Con l'introduzione dell'obbligo vaccini per tutti i bambini e adolescenti in età scolastica, nel nostro Paese è tornata in auge la discussione sulla creazione di un'anagrafe vaccinale nazionale e di una sua controparte digitale. Uno strumento che faciliterebbe il compito delle amministrazioni scolastiche, che potrebbero trovare immediato riscontro alle dichiarazioni dei genitori sullo stato delle vaccinazioni dei loro figli. Un modo, insomma, per velocizzare le iscrizioni agli istituti scolastici di centinaia di migliaia di bambini e bambine.
Uno strumento, però, che trova difficoltà a essere realizzato e reso pienamente funzionante. Nonostante i vari obblighi di legge, alcune amministrazioni regionali non sono ancora riuscite a realizzare le loro anagrafi vaccinali, allungando così i tempi per la creazione dell'anagrafe nazionale. Procediamo però con ordine. Cerchiamo di capire insieme che cos'è l'anagrafe vaccinale digitale, a cosa dovrebbe servire e, soprattutto, a che punto è la realizzazione dell'anagrafe vaccinale nazionale digitale.
Che cos'è l'anagrafe vaccinale nazionale e a cosa serve
Come suggerisce il nome stesso, l'anagrafe vaccinale è (o dovrebbe essere) un registro creato e curato dalle amministrazioni sanitarie delle varie Regioni italiane, nel quale vengono trascritti tutti i vaccini cui si è sottoposti nel corso della vita. Come spiegato anche in un comunicato del Ministero della Salute del luglio 2018, l'anagrafe sarà fondamentale per avviare la vaccino-vigilanza e indispensabile, come detto, per facilitare la vita dei genitori, non più costretti a produrre certificazioni che attestino lo stato vaccinale dei loro figli.
A cosa serve l'anagrafe vaccinale digitale
Parallelamente, le amministrazioni sanitarie regionali devono portare avanti lo sviluppo e l'integrazione dell'anagrafe vaccinale digitale, un database accessibile e consultabile via Internet sia dai diretti interessati (i genitori, nella fattispecie) sia dalle amministrazioni sanitarie e scolastiche delle varie regioni italiane. Grazie all'anagrafe vaccinale digitale, in caso di trasferimento in altra regione non dovremmo farci rilasciare alcuna certificazione per il rispetto dell'obbligo vaccini: la scuola o la ASL del nuovo comune di residenza dovranno solo accedere alla scheda dei bambini, scaricarla e verificare che siano in regola con tutte le vaccinazioni previste.
Creazione anagrafe vaccinale digitale, a che punto siamo
Prevista da una legge del 2017, l'anagrafe vaccinale nazionale ha incontrato più di qualche difficoltà e, a oltre 400 giorni dalla sua promulgazione, alcune regioni non hanno ancora avviato l'iter per la sua istituzione. Secondo l'ultima analisi risalente al 2016, sono 18 le regioni italiane che hanno implementato un'anagrafe vaccinale digitale nelle ASL di tutte le province. Di queste, le ASL di 11 regioni utilizzano lo stesso software: ciò vuol dire che le comunicazioni e lo scambio di dati tra ASL di regioni differenti sono semplificati e automatizzati, non richiedendo alcuna conversione o trasformazione. Insomma, nonostante i ritardi accumulati nel corso degli anni e il mancato rispetto delle scadenze previste dalla legge, la creazione di un'anagrafe vaccinale digitale nazionale è ormai quasi completata.
6 settembre 2018