In Breve (TL;DR)
- SpaceX ha lanciato 20 nuovi satelliti Starlink dotati di modem LTE, abilitando il programma direct-to-cell per migliorare connettività e servizi voce e dati satellitari anche in aree remote.
- Il servizio, previsto per il 2025, sarà compatibile con smartphone tradizionali grazie a protocolli standard e a una rete di trasmissione dati laser, offrendo anche supporto per dispositivi IoT.
Il 5 dicembre 2024, alle ore 22:00 EST, la base spaziale Vandenberg in California ha visto il decollo di un razzo Falcon 9 per conto di SpaceX. Obiettivo della missione: dispiegare 20 satelliti Starlink nell’orbita terrestre bassa.
Un’operazione che, stando alle parole di Elon Musk, fondatore di SpaceX, permetterà ai telefoni cellulari di migliorare la connettività in Internet anche nel caso in cui si trovino nelle aree più remote del globo.
Questo rappresenta un passo avanti sensibile rispetto ai primi test SpaceX, con i satelliti che raggiungono una larghezza di banda di 10 Mb per raggio (rispetto ai 7 Mb delle prime prove di lancio).
Nel prossimo futuro Musk prevede nuovi satelliti a disposizione, che permetteranno di potenziare il programma direct-to-cell e aumentare ulteriormente la larghezza di banda delle “costellazioni” SpaceX. Nel frattempo, nel 2025 gli utenti Starlink potranno usufruire di un servizio voce e dati satellitari dedicato, con un servizio ulteriore dedicato al supporto dei dispositivi IoT.
Come funzionano i nuovi satelliti Starlink
Negli anni passati diversi operatori hanno investito tempo e risorse nello sviluppo di un servizio satellite-telefono, ma l’utente aveva tendenzialmente bisogno di ricorrere ad hardware e software specifici.
Starlink utilizza invece protocolli standardizzati, compatibili con la stragrande maggioranza degli smartphone sul mercato, come ad esempio LTE/4G. Inoltre la costellazione di satelliti ha già siglato diversi accordi di collaborazione con operatori telefonici internazionali, che dovrebbero semplificare ulteriormente la disponibilità e il corretto funzionamento del servizio per l’utente finale.
Ogni singolo satellite della costellazione è dotato di un modem LTE, mentre i diversi satelliti si inviano dati attraverso un sistema di comunicazione ottica basato su laser backhaul, che garantisce una velocità di trasmissione delle informazioni fino a 100 volte superiore rispetto alla radiofrequenza.
Quali sono i prossimi piani di Elon Musk?
Con il potenziamento del programma direct-to-cell Elon Musk centra un nuovo successo con la sua SpaceX: la società nata nel 2002 con la duplice missione di abbattere i costi dei voli spaziali e favorire la colonizzazione del pianeta Marte.
Ad oggi non è facile ipotizzare quando questi obiettivi diventeranno realtà, ma è certo che SpaceX sta accumulando un vantaggio considerevole rispetto a diversi suoi competitor, come ad esempio Lynk e AST SpaceMobile: due società che possono essere considerate “rivali” di Starlink e che sono dotate di satelliti commerciali attualmente in orbita.
Anche i piani per il futuro di Elon Musk sono sconosciuti ai più, ma c’è un aspetto del servizio Starlink che, con ogni probabilità, verrà svelato a breve: il costo del servizio di abbonamento alla costellazione, per usufruire di telefonate e servizio dati satellitari.
In questo senso è utile ricordare che, ad oggi, il servizio di banda larga roaming di Starlink costa circa 50 dollari al mese (con un limite di 50 GB) per gli utenti che installano un ricevitore sul loro mezzo di trasporto.