Il successo di un sistema operativo mobile dipende molto dalle applicazioni che vengono offerte agli utenti. Lo sa molto bene Microsoft che non è riuscita mai a conquistare una grossa fetta di mercato nel mondo degli smartphone a causa di uno store online che non offriva lo stesso numero di applicazione dell'App Store e del Google Play Store. Uno dei segreti del successo di Android è proprio il suo store online che offre agli utenti un numero di applicazioni praticamente infinito.
Il Google Play Store è una delle applicazioni che gli utenti Android trovano di default sui propri smartphone e la fonte più sicura dove scaricare applicazioni. Negli anni la crescita del Play Store è stata continua e inarrestabile: si è passati da poche decine di applicazioni fino a oltre 2,8 milioni in poco più di 10 anni. Lo store online nei suoi 10 anni di vita ha subito diverse trasformazioni: lanciato nell'ottobre del 2008 come Android Market, inizialmente offriva solamente applicazioni e giochi. Libri, film, musica e acquisti in-app sono arrivati negli anni successivi, mentre nel marzo del 2012 ha assunto il nome di Google Play Store.
Lo store online di Google è diventato oramai una miniera d'oro sia per le software house che sviluppano applicazioni sia per l'azienda di Mountain View che ottiene una commissione del circa 30% per ogni acquisto effettuato dagli utenti. Secondo una stima di App Annie, azienda specializzata nelle analisi di mercato nel mondo mobile, le persone hanno speso all'interno del Play Store una cifra vicina agli 85 miliardi di dollari tra acquisto delle applicazioni e spese in-app per gadget e potenziamenti. A fare la voce grossa sono i videogame che rappresentano il 41% delle app scaricate e incamerano l'88% dei ricavi prodotti dal Google Play Store.
Android Market: un po' di storia
Il 22 ottobre 2008 viene lanciato Android Market, lo store ufficiale del sistema operativo mobile creato da Andy Rubin. Android è presente sul mercato da poco più di un mese (il rilascio è stato fatto a fine settembre 2008) e per convincere gli utenti a vendere i loro vecchi Nokia e Motorola per abbracciare il mondo degli smartphone era necessario avere uno store dove offrire applicazioni gratuite che migliorassero le funzionalità dei dispositivi. Gli inizi di Android Market non sono semplici: dopo sei mesi le applicazioni disponibili sono poco più di 2000 e i download stentano ad aumentare. La svolta avviene nel 2009 quando gli smartphone cominciano a diffondersi in tutto il Mondo e le applicazioni ad aumentare. L'anno successivo Android Market segna il primo record: un miliardo di applicazioni scaricate.
Nel 2011 arrivano i primi aggiornamenti importanti: lo store ha un sito web dove poter scaricare direttamente le applicazioni dal PC e trasferirle sul proprio smartphone Android, viene aggiunta la sezione Libri e viene rilasciata la possibilità di effettuare gli acquisti in-app. Quest'ultima funzionalità cambierà per sempre la storia dello store online di Google, permettendo alle software house di capitalizzare gli investimenti fatti nello sviluppo delle applicazioni.
Arriva il Google Play Store
Il 6 marzo 2012 Android Market cambia denominazione e diventa Google Play Store. Per gli utenti cambia ben poco, ma per Google era fondamentale raggruppare tutte le sue attività online all'interno di uno store online. Il Play Store diventa il perno fondamentale degli smartphone Android, un'applicazione presente di default su tutti i dispositivi del robottino verde venduti in Europa. Con il nuovo nome arriva anche un restyling dello store online con immagini più grandi e contenuti raggruppati per categorie per facilitare la navigazione degli utenti.
Negli anni successivi il Play Store si è arricchito sempre di nuove applicazioni e contenuti: Google ha integrato nel proprio store online anche brani e film.
Il Google Play Store negli anni ha dovuto affrontare diversi problemi, a partire dai malware e virus nascosti all'interno delle app. Per questo motivo nel 2017 Big G ha rilasciato il Google Play Protect, una suite di servizi di sicurezza che scansiona giornalmente lo store online alla ricerca di app dannose.
Google Play Store: 10 anni di numeri
App Annie ha fatto un report sui primi 10 anni di vita del Google Play Store (ex Android Market) chiamato "The Data Behind 10 Years of Google Play" (I dati di 10 anni di Google Play). La ricerca offre una panoramica molto interessante sullo store online di Google e permette di capire come è cambiato il mondo mobile nell'ultima decade.
Partiamo con dei dati che offrono una fotografia del momento. Ad agosto 2018 il Google Play Store offriva 2,8 milioni di applicazioni, un numero superiore rispetto alle app presenti nell'App Store. Di tutte queste app, però, solo una piccola percentuale ha avuto successo: sono 5.000 quelle che hanno generato una spesa da parte degli utenti superiore al milione di dollari. Negli ultimi sei anni (da gennaio 2012 ad agosto 2018), il Google Play Store ha totalizzato 330 miliardi di download e ricavi per 85 miliardi di dollari. I soldi investiti dagli utenti nel Google Play Store sono aumentati con il passare del tempo: nel 2012 lo store online fatturava poco più di un miliardo di dollari, a fine 2018 ha superato la soglia dei 25 miliardi di dollari. E lo stesso vale per le applicazioni scaricate: nel 2012 erano 20 miliardi, oggi oltre 80 miliardi.
Tutto questo successo si deve in particolar modo alla diffusione capillare degli smartphone Android in tutto il mondo, soprattutto nelle economie emergenti come India, Brasile, Messico e Indonesia (in Cina il Play Store non è disponibile) che rappresentano quattro tra i mercati più importanti per Big G. Scorrendo la classifica con le Nazioni con il maggior numero di download al primo posto troviamo l'India seguita da Stati Uniti, Brasile, Russia, Indonesia e Messico. Altrettanto interessante la classica delle Nazioni che hanno speso più soldi nel Google Play Store dal suo rilascio ufficiale: al primo posto il Giappone con 25 miliardi di dollari, seguira da Stati Uniti con 19 miliardi e da Corea del Sud con 11 miliardi. Taiwan, Paese con poco meno di 25 milioni di abitanti, ha speso sullo store di Google quasi 3 miliardi di dollari. La maggior parte di questo denaro finisce nelle casse delle software house che sviluppano videogame
Dalla ricerca effettuata da App Annie il dato più interessante riguarda la fetta di mercato conquistata dai videogame: rappresentano il 41% delle app presenti nello store, ma incamerano l'88% dei soldi spesi dagli utenti sul Google Play Store. A fare la voce grossa i videogame "Puzzle & Dragons" e "Monster Strike" poco conosciuti in Italia, ma diffusissimi tra i giovani giapponesi.
Analizzando la classifica delle app che hanno fatturato di più in questi anni (esclusi i videogame) troviamo ancora una volta il Giappone nelle prime posizioni. Al primo posto c'è Line, applicazione simile a WhatsApp, ma che offre anche servizi a pagamento, in quarta posizione Line Manga, alla settima Line Play e poi in decima Pokecolo.
Google Play Store: cosa aspettarci dal futuro
Il Play Store è diventato oramai il perno centrale del mondo Android. Non solo per quanto riguarda gli smartphone, ma anche smartwatch, smart tv e computer. L'obiettivo per il futuro è creare un ambiente unico dove gli utenti potranno trovare all'interno dello stesso spazio le applicazioni per tutti i loro dispositivi. E questo futuro non sembra essere troppo lontano. La posizione dominante assunta dal Google Play Store non sembra essere in pericolo e difficilmente qualche nuovo competitor potrà scalfirl nei prossimi anni.
5 gennaio 2019