e 3 volte più veloce anche del migliore notebook con Windows attualmente in circolazione.
Tutta la potenza dichiarata da Apple si traduce nel fatto che il nuovo MacBook Air è in grado di riprodurre contemporaneamente due video 4K e allo stesso tempo mantenere elevata l'efficienza e soprattutto bassi i consumi, tanto da garantire un'autonomia di 15 ore di navigazione web, 18 ore di riproduzione video e 6 ore in videoconferenza.
Altro particolare degno di nota è la silenziosità: il nuovo laptop Apple è senza ventole, proprio perché grazie all'elevata efficienza il calore generato si riduce di molto. MacBook Air 13 con chip M1 da 8 GM di RAM può essere già ordinato: la versione con SSD da 256 GB costa 1159 euro, mentre se si sceglie un SSD da 512 GB il presso sale a 1429 euro.
Mac Mini con processore M1
Mac Mini è il più piccolo computer Apple ma super potente grazie al nuovo processore M1. Rispetto alla precedente generazione che poteva contare su chip Intel, il piccolo della Mela ha una CPU 3 volte più veloce, la GPU 6 volte più veloce e riesce a elaborare algoritmi di machine learning 15 volte più rapidamente.
Il piccolo computer è dotato di due porte Thunderbolt/USB4, oltre che una porta Hdmi con uscita 6K. Anche Mac Mini con M1 è già ordinabile: la versione con SSD da 256 GB è in vendita a 819 euro, mentre quella con SSD da 512 GB costa 1049 euro.
MacBook Pro con processore M1
Il nuovo MacBook Pro da 13,3 pollici equipaggiato col processore M1 migliora, ma tra i tre nuovi Mac è quello che sente meno il "salto generazionale", dato che rispetto al precedente il miglioramento complessivo della velocità è di "appena" 2.8 volte. La grafica integrata invece segna un miglioramento di 5 volte, mentre l'elaborazione degli algoritmi di machine learning è 8 volte più veloce grazie alla presenza del Neural Engine.
Secondo le stime di Apple, il MacBook Pro sarà in grado di riprodurre video in 8K fluidamente e senza perdere un solo frame. Inoltre, garantisce 17 ore di autonomia in navigazione web e 20 ore in riproduzione video. Il prezzo per MacBook Pro parte da 1479 euro per la versione con SSD da 256 GB e 1709 euro quella con SSD da 512 GB.
M1 sarà compatibile con milioni di app?
La vera rivoluzione del lancio del chip M1 riguarda principalmente il passo compiuto da Apple verso l'unificazione di tutti gli ambienti di sviluppo per permettere alle software di creare una sola app in grado di girare su iPhone, iPad, Mac e MacBook. Intanto Apple dovrà garantire il funzionamento delle vecchie app progettate per architettura Intel anche sulla nuova generazione di Mac, un problema che si risolverà con il lancio del sistema operativo macOS 11 Big Sur rilasciato il 12 novembre.
Apple aveva iniziato il progetto lo scorso febbraio 2020 introducendo le Universal App, che vanno sviluppate attraverso la piattaforma Catalyst 2 e che dovrebbero essere in grado di funzionare su tutti gli hardware della Mela. Tra queste c'è anche Adobe Photoshop 2021, annunciata durante l'evento One more Thing.
Per quanto riguarda le vecchie app sviluppate per processori Intel, l'azienda di Cupertino ha lanciato Rosetta 2, che traducendo il codice integrato in Big Sur dovrebbe permettere alle applicazioni di girare correttamente anche sui nuovi Mac. La parte più delicata di questo passaggio a una sola piattaforma non riguarda tanto la compatibilità delle app per vecchi e nuovi Mac, quanto la compatibilità per le app pensate per iPhone, iPad e Mac.
Un passaggio non certo facile da realizzare, tanto che anche i big come Google, Facebook e Amazon hanno già annunciato che le proprie app potrebbero non funzionare al meglio sui Mac con processore M1. E la scritta "Progettate per iPad, non verificate per macOS" è già apparsa nell'App Store di Apple per applicazioni tra cui Amazon Prime Video, Disney+, Snapchat, Candy Crush, Among Us e Real Racing 3.