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Chi sono e come funzionano i digital twin AI

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Oggi gli utenti hanno la possibilità di sfruttare l’intelligenza artificiale per creare dei gemelli digitali con cui dialogare tramite videoconferenze

robot ai Shutterstock

In Breve (TL;DR)

  • I digital twin AI, come quelli sviluppati da Tavus, sono avatar che interagiscono in videochiamata simulando movimenti ed espressioni umane, offrendo risposte rapide basate su prompt testuali.
  • Questi assistenti possono essere personalizzati per riflettere la personalità e le competenze dell’utente, ma mostrano ancora limiti nell’interpretazione del linguaggio corporeo e nelle dinamiche di conversazione.

Il futuro dell’intelligenza artificiale generativa e dei chatbot potrebbero essere i digital twin: gemelli digitali dell’utente, che si presentano sotto forma di avatar e con cui è possibile dialogare attraverso videochiamate ad hoc.

Tavus è una delle aziende che stanno maggiormente investendo in questa tecnologia e i suoi gemelli digitali sono già in grado di eseguire azioni fuori dal comune: una su tutte, “guardare” l’utente attraverso la fotocamera del dispositivo in uso.

Chi sono i digital twin: gli agenti AI che parlano in video con l’utente

Tavus è soltanto una delle aziende che stanno portando l’intelligenza artificiale verso livelli che, in un passato non troppo recente, non avremmo potuto nemmeno immaginare. 

La realtà è infatti specializzata nello sviluppo di API che permettono di realizzare i cosiddetti “digital twin”: assistenti AI che si presentano sotto forma di avatar e con cui l’utente può parlare attraverso una simulazione di videocall.

Dal punto di vista delle potenzialità, i digital twin sono fondamentalmente in grado di eseguire gli stessi compiti dei chatbot più tradizionali. L’utente inserisce il suo prompt utilizzando il linguaggio naturale e l’AI lo analizza per poi restituire un output. 

Le modalità di interazione sono però nettamente differenti e attestano il progresso tecnologico della soluzione. Innanzitutto gli avatar di Tavus rispondono praticamente con la stessa velocità dei chatbot. Ma non solo.

I digital twin si muovono mentre parlano proprio come farebbe un essere umano in carne e ossa, cambiando espressione facciale in base alla tipologia di argomento che sta venendo discusso. 

Sono addirittura in grado di guardare l’utente e l’ambiente che lo circonda attraverso la fotocamera del dispositivo in uso, per poi integrare queste informazioni all’interno della conversazione in corso. 

Come si addestra e come si parla con un digital twin

Gli avatar AI sono pensati per trasformarsi in veri e propri gemelli digitali dell’utente. Questo presuppone la possibilità di addestrarli in modo che diventino, col passare del tempo, degli assistenti perfetti

In questo senso tutto dipende dalla volontà dell’utente, che può ad esempio pensare il digital twin come una specie di “copia virtuale” di sé stesso: sia dal punto di vista delle competenze che da quello dell’attitudine, il tone of voice, la predisposizione all’ironia e tanti altri aspetti che contribuiscono alla definizione di una personalità.

In alternativa è anche possibile addestrare il digital twin sulla base di un qualsiasi altro modello precostituito. Così come è possibile limitarsi a conversarci, esattamente come si fa in una qualsiasi conversazione di ChatGPT

Da questo punto di vista però emergono ancora alcuni limiti. Uno su tutti l’incapacità dell’avatar di sollecitare l’utente, incalzarlo o magari persino interromperlo. Ad oggi le AI che parlano attraverso il video iniziano a parlare soltanto quando percepiscono un silenzio sufficientemente lungo

E anche in questo senso devono ancora imparare molto del linguaggio del corpo dell’essere umano: si pensi in tal senso alle pause di riflessione, che sono molto diverse dalle interruzioni di un discorso e che invece spesso vengono percepite come invito a dire la propria da parte dell’AI. 

Per saperne di più: Intelligenza Artificiale: cos'è e cosa può fare per noi

A cura di Cultur-e
Addestramento IA non consentito: É assolutamente vietato l’utilizzo del contenuto di questa pubblicazione, in qualsiasi forma o modalità, per addestrare sistemi e piattaforme di intelligenza artificiale generativa. I contenuti sono coperti da copyright.
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