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Tethering, cos'è e come funziona

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Tutto quello che c’è da sapere sul tethering e le sue varie declinazioni: Wi-Fi tethering e USB tethering, ma anche bluetooth tethering e reverse tethering

utente attiva collegamento wifi in tethering Shutterstock

Il tethering ha a che fare con la creazione di un hotspot e la condivisione di una connessione internet. Al giorno d’oggi gli utenti utilizzano il tethering soprattutto tramite smartphone. Ma in generale può essere applicato a dispositivi di varia natura. 

Il tethering permette di trasformare il dispositivo in uso in una specie di trasmittente di segnale: un access point che permette di connettere altri device sfruttando tecnologie differenti. 

Si va dal Wi-Fi tethering al bluetooth tethering. Dal tethering via cavo al più specifico USB tethering. Per passare poi al meno frequente reverse tethering, anche noto come tethering inverso. 

Cos’è il tethering 

utente che attiva connessione wifi su cellulare

Credits Shutterstock

La parola “tethering” in italiano può venire tradotta letteralmente con “incatenamento”. In ambito tecnologico, fa riferimento alla possibilità di condividere la connessione Internet tra dispositivi di varia natura: ad esempio cellulari o tablet, ma anche notebook o wearable. 

Nel momento in cui si attiva il tethering il dispositivo trasmittente si trasforma in una specie di access pointo router Wi-Fi. Un aggancio a cui è possibile connettere uno o più dispositivi riceventi, ricorrendo a soluzioni hardware o software differenti. 

Tendenzialmente si distingue tra Wi-Fi tethering e bluetooth tethering. Ma è anche possibile parlare di tethering via cavo o USB tethering nel caso in cui vengano utilizzati connettori fisici. In certi casi si parla inoltre di reverse tethering o tethering inverso

Quest’ultima pratica prevede che la connessione internet venga condivisa da un computer a un device mobile tipo smartphone. Per applicare il reverse tethering in un’area sprovvista di Wi-Fi è necessario disporre di connessioni ethernet cablate.

Il tethering permette di trasformare un device in un access point capace di condividere la connessione Internet

Restando in ambito smartphone è utile sottolineare che alcuni modelli potrebbero avere la funzionalità tethering disabilitata di default. In questo caso è comunque possibile ricorrere ad app di tethering realizzate da terze parti

Inoltre è importante specificare che il tethering può prevedere dei costi aggiuntivi. Generalmente questa scelta dipende dalla politica dell’operatore telefonico scelto dall’utente. Ma anche dall’area geografica in cui si trova. In tal senso negli Stati Uniti la maggior parte degli operatori addebita dei costi aggiuntivi per il tethering che possono arrivare anche a 20 dollari. 

Nel caso in cui non siano previsti addebiti, l’unico costo del tethering è da considerare è il consumo dati. Dunque l’utente deve semplicemente attenersi al suo piano tariffario, tenendo conto dei GB messi a disposizione ogni mese. 

Infine è bene ricordare che il tethering tendenzialmente consuma un elevato livello di batteria. Dunque il consiglio è di disattivarlo non appena possibile, in modo da migliorare la durata del proprio smartphone. 

Come funzionano Wi-Fi tethering e bluetooth tethering

utente attiva connessione wifi su cellulare

Credits Shutterstock

I dispositivi più recenti spesso hanno preinstallate funzionalità di Wi-Fi tethering: questo vale tanto per gli smartphone quanto per i tablet. E, restando in tema smartphone, tanto per il sistema operativo Android quanto per iOS

Per attivare il Wi-Fi tethering su Android bisogna passare per le Impostazioni dello smartphone, per la voce Rete e Internet e successivamente per la voce Hotspot e tethering.

Per attivare il Wi-Fi tethering su iOS bisogna invece fare tap sul menù delle Impostazioni, sulla voce di nome Cellulare e poi sulla voce di nome Hotspot personale

La configurazione di un hotspot richiede la selezione di un nome SSID e una password. In certi casi sarà possibile scegliere tra diversi protocolli di sicurezza: ove possibile ad oggi è bene preferire l’opzione WPA3. 

Una volta configurato l’hotspot la Wi-Fi generata dallo smartphone access point dovrebbe apparire tra quelle visibili a qualsiasi altro dispositivo connesso. 

Il bluetooth tethering può essere attivato in maniera non troppo diversa. La prima cosa da fare è accoppiare il dispositivo ricevente con lo smartphone che genererà il segnale. Anche in questo caso la procedura specifica può variare in base al tipo di dispositivo, al sistema operativo e al singolo modello in uso. 

Una volta creato l’accoppiamento tra device bisogna tornare al menù dedicato al tethering, di cui si è già parlato precedentemente. Gli smartphone iOS prevedono invece un passaggio a parte dal menù Bluetooth, raggiungibile da quello generale delle Impostazioni

Come funzionano l’USB tethering e le app di tethering

USB tethering

Credits Shutterstock

USB tethering e tethering via cavo meritano un discorso a parte. Anche perché in questo caso la funzionalità software sfrutta componenti hardware

In entrambi i casi la prima cosa da fare è collegare fisicamente uno smartphone a un altro dispositivo: ad esempio a un computer. Una procedura che al giorno d’oggi viene effettuata soprattutto con cavi di tipo USB o USB-C

A questo punto il computer dovrebbe rilevare automaticamente la nuova connessione Internet messa a disposizione. In alternativa è consigliabile visitare i menù dedicati alle impostazioni di rete, che variano ancora una volta in base al singolo modello o sistema operativo. 

Un discorso simile vale per le funzionalità di tethering rese disponibili tramite app sviluppate da terze parti. Ne esistono di disponibili sia su Google Play che su App Store. In entrambi i casi tutto sta nell’esplorare le voci del software in uso e procedere con la creazione di un hotspot: via Wi-Fi, via bluetooth o magari via hardware. 

Come funziona il reverse tethering

reverse tethering

Credits Shutterstock

Nel caso in cui l’utente sia rootato può anche invertire il tethering: in questo caso si parla di reverse tethering. Ciò vuol dire ad esempio collegare lo smartphone al computer. E poi condividere la connessione internet del computer con lo smartphone

Il reverse tethering è molto più raro di tutte le altre funzionalità descritte nei paragrafi precedenti. Può però capitare di trovarsi all’interno di un ambiente senza Wi-Fi. In questo caso il modo migliore per non utilizzare la rete dati consiste proprio nel ricorrere al reverse tethering attraverso cavo USB.

Per saperne di più: La guida completa agli smartphone

A cura di Cultur-e
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