In Breve (TL;DR)
- TikTok è stato temporaneamente sospeso negli USA per timori legati alla sicurezza nazionale e alla gestione dei dati da parte di ByteDance, società proprietaria del social.
- Il Presidente Donald Trump potrebbe raggiungere un accordo per evitare il ban definitivo, concedendo un rinvio di 90 giorni per trovare una soluzione.
Proprio in questi giorni, il futuro di TikTok negli Stati Uniti è stato oggetto di molte controversie politiche e legali che sono culminate in un blocco preventivo dell'accesso all'applicazione.
Tuttavia, poche ore dopo la questione ha subito una svolta e, forse, complice anche l’intervento del Presidente Donald Trump, la situazione per la nota piattaforma social potrebbe ribaltarsi, con buona pace degli utenti che potranno continuare a postare i propri video indisturbati. Ecco cosa sappiamo.
Perché gli USA vogliono bloccare TikTok
TikTok, per chi non lo sapesse, è di proprietà della società cinese ByteDance che proprio in queste settimane è stata al centro di un acceso dibattito riguardante la sicurezza nazionale.
Le autorità statunitensi, infatti, hanno espresso le loro preoccupazioni in merito alla raccolta e al potenziale utilizzo dei dati privati degli utenti da parte del governo cinese. Del resto, l’app vanta oltre 175 milioni di download negli Stati Uniti (e più di un miliardo a livello globale), raccogliendo una vasta gamma di informazioni private, tra cui l'attività online, la posizione e la cronologia di ricerca degli utenti.
Questi dati, secondo le autorità, potrebbero consentire l'accesso a informazioni personali sui cittadini americani, con possibili rischi per i dipendenti statali e la creazione di profili volti allo spionaggio industriale.
L’altra preoccupazione riguarda il possibile utilizzo della piattaforma per censurare contenuti politicamente sensibili o per diffondere disinformazione a favore del governo cinese, cosa che aveva portato molte aziende negli USA a imporre il divieto dell'uso di TikTok su dispositivi governativi.
Dal blocco dell’applicazione all’intervento di Trump
Per tutte queste ragioni, il Congresso ha approvato una legge, confermata anche dalla Corte Suprema, che ha imposto a ByteDance la cessione di TikTok a una società non legata al governo cinese entro il 19 gennaio. In mancanza di una vendita, l'app sarebbe stata bandita dal territorio statunitense.
Chiaramente, il termine del 19 gennaio è scaduto e ByteDance non ha proceduto alla vendita, nonostante le molte indiscrezioni al riguardo, tra cui quella che parlava dell’interesse di Elon Musk di acquistare la piattaforma.
Le cose, però, con l’insediamento di Trump alla Casa Bianca stanno per cambiare e, anche se in passato il Tycoon aveva già cercato di limitare l'operatività di TikTok negli Stati Uniti, ora sarebbe pronto a un “accordo” per il potenziale salvataggio del social.
Al momento, dunque, TikTok si è autosospeso, bloccando temporaneamente l’accesso alla piattaforma a tutti gli utenti negli USA; tuttavia alcune fonti hanno riportato che “la decisione definitiva sul futuro dell’applicazione spetta al Presidente”, con la promessa, inoltre, di un rinvio di 90 giorni sull'entrata in vigore del divieto.
Intanto il CEO della piattaforma, Shou Zi Chew, ha espresso pubblicamente apprezzamento per l'approccio del nuovo Presidente, affermando che comprende la piattaforma ma, nonostante questa piccola apertura, la situazione è ancora immobile e tutti restano in attesa di sviluppi, anche se TikTok dal suo account X ha già auspicato un possibile ritorno all'operatività in tempi brevi.
Per sapere di più: Guida a TikTok: cos'è e come funziona