Anche i dispositivi per la realtà virtuale e la realtà aumentata possono essere vittima di attacchi informatici, finendo per veicolare programmi malevoli di varia natura, più o meno pericolosi.
Al giorno d’oggi gli utenti sono abituati a virus e malware che infettano soprattutto i computer, gli smartphone e i tablet, con ripercussioni potenziali su periferiche specifiche: ad esempio la tastiera, piuttosto che il mouse o lo schermo.
I device VR e AR non fanno però eccezione e, a breve, potrebbero diventare oggetto delle attenzioni di malintenzionati del web. È dunque consigliabile conoscere per lo meno le principali minacce di questo momento storico, in modo da alzare il livello della propria sicurezza informatica e prevenire il maggior numero possibile di rischi.
Quali sono i principali pericoli per i dispositivi VR
Diversi esperti del settore tecnologico concordano nel ritenere che i dispositivi per la realtà virtuale potrebbero presto trasformarsi nei prossimi cavalli di troia degli hacker: ovvero nello strumento attraverso cui far circolare virus e malware a scapito di utenti inconsapevoli.
A ciò si aggiunge un’ulteriore suggestione, piuttosto preoccupante: il canale di trasmissione di questi programmi malevoli potrebbero essere i videogiochi: soprattutto in un momento storico in cui si gioca principalmente online.
I ransomware dell’era della realtà virtuale e della realtà aumentata potrebbero bloccare il visore su un’immagine fissa, così come potrebbero usare il device per arrecare danni ancora più gravi: ad esempio la crittografia dei file contenuti nel disco rigido collegato, piuttosto che il suo blocco totale.
I programmi malevoli potrebbero persino venire utilizzati per attaccare direttamente l’essere umano che indossa un qualsiasi device VR: a partire dal classico visore, fino ad arrivare alle cuffie 3D o ai guanti tattili.
L’hacker potrebbe utilizzare il dispositivo per costringere il suo utente a visualizzare o a interagire con immagini e contesti sgradevoli o disturbanti. Costringendolo poi a pagare un riscatto per tornare a una normale fruizione dei suoi contenuti preferiti.
Quali sono i principali pericoli per i dispositivi AR
Allo stesso modo, anche i dispositivi per la realtà aumentata, come ad esempio gli smart glass di Google, possono trasformarsi in veicoli di attacchi informatici e truffe di vario genere.
Il primo elemento da tenere in considerazione in tal senso è la privacy, considerato che i device AR vengono utilizzati anche per scattare foto o registrare filmati.
Ciò vuol dire che un hacker potrebbe riuscire a prendere il controllo degli occhiali intelligenti (o di qualsiasi altro dispositivo simile), accedendo di fatto a tutto ciò che sono in grado di inquadrare.
Lo stesso discorso è valido per le conversazioni. Nel caso un malware fosse in grado di prendere il controllo del sistema audio dei dispositivi a realtà aumentata, potrebbe essere in grado di registrare qualunque conversazione intrattenuta in loro presenza.
Dopodiché occorre prestare particolare attenzione nel caso in cui si indossino occhiali smart o dispositivi simili per la realtà aumentata nel corso delle transizioni finanziarie.
In questo caso infatti gli hacker potrebbero utilizzare tutte le tecniche di cui sopra per accedere a informazioni particolarmente sensibili: a partire dalle credenziali di un conto corrente, fino ad arrivare al PIN digitato in occasione di un prelievo da carta di debito, carta di credito o prepagata.
Infine spazio a un ultimo pericolo apparentemente meno concreto, ma con potenzialità nocive piuttosto gravi. Un malware ben congegnato, potrebbe riuscire ad alterare la percezione della realtà aumentata fino ad arrivare a distorcerla.
Questo vorrebbe dire creare immagini talmente poco attinenti con la realtà da condizionare il comportamento degli utenti: ad esempio facendo comparire sul loro cammino oggetti inesistenti, o, viceversa, occultando la presenza di oggetti reali.
Per saperne di più: Realtà Virtuale e Realtà Aumentata: cosa sono e come possono cambiare la nostra vita