Dieci anni e non sentirli. Anzi, ogni anno che passa sembra ringiovanire e, allo stesso tempo, conquistare nuovo vigore. Lanciato il 10 luglio 2008, circa un anno dopo il lancio del primo iPhone, Apple presenta al mondo la prima versione dell'App Store, negozio digitale dal quale i possessori del melafonino potevano scaricare applicazioni e strumenti per sfruttarne a pieno le potenzialità tecniche. Inizialmente si contavano "appena" 500 app, realizzate in gran parte da ingegneri di Cupertino o software house "vicine" ad Apple; oggi l'App Store conta qualche milione di app e consente a sviluppatori di tutto il mondo di pubblicare le loro creature ed entrare in un mercato capace di generare profitti per miliardi di dollari.
In questi 10 anni l'App Store ha subito numerose modifiche, non solo nell'aspetto grafico o nei dispositivi compatibili. Sono cambiate soprattutto le applicazioni che troviamo al suo interno, in un percorso che ci racconta i progressi fatti dalla tecnologia negli ultimi anni. Siamo passati dai programmi con i primi acquisti in-app fino alle applicazioni di ultima generazione per il coding oppure con la realtà aumentata.
Per la casa di Cupertino, l'App Store è anche un modo di scoprire nuovi talenti e creare lavoro. Solo nel 2018 la casa di Cupertino ha messo a disposizione 350 borse di studio per giovani laureandi per partecipare al già citato WWDC, mentre in passato è andata a pescare tra le app di maggior successo, acquisendo le startup e software house che le avevano create e rese famose (Siri e Workflow sono i due esempi più lampanti di questa tendenza). Ma, più in generale, l'App Store è stato in grado di cambiare faccia tanto al mondo della telefonia mobile, quanto a quello dello sviluppo software, rendendolo più "libero" e variegato.
Come l'App Store ha cambiato il mondo dei software
Prima del 2008, l'industria del software era per di più dominata da poche grandi aziende che realizzavano prodotti per più piattaforme e in maniera quasi "seriale". Il lancio dell'App Store ha permesso di liberalizzare l'intero settore, dando modo a qualunque sviluppatore di mettersi alla prova, andando a sfidare giganti presenti sul mercato da anni. Tutto ciò di cui c'era bisogno era una buona idea, le capacità per realizzarla e la voglia di misurarsi in una sorta di scontro che ricorda molto le gesta bibliche di Davide contro Golia. E, come dimostra la storia decennale dell'App Store, in più di qualche occasione è stato proprio Davide ad avere la meglio. L'App Store, dunque, è stato anche lo strumento per dei piccoli sviluppatori di diventare ricchi e famosi grazie a una semplice idea trasformata in applicazione.
Gli acquisti in-app e i pagamenti
Una delle grandi innovazioni che l'App Store ha portato con sé è stata quella dei pagamenti in-app, ossia la possibilità di scaricare un'app gratis e pagare in un secondo momento per sbloccare nuovi livelli (nel caso di un videogame) o funzionalità. Un modello economico che ha immediatamente dato i suoi frutti: introdotto nel giugno 2009, in poco più di un anno sono stati registrati pagamenti in app per oltre 1 miliardo di dollari. Oggi tra Netflix, Tinder, LinkedIn e così via sono quasi 30mila le app in abbonamento o con acquisti interni presenti dentro il negozio digitale di Apple.
App di fitness e salute: il trend del momento
Giochi, app per il lavoro e servizi di streaming hanno avuto una crescita costante all'interno dell'App Store ma la vera tendenza del momento sono le applicazioni per fare sport e per mantenersi in salute. Il lancio sul mercato di Apple Watch ha aperto la strada agli sviluppatori per rendere le app di salute, di fitness e di benessere sempre più innovative, intelligenti e interattive. E come conseguenza gli utenti hanno iniziato ad essere più attivi e attenti alla loro salute. I download di queste app sono aumentati del 75% dal lancio di Apple Watch e più di 500 medici e ricercatori hanno utilizzato gli strumenti software ResearchKit e CareKit di Apple per studi clinici che hanno coinvolto 3 milioni di partecipanti in tutto il mondo per patologie che vanno dall'autismo, al morbo di Parkinson e fino alla riabilitazione a domicilio post-chirurgica.
Il coding è una fonte d'ispirazione per i più giovani
Il coding e la possibilità di esprimere la propria creatività attraverso un'applicazione per App Store è una sfida che entusiasma soprattutto i più giovani. Sono moltissimi i ragazzi che negli ultimi anni si sono cimentati con successo nello sviluppo di app per sistemi iOS, riuscendo a ottenere anche un discreto successo professionale ed economico.
Per incentivare questa tendenza, nel 2016 Apple ha introdotto il programma Everyone Can Code, pensato per incoraggiare l'apprendimento e l'insegnamento dei linguaggi di programmazione. Oggi, grazie a Everyone can code, decine di milioni di studenti in tutto il mondo possono studiare diversi linguaggi di programmazione e imparare a creare app che potrebbero trasformare il futuro e il nostro utilizzo degli smartphone. Sempre nel 2016, Apple ha lanciato Swift Playgrounds, un'innovativa app per iPad che insegna alcuni concetti di programmazione con un'interfaccia interattiva pensata per studenti ma anche per principianti di tutte le età in modo tale che possano esplorare il lavoro con il linguaggio di programmazione Swift di Apple.
Il futuro dell'App Store è nella Realtà Aumentata
La realtà aumentata, per i pochi che non la conoscessero, è la rappresentazione di una realtà alterata in cui, alla normale realtà percepita dai nostri sensi, vengono sovrapposte informazioni artificiali e virtuali. Nel 2017 Apple ha introdotto ARKit 1.0, che ha consentito a milioni e milioni di utenti di avvicinarsi al mondo della realtà aumentata.
Oggi esistono oltre 3.000 app a realtà aumentata su App Store. Apple ha consegnato il terzo aggiornamento di ARKit agli sviluppatori del WWDC nel giugno 2018, rendendo possibile a delle app in realtà aumentata, come LEGO, di includere esperienze AR condivise che consentano a più utenti di giocare o collaborare a progetti. Il nuovo aggiornamento di ARKit permette infine anche esperienze in realtà aumentata persistenti, ossia applicazioni che per esempio rendono possibile avviare un puzzle AR e poi riprendere a giocare più tardi.
10 luglio 2018