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Linux, i temini più comuni per comprendere questo sistema operativo

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La lista dei termini più comuni e più utilizzati di Linux per comprendere al meglio il sistema operativo open source e le sue funzionalità. L’elenco completo

Linux Andrey_Popov/Shutterstock

In Breve (TL;DR)

  • Il kernel di Linux è il componente centrale che gestisce l’interazione tra software e hardware ed è aggiornato regolarmente per sicurezza e compatibilità.
  • Le distribuzioni Linux offrono versioni specializzate del sistema operativo per vari usi, mentre i gestori di pacchetti facilitano l’installazione e gestione del software.
  • Le modalità di aggiornamento, come rolling release e point release, determinano se una distribuzione riceve aggiornamenti continui o periodici, influenzando stabilità e sicurezza del sistema.

Per tutti coloro che stanno muovendo i primi passi su Linux bisogna sapere che ci sono tutta una serie di termini tecnici che, pur sembrando estremamente complessi, stanno a indicare cose più che normali per il sistema operativo.

Perdersi in questa tecnologia è semplice, ma grazie a questo glossario sarà un po’ più semplice capire la terminologia di questo sistema open source. Scopriamo di più.

  • 1. Che cos’è il kernel di Linux
    Kernel Linux

    Zakharchuk/Shutterstock

    Il kernel Linux è l'interfaccia primaria per tutte le interazioni hardware-software sul sistema operativo e consente alle applicazioni software di utilizzare in modo efficiente tutto l'hardware di sistema a disposizione.

    Viene aggiornato di frequente in modo da correggere eventuali problemi di sicurezza, garantire il supporto per l’hardware più moderno e, se necessario, rimuovere il supporto per architetture obsolete.

    Importante ricordare che molte delle distribuzioni più comuni di Linux aggiornano automaticamente il kernel in altri casi, invece, potrebbe essere necessario passare per un aggiornamento manuale del sistema operativo.

    In generale, comunque, a meno che non si esegue hardware all'avanguardia, si può utilizzare tranquillamente la versione predefinita del kernel e gli aggiornamenti di routine delle varie distribuzioni Linux.

  • 2. Cosa sono le distribuzioni Linux
    Distribuzioni linux

    IB Photography/Shutterstock

    Le distribuzioni Linux, o distro, sono particolari versioni del sistema operativo costruite attorno al kernel Linux destinati a utilizzi specifici.

    Ogni distribuzione offre un'esperienza unica e orientata, naturalmente, verso specifici utilizzi o verso specifici lavori. Ad esempio, se prendiamo Lubuntu è una distro leggera, immaginata per l’hardware più datato e meno performante mentre, Ubuntu è una distribuzione stabile per l’utilizzo quotidiano.

  • 3. Che vuol dire ambienti desktop
    Desktop Linux

    trickyaamir/Shutterstock

    Un ambiente desktop è una raccolta di componenti che costituiscono l’interfaccia utente grafica (GUI) del sistema operativo.

    Include icone, pannelli, barre delle applicazioni, sfondi, widget e il gestore delle finestre, un software di sistema che controlla il posizionamento e l'aspetto delle finestre delle applicazioni.

    È bene ricordare che ogni ambiente desktop viene fornito con un set di app e utilità integrate in modo che le app e il sistema generale seguano la stessa filosofia di progettazione e abbiano un aspetto visivamente coerente.

  • 4. Cosa sono terminale e console
    Terminale e console

    Zakharchuk/Shutterstock

    Quando si parla di terminale (e la cosa non vale solo per Linux) ci si riferisce a un'interfaccia a riga di comando (CLI) che consente agli utenti di interagire direttamente con il sistema operativo tramite comandi testuali.

     È uno strumento potente per eseguire operazioni di sistema, navigare tra le directory, gestire file, installare programmi, configurare il sistema, e molto altro.

  • 5. Binari, pacchetti, dipendenze e repository
    Repository

    Zakharchuk/Shutterstock

    I binari sono linee di codice leggibile dal computer per un programma che la macchina è in grado di eseguire ed elaborare.

    I pacchetti sono binari raggruppati con informazioni aggiuntive come file di configurazione, numeri di versione, descrizioni software, istruzioni di installazione e dipendenze (che rappresentano file e dati aggiuntivi necessari per l'esecuzione di uno specifico pacchetto).

    È bene ricordare che le diverse distro hanno i loro formati di pacchetti per creare pacchetti software specifici per quella data distribuzione.

    Tutti questi pacchetti vengono caricati in una grande libreria chiamata repository, così che l’utente possa scaricarli e installarli facilmente.

  • 6. Cosa sono i gestori di pacchetti
    Gestori Pacchetti

    Roman Samborskyi/Shutterstock

    I gestori di pacchetti sono strumenti che collegano l’utente a un repository software in modo che possa scaricare, installare, aggiornare, rimuovere e gestire i pacchetti sul computer.

    Proprio come i formati dei pacchetti, ci sono gestori di pacchetti specifici per distribuzione.

    Questa modalità di distribuzione dei software può essere impegnativa per gli sviluppatori, perché devono necessariamente “impacchettare” le loro app in più formati e tenerle aggiornate su più repository per fare in modo che possano essere utilizzati tra più distribuzioni.

    Per risolvere questo problema, ci sono gestori di pacchetti universali come Snap e Flatpak che semplificano notevolmente le cose e sono compatibili con diverse distribuzioni.

    Inoltre, richiedono un'interazione minima con i file di sistema, rendendoli teoricamente più sicuri anche se, trattandosi di “pacchetti universali” hanno dimensioni maggiori e occupano più spazio.

  • 7. Modelli rolling release e point release
    Linux

    Roman Samborskyi/Shutterstock

    Altri termini piuttosto comuni nell’universo di Linux sono rolling release e point release, due caratteristiche che fanno riferimento a come gli aggiornamenti vengono aggiunti a una distribuzione.

    In un modello rolling release, la distribuzione Linux riceve aggiornamenti continui al software più nuovo, con l’utente che ha sempre accesso alle funzionalità e alle correzioni più recenti.

    Tuttavia, c’è bisogno di aggiornare regolarmente il sistema per evitare problemi di compatibilità con gli aggiornamenti futuri.

    Le distribuzioni point release rilasciano nuove versioni a intervalli specifici. Non è necessario aggiornare il sistema con la stessa frequenza, il che può essere comodo per i professionisti o i server che richiedono stabilità.

    Inoltre le distribuzioni point release hanno una data di "fine vita" e dopo questa data, non ricevono più aggiornamenti, cosa che può portare a rischi per la sicurezza e problemi di compatibilità.

    Per saperne di più: Linux, caratteristiche e distribuzioni

A cura di Cultur-e
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