Potrebbe sembrare un paradosso, ma moltissime realtà continuano a servirsi del leggendario floppy disk: il supporto magnetico di memoria digitale inventato nel 1967 e letteralmente esploso a cavallo tra gli anni ’80 e ’90.
Al giorno d’oggi il floppy disk non è minimamente competitivo se si parla di spazio di archiviazione. La sua memoria corrisponde a meno di 1,5 MB, laddove gli hard disk commerciali hanno serenamente superato la soglia dei 2 TB.
Per fare una rapida proporzione: un dispositivo di storage da 2 TB contiene le stesse informazioni che verrebbero gestite da più di un milione di floppy disk. Per non parlare poi del fatto che al giorno d’oggi tantissimi file singoli pesano più di 1,44 MB (il limite storico dei floppy tradizionali).
Eppure il floppy disk vive ancora. Ad esempio esistono macchinari utilizzati nell’ambito della moda che prevedono il trasferimento di disegni esclusivamente attraverso floppy. Lo stesso discorso vale per determinate procedure governative, che continuano a girare su floppy disk per motivi di sicurezza.
Altri esempi di utilizzo del floppy disk
Il floppy disk è stato utilizzato nel nuovo millennio anche nell’ambito di operazioni artistiche o di comunicazione. È il caso ad esempio di Florian Cramer: scrittore e regista tedesco, che nel 2009 ha ridotto diversi film candidati agli Oscar a semplici GIF animate.
L’operazione faceva parte di un commento delle attività di repressione della pirateria digitale portate avanti da Hollywood e ha utilizzato proprio i floppy disk per far circolare le GIF di cui sopra.
Un altro esempio celebre riguarda le compagnie aeree, che utilizzano i floppy per scaricare aggiornamenti e installarli sui dispositivi delle loro flotte. Si tratta di informazioni vitali per la sicurezza dei passeggeri: a partire dagli aiuti alla navigazione, fino ad arrivare alle modifiche delle piste di decollo e atterraggio.
Esistono poi delle filiere che semplicemente non si sono mai aggiornate dal punto di vista tecnologico. Ecco perché nel 2023 tantissime realtà continuano a fare circolare informazione tramite floppy disk da 3,5 pollici.
Stallo tecnologico e salvaguardia della Storia
Alcune aziende stanno cercando di sviluppare delle soluzioni tecnologiche in grado di ovviare all’uso dei vecchi floppy disk. Il problema è che spesso si tratta di macchinari o di prodotto molto costosi e molto poco performanti.
È il caso ad esempio degli emulatori da floppy a USB, che devono essere realizzati su misura e che hanno un costo produttivo unitario di quasi 300 dollari.
Esistono tanti altri casi di modelli configurati per aggiornare le macchine a floppy disk. Da quelli per i telai a quelli per i campionatori di suoni. Da quelli per l’illuminazione scenica agli elettrocardiografi e gli oscilloscopi.
Anche in questo caso il primo ostacolo è l’altissimo costo di produzione del singolo modello. Specie se paragonato alla sua resa effettiva e al target incredibilmente piccolo cui si rivolge.
Tutti ottimi motivi per continuare a pensare che il floppy disk continuerà a esistere e “lavorare” ancora molto a lungo. Senza poi dimenticare che esistono intere comunità attive nella conservazione del floppy come testimonianza di un passato che fu.