Guadagnare senza lavorare è il sogno un po' di tutti, da secoli. Ma da quando Internet è entrata a far parte della nostra vita sono spuntati come funghi infiniti metodi "rivoluzionari", "incredibili", "facilissimi" per guadagnare da casa propria non facendo un bel niente.
Uno di questi metodi sono le app per guadagnare con gli SMS, una categoria di app decisamente mal vista sugli store ufficiali ma che trova ampio spazio su quelli alternativi e che ha un pubblico sempre crescente. Un pubblico che, però, di queste app di solito conosce solo i vantaggi economici (o, almeno, quelli dichiarati dallo sviluppatore dell'app) e quasi mai ne conosce i rischi e le implicazioni legali.
Ecco cosa c'è da sapere sulle app per guadagnare con gli SMS senza far nulla, ma rischiando molto.
Come funzionano queste app
Innanzitutto dobbiamo chiarire una cosa: non stiamo parlando di app che ci pagano per leggere messaggi pubblicitari, ma esattamente del contrario. Cioè di app che ci pagano per mandarli, anche se non potremo decidere mai esattamente quali messaggi mandare e a chi.
La logica di base di queste app è semplice: oggi la maggior parte degli utenti ha un piano telefonico che include moltissimi SMS, di sicuro più di quanti ne usa, o addirittura SMS illimitati.
L'idea di queste app è quella di mettere a frutto questi SMS inutilizzati, "vendendoli" all'app che li userà per inviare messaggi pubblicitari e, in cambio, pagherà una piccola somma all'utente per ogni messaggio inviato. Quindi più SMS l'utente mette a disposizione e più guadagna, sapendo già quanto guadagnerà a fine mese, senza fare assolutamente nulla.
Solitamente queste app sono per Android e solo poche sono disponibili sul PlayStore di Google: per trovarle l'utente deve cercarle quasi sempre su store paralleli. In pratica l'utente non deve fare niente , deve solo mettere a disposizione gli SMS che non usa e ogni volta che avrà raggiunto una soglia minima (di solito 5 euro) potrà richiedere un pagamento su un conto Paypal o in buoni Amazon.
Dove sta il trucco
Prima ancora di chiedersi se queste app siano pericolose, e perché, è bene chiarire come fa chi le sviluppa a guadagnarci sopra. La risposta è semplice: acquistando enormi pacchetti di SMS a costo bassissimo.
Se oggi inviare un SMS pubblicitario costa alle aziende in media 3 centesimi, infatti, chi sfrutta queste app li acquista al prezzo che viene girato all'utente: tra 0,5 e 1,5 centesimi. Una differenza talmente grande che c'è spazio di guadagno anche per un intermediario, cioè l'app.
Questi SMS verranno utilizzati per massicce campagne pubblicitarie, spesso ai limiti dello spam. Nella migliore delle ipotesi si tratterà di SMS "A2P", cioè Application to Person: messaggi che le aziende comprano a pacchetto da fornitori per inviare promozioni direttamente agli utenti. Ma non è neanche da escludere che vengano usati per campagne di phishing (per la precisione di "smishing", il phishing tramite SMS), visto che tramite una semplice triangolazione di società chiunque può comprare questi pacchetti di SMS.
Cosa rischia chi usa queste app
A fronte di un guadagno piccolo ma certo, perché queste app di solito pagano regolarmente, e di nessuna fatica l'utente è convinto di aver fatto un grande affare. In realtà non è così, perché i rischi derivanti dall'uso di queste app sono molti e tutti abbastanza gravi.
Il primo rischio è legato alla privacy: gli SMS verranno inviati con il suo MSISDN, "Mobile Subscriber ISDN Number", cioè il suo numero di telefono che sarà visibile in chiaro a chi lo riceve e sarà utilizzato per campagne sulle quali l'utente non ha alcun controllo. Quindi l’utente di queste app perde il controllo del suo MSISDN e non può sapere chi lo riceverà.
Poi c'è un ulteriore rischio, questa volta per chi l'SMS lo riceve: i messaggi A2P vengono usati anche da molte piattaforme online per inviare codici di accesso OTP (One Time Password) agli utenti, ma il titolare del numero di telefono dal quale è partito l'SMS a volte può vedere in chiaro il testo dei messaggi inviati. Ciò vuol dire che potrebbe vedere i codici OTP inviati a perfetti sconosciuti e risalire, tramite il numero di telefono, all'account per il quale è stato inviato l'OTP. In altre parole potrebbe tentare il furto dell'account.
Infine, c'è un grosso problema legale per chi mette a disposizione i propri SMS: facendolo viola il contratto sottoscritto con il suo gestore telefonico, perché in pratica sta rivendendo il suo traffico a qualcun altro.
Guadagnare con gli SMS: il gioco vale la candela?
In una sola parola: no. Gli aspetti problematici, rischiosi e sfavorevoli di queste app per guadagnare con gli SMS superano di gran lunga quelli favorevoli e il ritorno economico che se ne può ottenere. Gli introiti derivanti da queste app, per quanto possano millantare i "guru" del "guadagno passivo" su YouTube o altre piattaforme, raramente supera i 10 euro al mese, mentre i rischi che abbiamo descritto sono tutti gravi.
Ma, soprattutto, usare queste app non è quasi mai legale e ci rende passibili di denuncia da parte del nostro operatore telefonico. Operatore che, ovviamente, ci mette ben poco ad accorgersi che dal nostro numero di telefono ogni giorno partono tot SMS verso numeri sempre diversi e, di conseguenza, ci mette ancor meno a capire che stiamo usando una app di questo tipo violando il contratto.
Per questo motivo l’operatore telefonico ha il diritto di interrompere unilateralmente il contratto con l’utente e può disattivare la SIM.
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