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Le funzioni più importanti di Android ancora utilizzate oggi

Nelle prime versioni di Android gli sviluppatori hanno inserito delle funzioni che ancora vengono utilizzate oggi: ecco quali sono

android

Dal 5 novembre 2007, data di rilascio della prima versione beta, ad oggi il sistema operativo mobile Android di Google ha fatto realmente passi da gigante, e il fatto che a metà 2019 risulti installato su 2,5 miliardi di dispositivi lo dimostra chiaramente. Dalla rudimentale alternativa al sistema operativo iOS di Apple al sofisticatissimo OS che è oggi Android, di acqua sotto i ponti ne è passata tanta.

Ci sono stati alcuni momenti nella storia di Android, in cui Google ha introdotto delle modifiche importanti che hanno cambiato in meglio il sistema operativo. Molte di queste modifiche, seppur aggiornate nel tempo, sono ancora oggi integrate nell'OS di Google. Alcune componenti, infatti, risalgono addirittura ad Android 2.2 Froyo, rilasciato a metà 2010. Nella maggior parte dei casi si tratta di novità software che non incidono nell'esperienza utente, ma che hanno permesso al sistema operativo del robottino verde di essere più stabile. Ecco le funzioni che hanno fatto la storia di Android e che vengono utilizzate ancora oggi

Android 2.2 Froyo: gli update automatici e cumulativi delle app

aggiornamento android

Nel 2010 Android 2.2 Froyo introduce la possibilità di aggiornare automaticamente e in batch le applicazioni installate. In questo modo l'utente può aggiornarle tutte insieme, premendo un solo tasto sullo schermo dentro l'app di Google Play. Sempre con Froyo, poi, Google ha introdotto il supporto agli schermi HD e agli hotspot Wi-Fi. Tutte queste funzioni sono presenti ancora oggi in Android.

Android 3.0 Honeycomb: app recenti e multitasking

Il 22 febbraio 2011 esce Android 3.0 Honeycomb e, tra le novità, introduce anche la schermata delle app recenti e la possibilità di passare da un'app all'altra. Per far ciò, fino al giorno prima, era necessario usare un'app task manager. Il multitasking vero e proprio su Android, come lo conosciamo oggi, nasce da questa novità di Honeycomb.

Android 3.0 Honeycomb: i tasti virtuali

tasti virtuali

I tasti virtuali (soft key) sono stati introdotti in Android 3.0 e hanno rivoluzionato il design degli smartphone con questo sistema opearativo: non era più necessario inserire tasti fisici nella parte bassa della cornice e, soprattutto, era finalmente possibile personalizzare la posizione dei tasti e delle relative icone. I tasti virtuali hanno subito nel corso degli anni diverse modifiche, assecondando i successivi stilemi di design di Android.

Android 3.0 Honeycomb: l'USB Host Mode

Sempre in Android 3.0 Google introduce anche l'Host Mode per l'USB, una funzionalità che forse non viene usata abbastanza rispetto alle sue potenzialità. L'Host Mode permette, ad esempio, di collegare mouse e tastiere ad uno smartphone. A partire da Android 9 Pie con l'Host Mode si possono trasferire dati e ricaricare i dispositivi, contemporaneamente.

Android 4.1 Jelly Bean: Project Butter

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Il Project Butter che ha debuttato con Android Jelly Bean 4.1 (9 luglio 2012) non è solo una funzionalità ma una vera e propria iniziativa di Google, che mette insieme diverse ottimizzazioni del sistema operativo finalizzate a rendere l'esperienza utente "liscia come il burro".

Con Project Butter, ad esempio, CPU e GPU hanno iniziato a lavorare insieme e in parallelo, è stato introdotto il VSync dello schermo ed è stata aumentata la reattività del touch screen. Successivamente, a inizio 2015, è stata introdotta anche la possibilità di usare schermi a 90 Hz e 120 Hz (usati nei dispositivi top di gamma di oggi).

Android 4.3 Jelly Bean: il comando Trim

Il comando Trim è fondamentale per garantire buone prestazioni alle memorie flash, come quelle integrate negli smartphone e negli SSD. Google lo ha introdotto con la versione 4.3 di Android (24 luglio 2013). Il Trim serve a indicare al sistema operativo quali blocchi di memoria sono già in uso e quali no e questo aumenta drasticamente le velocità di scrittura dei dati. Man mano che viene riempita e svuotata, infatti, le prestazioni di una memoria flash senza comando Trim decadono drasticamente.

Android 4.4 Kitkat: gestione batch dei sensori hardware

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Prima di Android 4.4 Kitkat (13 ottobre 2013), tutti i sensori presenti nello smartphone lavoravano in continuazione in background e trasmettevano i dati raccolti in tempo reale, consumando la batteria. Poi Google ha introdotto l'obbligo di inviare i dati in modalità batch: non più in tempo reale, ma dopo aver collezionato una mole sufficiente di dati. Ciò ha abbassato moltissimo il consumo del GPS, dei sensori di movimento e del resto dell'hardware, allungando la durata della batteria dello smartphone.

Android 4.4 Kitkat: Host Card Emulation (HCE)

La Host Card Emulation (HCE) è una componente di Android inserita da Google all'interno della versione 4.4 del sistema operativo. Serve a tenere traccia dei pagamenti e sostituisce il chip Secure Element precedentemente adottato sugli smartphone per i pagamenti contactless. In pratica da quando c'è l'HCE è molto più facile e sicuro fare il "tap and pay" nei negozi fisici.

Android 5.0 Lollipop: ART e AOT

Tra le novità più importanti di Android 5.0 Lollipop (rilasciato il 15 ottobre 2014) c'è il compilatore ART: Android Runtime. ART introduce la compilazione "Ahead of Time" (AOT) che rende le app molto più pulite, veloci da realizzare ed efficienti. Da quel momento in poi lo sviluppo delle app per Android è letteralmente esploso e ART e la compilazione AOT sono state successivamente aggiornati con Android 7.0 e 8.0. Sono ancora oggi presenti in Android 10, ulteriormente migliorati.

Android 6.0 Marshmallow: RRO e OMS

android 6

Il Runtime Resource Overlay (RRO) e l'Overlay Management Service (OMS) sono due funzionalità introdotte con Android 6.0 (5 ottobre 2015). Servono a rendere più facile agli sviluppatori realizzare i temi grafici delle proprie app e a renderli adattabili a diversi device.

 

6 ottobre 2019

A cura di Cultur-e
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