Nel labirintico panorama del mondo digitale, dove i dati fluiscono come fiumi in piena e autostrade dell'informazione attraversano i continenti, le reti private virtuali (in gergo Virtual Private Network o VPN) si ergono come valorosi guardiani della privacy online.
Sebbene incaricati di proteggere i dati personali degli utenti dagli occhi indiscreti di aziende affamate di dati, criminali informatici e persino governi, anche i cavalieri più valorosi, in un regno in cui potere e complessità spesso si intrecciano, possono imbattersi in una o due trappole nascoste.
Infatti, nonostante permettano di ovviare a restrizioni geografiche e aumentino la quantità di contenuti a cui accedere tramite Internet, è sorprendentemente facile abusarne, minando il loro potenziale e lasciando esposta la propria impronta digitale.
In questa guida, sveleremo i 10 errori più diffusi commessi dagli utenti, così da riuscire a navigare nel Web con sicurezza.
- Il mito dell'anonimato
- Separare i fatti dalla finzione
- Quando non pagare per una VPN
- Testare la connessione VPN
- Prendere atto dell’evoluzione della crittografia
- Scegliere saggiamente un provider VPN
- Trascurare l’uso di una VPN no-log
- Bilanciare la larghezza di banda: quando andare all-in
- Torrenting e l’importanza della scelta del provider VPN
- Kill switch, la sentinella della sicurezza
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1. Il mito dell'anonimato
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Uno dei malintesi più comuni è che una VPN garantisca il completo anonimato. Quello che fa in buona sostanza è nascondere l’indirizzo IP dell’utente, rendendo molto complicato sia il tracciamento delle sue attività, che il recupero di informazioni sensibili.
Ma seppur celando l'identità digitale dietro maschere elaborate, non è un mantello dell’invisibilità. Quindi, è bene considerare una VPN solo come uno strato dell'armatura privacy, che va addizionata ad altre strategie atte a mantenere nell'ombra le nostre orme sul Web. Una VPN criptata è particolarmente utile quando si accede a reti Wi-Fi pubbliche o quando si desidera nascondere la propria attività online dai provider di servizi Internet o da terze parti indesiderate. -
2. Separare i fatti dalla finzione
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Un altro equivoco deriva dall'incomprensione su ciò che una VPN può e non può fare. Una Virtual Private Network funge da tunnel crittografato tra la posizione attuale e una destinazione alternativa, creando una facciata secondo cui tutto il traffico derivante dal proprio dispositivo proviene da qualsiasi altra posizione da quella in cui è realmente.
Ciò è determinante per impedire all'hotspot Wi-Fi di un bar di intercettare la connessione, per concedere l’accesso a contenuti (per esempio in streaming) con restrizioni geografiche, per offrire protezione durante attività di torrenting o fornire l'accesso remoto a risorse d’ufficio basate su LAN. Tuttavia, non può proteggere malware o ransomware o cambiare il nostro comportamento durante il suo utilizzo. -
3. Quando non pagare per una VPN
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La configurazione VPN prevede un server VPN (che ospita il servizio e accetta connessioni) e un client VPN (che stabilisce una connessione al server). Investire in un servizio VPN non facilita la creazione di un modello client-server all'interno della rete domestica; invece, consente la creazione di un modello client-server con accesso remoto ad un servizio VPN.
Se si vuole stabilire una connessione sicura con la rete domestica, non è necessario acquistare un servizio VPN commerciale. Piuttosto, configurare una VPN casalinga, che consenta di stabilire una connessione con la base quando lontani da casa. Utile soprattutto se si possiede una connessione in fibra ad alta velocità e l’obiettivo principale è proteggersi da hotspot Wi-Fi pubblici dubbi. -
4. Testare la connessione VPN
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Lo scopo principale di una VPN ruota attorno alla creazione di un tunnel crittografato verso una rete privata con accesso remoto. Se questo condotto manca di sicurezza o espone inavvertitamente i dati, l'efficacia della VPN è compromessa. Nello scenario migliori, si è privati del valore in cui si ha investito e il tentativo di modificare la posizione geografica per bypassare delle restrizioni potrebbe rivelarsi inutile.
In uno scenario più critico, soprattutto se le ragioni per utilizzare una VPN sono più importanti del semplice intrattenimento, le conseguenze potrebbero essere disastrose. Tenendo questo in considerazione, è imperativo sottoporre la connessione a test VPN rigorosi, assicurandosi che non perda DNS o altre informazioni sensibili. -
5. Prendere atto dell’evoluzione della crittografia
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Analogamente ai metodi di crittografia utilizzati per salvaguardare le reti Wi-Fi e una miriade di altre applicazioni, la crittografia utilizzata all'interno delle VPN ha subito un processo di evoluzione e miglioramento nel corso degli anni.
Non siamo più nei primi anni 2000 e, a meno che l’obiettivo non implichi il collegamento di un dispositivo antiquato a una VPN a causa della mancanza di alternative, non c'è alcuna giustificazione per ricorrere a una VPN criptata obsoleta come PPTP o L2TP/IPsec. Invece, si dovrebbe propendere per protocolli di crittografia VPN contemporanei come OpenVPN e WireGuard.
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6. Scegliere saggiamente un provider VPN
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Possiamo immaginare il mercato delle VPN come un vivace bazar, con fornitori che offrono una miriade di servizi, alcuni gratuiti e altri a pagamento. La scelta del provider VPN può essere significativa quanto quella di un compagno di vita.
Non è necessario spendere eccessivamente, ma prendere seriamente in considerazione la scelta di un provider VPN di alta qualità invece che optare per un' alternativa gratuita o estremamente economica. La natura delle VPN è intrinsecamente legata al detto "ottieni ciò per cui paghi".
Oltre ad essere lente e con una larghezza di banda limitata, le VPN gratuite potrebbero mascherare le loro vere intenzioni, ossia vendere i nostri dati al miglior offerente. Un provider VPN di qualità, d'altra parte, offre una solida relazione basata sulla fiducia, salvaguardando la privacy. -
7. Trascurare l’uso di una VPN no-log
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Immaginiamo due amici in un caffè poco illuminato impegnati a sussurrare segreti. Una VPN no-log è come il proprietario del bar che distrugge discretamente i filmati di sorveglianza dopo l'orario di chiusura, assicurando che la conversazione rimanga privata.
Mentre alcune VPN tengono registri dettagliati delle nostre attività online, una VPN no-log rispetta il bisogno di segretezza, cancellando le tracce dei nostri passi digitali una volta concluso l’appuntamento virtuale.
Questi tipi di VPN registrano solo i dati necessari al funzionamento del servizio VPN stesso, astenendosi dal registrare qualsiasi informazione supplementare (ed eliminando tempestivamente qualsiasi dettaglio potenzialmente identificativo). -
8. Bilanciare la larghezza di banda: quando andare all-in
Sebbene non sia categoricamente sbagliato instradare l'intera connessione Internet attraverso un tunnel VPN, farlo per impostazione predefinita è un passo falso. Ovviamente, se si possiede un motivo specifico e urgente, ad esempio si è impegnati in un lavoro a distanza da una nazione straniera e bisogna reindirizzare la connessione al paese di origine o si sta effettuando un tunneling sicuro verso un'altro paese per eludere la persecuzione, allora è una linea d'azione valida.
Tuttavia, per l'utente tipico, investire in un router compatibile con una VPN e incanalare l'intera connessione Internet all'interno di un tunnel crittografato non offre vantaggi sostanziali. Anzi può anche rallentare la connessione, ostacolando le attività online quotidiane, a causa del sovraccarico del processo di crittografia insito in tutti i tunnel VPN. -
9. Torrenting e l’importanza della scelta del provider VPN
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L'utilizzo di VPN per mascherare la propria identità e posizione durante il torrenting è una pratica prevalente. Tuttavia, se lo scopo per l'utilizzo di una VPN è incentrato sul torrenting, la scelta del servizio diventa critica.
Affidarsi ad un provider VPN al di fuori degli Stati Uniti assume un'importanza fondamentale per evitare potenziali complicazioni legali derivanti da avvisi DMCA (Digital Millennium Copyright Act) e complicazioni associate.
E per rispondere a qualsiasi dubbio sulla necessità di utilizzare una VPN per il torrenting: sì, una VPN è indispensabile in questo contesto e no, fare affidamento sulla modalità di navigazione in incognito non fornirà la protezione necessaria.
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10. Kill switch, la sentinella della sicurezza
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Se pensiamo ad una VPN come un ponte levatoio che connette a una fortezza remota, il kill switch è la guardia vigile di stanza ai comandi. Se la connessione vacilla, questa sentinella solleva immediatamente il ponte levatoio, proteggendo dati personali e torrent attivi dai pericoli in agguato.
Questo è il motivo per cui è imperativo integrare un kill switch nella configurazione VPN. Proprio come le difese di un castello non devono mai vacillare, il kill switch assicura che identità e indirizzo IP rimangano sotto chiave, impermeabili a violazioni impreviste, interrompendo l’accesso a Internet se la VPN si disconnette.Per saperne di più: VPN, cos'è e come funziona