Ormai l’intelligenza artificiale è diventata sempre più centrale nella vita delle persone che utilizzano (spesso senza saperlo) diversi strumenti AI nati con lo scopo di migliorare le loro esistenze.
Ma al fianco di quei tool utili per la produttività e quelli orientati all’intrattenimento personale, stanno venendo alla luce decine di opzioni alternative dagli utilizzi decisamente atipici.
Del resto, si tratta di una tecnologia dalle grandissime potenzialità che, teoricamente, potrebbe occuparsi di qualsiasi cosa, anche di tutti quei sistemi di cui gli utenti nemmeno immaginano di avere bisogno, non ancora almeno. Vediamo allora quali sono gli utilizzi più strani per l’intelligenza artificiale.
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1. L’AI per rilevare lo stato di salute del proprio gatto
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Come ben noto a tutti coloro che abitano insieme a un gatto, l’animale per esprimersi utilizza le fusa e i miagolii. Chiaramente, le persone non sono in grado di comprendere nel dettaglio questo linguaggio e, oltre ai bisogni primari, come il cibo o la lettiera, difficilmente si possono interpretare i versi del nostro felino da compagnia.
Soprattutto, poi, quando questo è malato o stressato, diventa ancora più complesso cercare di capire cosa fare e come poterlo aiutare.
Fortunatamente, però, un’azienda giapponese insieme all’università di Tokio ha sviluppato un’app basata sull’intelligenza artificialeche è in grado di capire se il gatto domestico soffre o se ha un qualsiasi tipo di problema di salute.
Cat Pain Detector, dicono gli sviluppatori, ha un livello di precisione superiore al 90% e utilizza un sistema di rilevamento AI addestrato su oltre 6.000 foto di gatti.
L’app, quindi, studia i baffi, le palpebre, le orecchie e il naso di un felino, indicazioni che vengono poi paragonate con quelli di altri animali sani e quelli che, presumibilmente, hanno problemi di salute, mostrando le cause del malessere.
Chiaro è che un sistema del genere potrebbe migliorare notevolmente la vita dei nostri amici a quattro zampe e portare a una comprensione più profonda del loro mondo.
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2. Il materasso AI per dormire meglio
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Dopo il celebre memory foam, che da anni aiuta le persone a dormire meglio adattandosi alla loro posizione per dormire, arriva un’altra soluzione AI sviluppata appositamente per il riposo: il materasso HEKA AI
Questo innovativo prodotto è in grado di raccogliere dati sulla distribuzione della pressione corporea in tempo reale, riconoscendo automaticamente le forme del corpo e le posizioni che l’utente assume durante il sonno.
Fatto questo è in grado di regolare le diverse impostazioni, come l'altezza e la rigidità del materasso, garantendo un corretto riposo per tutta la notte.
Può sembrare una tecnologia non così interessante, ma per chi ha problemi fisici anche gravi potrebbe diventare un’ottima soluzione per vivere e riposare meglio.
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3. Pregare con l’intelligenza artificiale
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Uno degli utilizzi più particolari dell’intelligenza artificiale è utilizzarla per parlare con Dio e con i Santi.
Ma se prima queste conversazioni erano riservate a un utilizzo privato con conversazioni decisamente poco stimolanti (per via di una tecnologia ancora troppo acerba) oggi alcuni predicatori stanno sfruttando i moderni chatbot per parlare direttamente col divino.
L’esempio più calzante è Meadow è un chatbot basato su ChatGPT che suggerisce versetti della Bibbia e personalizza le preghiere per gli utenti in base ai problemi di che gli vengono raccontati.
In Germania, invece, solo pochi mesi fa un tool basato sempre sul lavoro di OpenAI ha tenuto addirittura una funzione, anche se le reazioni dei fedeli non sono state così entusiasmanti.
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4. L’AI e la produzione di birra
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Tra le aziende più innovative che lavorano con l’AI c’è IntelligentX Brewing Co che ha presentato la prima birra prodotta proprio con l'aiuto di un’intelligenza sintetica.
Chiaramente, c’è molto di più dietro a questa intuizione e tramite un chatbot l’azienda in questione è stata in grado di ricevere ed analizzare migliaia di feedback dei propri clienti, ponendo loro domande sulle loro preferenze in fatto di birra.
Poi in base ai risultati del test, l’intelligenza artificiale è stata in grado di creare una birra in grado di soddisfare tutte le esigenze dei consumatori, almeno di quelli intervistati.
In realtà, qualche anno fa c’è stata anche un’altra collaborazione eccellente tra birra e tecnologia, con Carlsberg e Microsoft che hanno lavorato al progetto Beer Fingerprinting, per utilizzare il machine learning e dei sofisticatissimi sensori capaci di riconoscere profumi e aromi, appunto, di diverse birre.
Questo potrebbe essere l’inizio di un “legame” tra il settore food e beverage e intelligenza artificiale¸ portando alla scoperta di nuovi sapori e, magari, a un utilizzo più consapevole del cibo.
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5. Interpretare le emozioni con l’AI
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L’ultimo avveniristico progetto legato all’AI si pone l’obiettivo di comprendere e interpretare le emozioni umane, partendo dalle espressioni del volto.
Il nome di questo esperimento è AI Emotion e utilizza un sofisticato algoritmo in grado di analizzare diversi dettagli del viso delle persone per poi codificare le emozioni corrispondenti.
Un risultato sorprendente che, in futuro, potrebbe portare a molte innovazioni nel settore, come ad esempio l’analisi dell’umore delle persone, da associare a una suite per il monitoraggio dei parametri vitali su smartphone.
Oppure, addirittura, per marketing, con questi dati che possono essere utilizzati per misurare le risposte emotive degli utenti mentre guardano una pubblicità sul web.
Certamente, quando si inseriscono nello stesso contesto l’intelligenza artificiale e le emozioni, in molti sentiranno un certo “stridio”; certo è che prima di portare sul mercato globale tecnologie del genere ci sarà bisogno anche di un sistema di leggi ad hoc, per evitare che questi dati, al pari di quelli biometrici, vengano utilizzati scorrettamente violando la privacy e o diritti degli utenti.
Per saperne di più: Intelligenza Artificiale: cos'è e cosa può fare per noi