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Con la fine del supporto a Windows 10, ci sono milioni di computer in pericolo

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Microsoft ha annunciato ufficialmente la fine del supporto a Windows 10, cosa cambia per gli utenti e cosa fare per proteggere il proprio PC e i dati personali

Windows 10 Anton Watman/Shutterstock

In Breve (TL;DR)

  • Microsoft terminerà il supporto a Windows 10 il 14 ottobre 2025, lasciando milioni di PC senza aggiornamenti di sicurezza, aumentando il rischio di attacchi informatici.
  • Gli utenti sono incoraggiati a passare a Windows 11 o a considerare alternative come Linux per garantire la protezione dei propri dati​.

Come già annunciato diversi mesi fa, Microsoft si prepara a terminare il supporto per Windows 10.

La data di dismissione del sistema operativa è fissata al 14 ottobre 2025, quando l’azienda di Redmond sospenderà ufficialmente il rilascio degli aggiornamenti, lasciando “scoperti” milioni di dispositivi in tutto il mondo.

Questi per buona parte sono computer domestici che non hanno potuto (o spesso non hanno voluto) effettuare l’update gratuito a Windows 11 e che tra qualche mese potrebbero rappresentare un pericolo per la sicurezza dei dati degli utenti.

Cosa cambia con la fine del supporto a Windows 10

Chiaramente, con il termine ufficiale del supporto a Windows 10, i possessori di un PC con questo sistema operativo potranno continuare ad usarlo come al solito, solo che non riceveranno più gli aggiornamenti sulla sicurezza e tantomeno le nuove funzioni sviluppate dal colosso di Redmond.

Sul fronte delle nuove funzioni, poco male, e tutti coloro che non hanno particolari esigenze e che, magari, usano il PC per svago o per quelle operazioni di produttività leggera nella vita di tutti i giorni, non cambierà niente.

Ben diverso, invece, il discorso sugli aggiornamenti di sicurezza, la cui interruzione potrebbe spianare la strada ai malintenzionati digitali che potrebbero sfruttare eventuali vulnerabilità non corrette all’interno del software per trafugare i dati personali delle persone.

Con la fine del rilascio di questi pacchetti update, infatti, gli sviluppatori smettono di supportare i vecchi sistemi operativi che, in caso di criticità non risolte, potrebbero finire nel mirino degli hacker.

Il rischio, insomma, è più che tangibile e gli esperti di cybersecurity raccomandano a tutti (soprattutto alle aziende) di aggiornare il proprio PC alla versione più recente di Windows o, se questo non fosse possibile, di provvedere all’acquisto di un nuovo device compatibile con Windows 11.

Quali sono i principali rischi con la fine del supporto

La fine del supporto di Windows 10 rappresenta una gravissima minaccia per la sicurezza informatica, molto maggiore rispetto alla cessazione di Windows 7 (avvenuta a inizio del 2020).

Nel 2019, quando Microsoft annunciò la fine di Windows 7, la maggior parte degli utenti aveva già installato Windows 10, limitando di fatto il rischio per la sicurezza.

Ora, però, le cose sono ben diverse e gli utenti che utilizzano Windows 11 sono meno di quelli che hanno ancora Windows 10. Il perché di questa “disparità” è semplice: la colpa è per buona parte ai requisiti di sistema piuttosto specifici dell’ultima versione del sistema operativo che, di fatto, ha lasciato scoperti molti device, anche quelli relativamente recenti, che non soddisfano gli standard imposti.

Perciò, nonostante la decisione di dismettere Windows 10 fosse già stata annunciata da diverso tempo, non tutti hanno preso bene la notizia, ritrovandosi costretti a “buttare” un PC ancora funzionante e a doverne acquistare uno nuovo.

Per questo motivo Microsoft ha annunciato un supporto a pagamento per Windows 10, che è disponibile sia per gli utenti privati che per le aziende ma che, tuttavia, rappresenta un'opzione molto costosa.

In alternativa, molti privati, hanno già deciso di passare a Linux che, oltre a non avere problemi di dismissione, funziona anche su hardware datato e, cosa altrettanto importante, è completamente gratuito.

 Per saperne di più:

A cura di Cultur-e
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