La domotica sta entrando in un numero sempre crescente di case. Ogni giorno sono tantissime le persone che acquistano un dispositivo IoT: un oggetto intelligente, che permette di iniziare a trasformare la propria abitazione in una vera e propria smart home.
Sia gli utenti alle prime armi, sia gli esperti di Internet of Things, di tanto in tanto, corrono il rischio di incappare in problemi legati alla smart home, ai suoi dispositivi e al loro collegamento.
I problemi possono riguardare tanti diversi aspetti: si va dalla configurazione del dispositivo alla sua connessione alla rete Internet domestica. E, ancora, si va dai problemi logistici a quelli di scelta.
Per non parlare poi dei rischi legati alla privacy: alla tutela dei propri dati più personali e al rischio di subire un attacco esterno ad opera di malintenzionati.
Per fortuna in molti dei casi di cui sopra, le soluzioni sono a portata di mano. Tutto sta nel valutare le proprie esigenze in maniera più attenta, per poi muoversi di conseguenza.
Problemi di connessione Wi-Fi
Uno dei problemi più diffusi quando si parla di domotica e dispositivi IoT è sicuramente quello relativo alla connessione. Infatti i vari device di una smart home, per funzionare correttamente, devono gioco forza condividere la stessa connessione Internet.
A volte però capita che la smart tv o che il frigorifero intelligente non si riesca a collegare. Una difficoltà che può emergere anche nel caso in cui si seguano correttamente tutti gli step indicati dai manuali del caso.
Può capitare infatti che i diversi dispositivinon siano compatibili con le bande Wi-Fi 2,4 GHz o 5 GHz. Due sigle che potrebbero dire poco a un utente meno esperto, ma che però chiamano in causa tecnologie e performance differenti.
A volte capita che un dispositivo smart non si riesca a connettere alla rete. Potrebbe essere un problema di compatibilità con la banda Wi-Fi.
La banda Wi-Fi 2,4 GHZ, di solito, premia il range a scapito della velocità di trasmissione. La banda Wi-Fi 5 GHz invece consente una trasmissione di più dati, ma opera su distanze inferiori.
In questo caso, più che cercare soluzioni a posteriori, è consigliabile anticipare il problema. Ad esempio controllando le caratteristiche del proprio network prima di effettuare un acquisto.
Problemi logistici
Un altro dei problemi che potrebbero ostacolare la realizzazione di una smart home riguarda l’impossibilità effettuare lavori domestici. Molti utenti infatti ritengono che i sistemi di domotica richiedano necessariamente interventi invasivi, come ad esempio la foratura delle pareti.
In realtà si tratta di credenze non totalmente veritiere, che prevedono soluzioni di facilissima realizzazione. Esistono infatti tantissimi dispositivi IoT che funzionano alla perfezione senza alcun tipo di intervento.
Si pensi, in tal senso, alle lampadine intelligenti, agli elettrodomestici intelligenti, alle smart tv, agli smart speaker e agli adattatori. A ciò si aggiungano i sistemi di sicurezza e/o di videosorveglianza: tecnologie IoT di altissimo livello, che rendono una casa “smart” senza che si debba piantare nemmeno un chiodo.
Problemi di budget
Molti utenti credono che la domotica sia una scienza “costosa”. O meglio, credono che, per trasformare la propria abitazione in una smart home, sia necessario fare investimenti pesanti.
In realtà le cose non stanno esattamente così: esistono tantissimi dispositivi IoT che possono essere acquistati spendendo poche decine di euro. A partire ad esempio dalle lampadine intelligenti e dai loro adattatori, che possono essere comprati a partire da circa 5 euro a pezzo.
Allo stesso modo i più celebri device IoT vengono ciclicamente proposti con sconti piuttosto interessanti. È il caso, ad esempio, tanto dei dispositivi Amazon quanto di quelli Google: dispositivi che permettono di interagire con i celebri assistenti vocali Alexa e Assistant.
Quale assistente vocale scegliere?
A proposito di assistenti vocali, moltissimi utenti interessati a fare un investimento in domotica si trovano di fronte a un dilemma fondamentale: meglio optare per Alexa o per Assistant?
In questo caso le soluzioni, o meglio le risposte, variano da utente a utente. Tutto sta infatti nello stabilire quali sono gli aspetti che si hanno maggiormente a cuore: quali sono le caratteristiche ritenute fondamentali per il proprio assistente vocale.
Il suggerimento è quello di studiare nel dettaglio i dispositivi IoT pensati per integrarsi con le intelligenze artificiali realizzate da Amazon e Google.
A ciò si aggiunga che è sempre consigliabile controllare la compatibilità degli smart objects già presenti nella propria abitazione. E, ancora, controllare l’elenco di applicazioni e di dispositivi in grado di integrarsi con l’assistente vocale scelto.
Problemi di privacy
Un altro problema molto sentito dagli utenti quando si parla di domotica è sicuramente quello della privacy. Anche in questo caso però fornire soluzioni valide per tutti è quanto meno complicato.
Si tratta infatti di questioni che dipendono soprattutto dalla sensibilità di ciascuno e dal livello di fiducia che si nutre nei confronti della Scienza. Anche perché, è innegabile: vivere a contatto con dispositivi IoT sempre connessi può risultare allarmante.
Soprattutto nel caso in cui i device in questione siano dotati di tecnologie in grado di assorbire informazioni sensibili. È il caso, ad esempio, delle videocamere di sorveglianza, ma anche dei semplici microfoni installati negli speaker bluetooth.
Altri problemi legati alla privacy sono poi quelli che riguardano gli hacker malintenzionati: esperti informatici che potrebbero intrufolarsi nella rete proprio attraverso i diversi oggetti intelligenti di una smart home.
Da questo punto di vista però le soluzioni ci sono eccome e non sono nemmeno troppo difficili da praticare. La prima consiste nel creare password sufficientemente complicate e, soprattutto, nel non utilizzare la stessa password per accedere a componenti e/o servizi diversi.
Per saperne di più: Crea la tua smart home, la guida pratica