Grandi novità in casa OpenAI: l’azienda ha rilasciato per dispositivi mobile ChatGPT Voice, una nuova versione del chatbot AI in grado di “parlare”.
La prima buona notizia al riguardo è che questa funzione è gratuita per tutti gli utenti e per provarla, quindi, non ci sarà bisogno dell’abbonamento Plus.
La seconda è che con questa novità interagire con ChatGPT diventa molto più semplice e naturale, in modo da agevolare gli utenti che vorranno conversare con il chatbot e, con buone possibilità, renderlo molto più simile a un assistente smart. Ecco quello che sappiamo.
ChatGPT Voice, cos’è e come funziona
ChatGPT Voice è stato introdotto per la prima volta a settembre e, nonostante fosse inizialmente riservato ajaai clienti in abbonamento, poteva (e può tuttora) offrire all’utente un’esperienza di utilizzo del chatbot molto più stimolante e naturale.
Perciò, come accade con i vari assistenti vocali per smartphone (Google Assistant, Siri, Alexa e Bixby), anche in questo caso sarà possibile accedere alle sue funzioni solamente con la voce e formulare all’AI qualsiasi tipo di richiesta.
Bisogna ricordare, però, che pur essendo già disponibile sia per Android che per iOS (anche in italiano), il sistema non è ancora efficiente al 100%, perciò l’azienda produttrice raccomanda come sempre la massima attenzione.
Per attivare la funzione, basta seguire le indicazioni dell’aggiornamento di ChatGPT per configurare il nuovo servizio e fare tap sulla relativa icona (a forma di cuffie).
Quindi, come accade coi prodotti della concorrenza, l’assistente smart resterà in ascolto in attesa di ricevere un comando per poi rispondere con quanto richiesto.
Interessante sottolineare che ChatGPT Voice ha una vasta gamma di voci registrate al suo interno, che sono state realizzate per cercare di dare il giusto tono e le giuste sfumature a ogni lingua disponibile.
Il funzionamento, almeno dai primi test effettuati, sembra più che buono e l’utente riesce a conversare col chatbot in maniera abbastanza fluida e senza particolari difficoltà.
OpenAI, insomma, continua a stupire e, probabilmente, questo non è che l’inizio.
Quale futuro per ChatGPT
L’arrivo di ChatGPT Voice, arriva in un momento cruciale per OpenAI che sta affrontando, come ben noto, un “cambio di gestione” lampo, con il licenziamento di Sam Altman, l’arrivo di Emmett Shear e il successivo rientro (decisamente inaspettato) di Altman.
E a fronte di questa situazione non proprio tranquilla, il rilascio di una caratteristica del genere (seppur in fase di sviluppo da diversi mesi) cerca di tranquillizzare gli utenti e, soprattutto, gli investitori che si sono sentiti un po’ destabilizzati da questi cambi così repentini nei vertici.
Oltre a questo, è innegabile che l’implementazione di Voice sia una mossa strategicamente molto importante che, se da un lato sottolinea la piena operatività della società (nonostante tutto), dall’altra fa presagire ciò che è nell’aria già da qualche tempo: la “trasformazione” di ChatGPT in un assistente smart, cosa che potrebbe spianare la strada all’arrivo dei fantomatici smartphone a marchio OpenAI dei quali si rumoreggia da diverse settimane e che, chiaramente, sfrutteranno al massimo le nuove funzionalità del noto chatbot.