L'attesa non sarà lunga. Alcuni dovranno attende un paio di settimane al massimo, gli altri – i primi a ricevere l'aggiornamento over-the-air – tra le quattro e le sei settimane. Gli altri, a scaglioni, nei prossimi mesi. Android Lollipop 5 è ormai prossimo a fare la propria comparsa nel “fatato” universo degli smartphone, dei tablet e degli smartwatch, portando con sé una ventata di freschezza e novità. Per contrastare iOS 8 – e indirettamente l'iPhone 6 e l'iPhone 6 plus – Google ha presentato un nuovo sistema operativo rinnovato sotto molti punti di vista, con caratteristiche e funzionalità mai viste sinora. Ecco le più interessanti.
Le date di uscita
I primi dispositivi a montare Android 5 Lollipop saranno il Nexus 6 e il Nexus 9 presentati nelle scorse settimane e previsti in consegna per il 3 novembre. Successivamente sarà il turno degli altri dispositivi Nexus supportati (Nexus 4, Nexus 5, Nexus 7, Nexus 10) e dei dispositivi Google Play Edition, ovvero degli smartphone di produttori terzi – LG, HTC, Motorola e Samsung – che montano una versione stock di Android. I possessori di altri dispositivi, sia smartphone sia tablet, dovranno invece attendere ancora qualche settimana in più.
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Motorola. I possessori dei modelli Moto G, Moto X, Moto E e una manciata di altri modelli non dovranno attendere molto. Il produttore statunitense passato da Google a Lenovo lo scorso febbraio dovrebbe iniziare a distribuire gli aggiornamenti ad Android 5 Lollipop entro la fine di quest'anno. Maggiori informazioni sono reperibili sulla pagina dedicata del portale Motorola
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Sony. La casa giapponese ha annunciato di voler portare Android 5 Lollipop su tutti gli smartphone della serie Xperia Z (anche i più vecchi), iniziando col il Sony Xperia Z3 e il Sony Xperia Z2. Gli aggiornamenti, però, non dovrebbero essere distribuiti prima dell'inizio del 2015; maggiori informazioni possono essere reperite sulle pagine del blog ufficiale del produttore nipponico
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HTC. I possessori dell'HTC M8 e dell'HTC M7 saranno tra i primi a ricevere l'aggiornamento dopo i dispositivi che montano Android stock. La casa giapponese ha infatti garantito che avrebbe iniziato a distribuire gli aggiornamenti 90 giorni dopo aver ricevuto le API e lo SDK (Software development kit): ancora qualche settimana, insomma, e tutto dovrebbe essere pronto ad approdare sugli smartphone top di gamma. Anche gli HTC One, comunque, riceveranno il loro aggiornamento, anche se con qualche settimana di ritardo
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Samsung. Pur non essendoci stati annunci ufficiali, è prevedibile che tutti gli smartphone e phablet della linea Galaxy oggi ancora in commercio ricevano l'aggiornamento nel giro di qualche settimana. Di sicuro si sa che il Galaxy Note 4 riceverà l'aggiornamento, così come il Galaxy S5 e il Galaxy Alpha, ultimi modelli rilasciati dalla casa sudcoreana
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LG. Anche LG non ha ancora fatto sapere quando inizierà a distribuire l'aggiornamento tra i suoi utenti, né quali modelli lo riceveranno. Per il momento solo supposizioni riguardanti lo LG G3 e lo LG G2
Material design
La novità più interessante è, senza ombra di dubbio, Material design. Dopo anni di “stabilità”, Google decide di rivoluzionare la grafica del proprio sistema operativo mobile, portando cambiamenti su moltissimi fronti. La nuova interfaccia grafica realizzata dai designer e dai grafici di Big G garantisce a Lollipop uno stile più minimalista rispetto al passato, grazie a colori più accesi e luminosi e all'utilizzo delle ombre (che danno profondità a tutti gli oggetti e scritte presenti sulla schermata). Aumentano gli spazi bianchi, soprattutto vicino al testo e, per la prima volta, compaiono delle animazioni quando si interagisce con gli elementi che compongono la schermata.
Il nuovo design è pensato per unificare l'esperienza di utilizzo dell'utente: che ci si trovi a maneggiare uno smartphone o un wearable, un tablet o Android TV, non dovranno esserci grosse differenze tanto nel look quanto nelle modalità di interazione. I nuovi font utilizzati, inoltre, permetteranno di leggere meglio notifiche e messaggi indipendentemente dalla grandezza del display. Material design, infine, dovrebbe garantire un'esperienza utente più intuitiva e una maggiore fluidità di scorrimento dei contenuti sullo schermo: la nuova interfaccia grafica, infatti, dovrebbe essere più reattiva e fluida, offrendo una migliore esperienza generale.
Multitasking
Grandi cambiamenti – sempre a livello di grafica e visualizzazione - in arrivo anche per il multitasking. Mentre sino ad Android KitKat le applicazioni in uso erano mostrate “a elenco”, oggi appaiono nella stessa modalità con cui Chrome visualizza le schede aperte durante una sezione di navigazione. Ogni applicazione attiva apparirà come una scheda a sé stante, con la sua prospettiva, le sue ombre e i suoi colori: per navigare tra un'applicazione e l'altra, quindi, sarà sufficiente selezionare la scheda relativa e attendere che il sistema operativo la porti in primo piano.
Dentro ogni scheda, inoltre, saranno riportate tutte le attività “in corso d'opera”: se, ad esempio, si sta utilizzando Gmail per scrivere una mail e controllare l'Inbox, la scheda relativa mostrerà entrambe le attività, rendendo il multitasking più semplice e intuitivo da individuare.
Notifiche migliorate
Anche il sistema delle notifiche è stato rivoluzionato e, sotto molti punti di vista, migliorato. Le notifiche, rese più leggibili grazie ai nuovi font di Material design, compariranno nella parte centrale della schermata di blocco, soluzione già adottata da Apple con iOS e da Motorola con la versione personalizzata di Android. Lo stesso stile è ripetuto nella schermata delle notifiche, cui si può accedere – come sempre – partendo dal lato più alto del display e trascinando il dito verso il basso. Ogni notifica avrà una piccola scheda dedicata e l'utente potrà interagire con le notifiche direttamente attraverso la scheda (se, ad esempio, dovesse arrivare un SMS o un messaggio su WhatsApp, l'utente potrà rispondere direttamente, senza dover accedere all'applicazione).
Secondo Google, inoltre, Android sarà in grado di valutare l'importanza delle varie notifiche e visualizzarle in ordine di importanza: in alto saranno visualizzate quelle più rilevanti, e via via a scendere. Con la nuova modalità “Priority mode”, inoltre, il sistema mostrerà esclusivamente le notifiche ritenute più importanti: una sorta di modalità “non disturbare” applicata alle notifiche in arrivo.
Risparmio energetico
La durata della batteria è tra i più grandi problemi degli smartphone e dei dispositivi portatili in genere (laptop inclusi). Con Android 5 Lollipop, Google offre una nuova strategia di risparmio energetico, che dovrebbe permettere di spremere sino all'ultima goccia la carica residua della batteria del dispositivo.
Con il Project Volta (“Progetto Volta” in italiano, in onore del chimico e fisico italiano Alessandro Volta), gli ingegneri di Google puntano a prolungare la vita della batteria di altri 90 minuti riducendo, ad esempio, la frequenza operativa del SoC o disattivando la connessione dati in background. Navigando tra le nuove impostazioni, l'utente potrà scoprire il tempo necessario affinché si completi la ricarica (nel caso in cui il dispositivo sia collegato all'elettricità), oppure il tempo restante prima che la batteria sia completamente scarica.
Condivisione del dispositivo
Tutti i sistemi operativi per PC (sia Windows, sia OS X, sia Linux) consentono di creare diversi profili utente sullo stesso computer, in modo che la macchina possa essere utilizzata da più persone senza andare a “invadere” il “territorio” altrui. Con Android Lollipop sarà possibile utilizzare la stessa funzionalità anche sui dispositivi mobili.
Si potranno creare differenti utenti con differenti permessi di utilizzo delle funzionalità del telefono, mentre l'utente Guest (presente di default tra i vari profili) avrà accesso a funzionalità molto limitate: nel caso si debba prestare il telefonino a un amico burlone, l'utente Guest potrebbe raffreddarne i bollenti spiriti.
Sincronizzazione tra dispositivi
Con Android Lollipop Google intende semplificare tutte le azioni connesse al cambio di smartphone e facilitare, di conseguenza, il passaggio da un dispositivo a un altro. La sincronizzazione delle applicazioni e dei contatti tra due dispositivi Android è possibile sin dal 2009 (Android 2.0), ma il tutto avveniva affidandosi al cloud e alla sincronizzazione via web. Con la nuova release del sistema operativo del robottino verde, il passaggio potrà avvenire senza dover ricorrere alla connessione dati o Wi-Fi: sarà sufficiente attivare il modulo NFC (Near field communication) e avvicinare i dispositivi: si avvierà la funzionalità di sincronizzazione che permetterà di scegliere quale profilo importare, quali applicazioni scaricare e quali contatti inserire nella nuova rubrica.
Nel caso in cui non si voglia seguire questa strada, Android Lollipop mostrerà una lista dei dispositivi collegati al proprio profilo, così da poter scegliere quale dovrà essere la “fonte” dalla quale attingere per applicazioni e contatti.
Sblocco intelligente
Android Lollipop rende più intelligente e veloce lo sblocco del dispositivo. Da un lato, ad esempio, sarà possibile bypassare il blocco di sistema utilizzando un dispositivo Bluetooth o NFC autorizzato. Nel caso in cui si indossi uno smartwatch o un altro dispositivo wearable associato al telefonino o al tablet, non ci sarà bisogno di inserire il PIN o la sequenza per utilizzarlo e accedere alle funzionalità.
Lo stesso accadrà se si è attivato il riconoscimento facciale: con Android 5 Lollipop, questa funzionalità sarà attiva anche in backgroud: non appena si accenderà il dispositivo, la fotocamera frontale si accenderà automaticamente e scansionerà i tratti principali del viso mentre, ad esempio, si leggono le notifiche. Nel caso in cui la scansione dia esito positivo, il cellulare si sbloccherà senza che l'utente abbia fatto - apparentemente - nulla.
App pinning
La nuova funzionalità App pinning permetterà di mettere fine agli scherzi fatti dagli amici “burloni” cui si presta il telefono, ad esempio, per effettuare una chiamata. Dalla schermata delle applicazioni in uso, infatti, si potrà scegliere una delle schede e “bloccarla” (pin): da quel momento in avanti si potrà utilizzare esclusivamente quella applicazione, a meno che non si conosca il codice di sblocco del cellulare.
Sicurezza e privacy
Nello sviluppare la nuova versione del sistema operativo, gli ingegneri e programmatori Google hanno riservato parecchia attenzione alle funzionalità di sicurezza e privacy. Tutti i contenuti e i messaggi ricevuti, ad esempio, potranno essere suddivisi in tre gruppi: Pubblico, Privato e Segreto. Le notifiche appartenenti al primo gruppo mostreranno sia il mittente, sia il contenuto del messaggio; le notifiche del secondo gruppo mostreranno esclusivamente il mittente; le notifiche del gruppo “Segreto”, infine, segnaleranno la ricezione di un messaggio e poco altro.
Metodi di blocco
Il più grande ostacolo alla sicurezza dei dispositivi mobili è in realtà l’apatia dell’utente, che molte volte salta le pratiche di sicurezza di base come il codice pin nella schermata di blocco. Lollipop tenta di risolvere il problema attraverso lo Smart Lock: feature che utilizza dispositivi associati per informare il device di sbloccarsi senza richiedere una password o un altro mezzo di autenticazione.
È quindi possibile abilitare ogni device che utilizza connessione Bluetooth o NFC al nuovo sistema Android 5.0 Il requisito di abbinamento aggiunge quindi un livello di sicurezza. In sostanza, se il dispositivo viene usato come smartwatch, il codice si sbloccherà solo quando in possesso dell’utente; se utilizzato come una smartTV, il codice si sbloccherà solo quando l’utente è a casa. In generale, si tratta di una funzionalità con delle potenzialità enormi soprattutto se si pensa a come Google intenda legarla alla modalità Lollipop Guest e alla capacità di offrire multipli user account.
Il sistema di sicurezza è ulteriormente potenziato dalla crittografia automatica che si attiva per i nuovi dispositivi. Lollipop, quando si accende un nuovo smartphone o tablet, crittografa tutti i dati in modo automatico e crea una chiave univoca che rimane sul dispositivo per decrittografare tali dati.
Infine, Google sta puntando su Security Enhanced Linux (SELinux) per garantire maggiore sicurezza sulle singole applicazioni. Grazie a questo sistema il rischio per gli utenti di essere infettati da malware sarà meno dell’1 per mille.