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La scuola a prova di privacy

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L'innovazione tecnologica sta migliorando l'istruzione e ampliando le opportunità per i giovani, ma la mancanza di educazione digitale può trasformare l'accesso a Internet in un pericolo.

sicurezza Suzi Media Production / iStock via Getty Images

Settembre è arrivato e la scuola è iniziata.

Come sappiamo bene, l’innovazione tecnologica e l’agevole accesso al web ha un fortissimo impatto nel mondo dell’istruzione. Ha migliorato i processi formativi e contribuito a supportare i ragazzi valorizzando le loro capacità e le loro relazioni.

Spesso, però, a causa di una mancata educazione e di poca consapevolezza digitale, le incredibili opportunità offerte da un agevole accesso agli strumenti tecnologici ed internet si tramuta in un pericolo e un rischio.

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sefa ozel / E+ via Getty Images

  

 

Sexting, Diffamazione online, Revenge Porn, Sovraesposizione digitale, reati informatici… sono solo alcuni dei fenomeni allarmanti di questo dark side della tecnologia.

Per questo, sappiamo che è centrale impegnarsi attivamente per fornire ai più giovani indicazioni e suggerimenti utili a tutelarsi di fronte ai rischi connessi allo sviluppo del mondo digitale e riaffermare quotidianamente, anche in ambito scolastico, quei principi di civiltà e rispetto, come la riservatezza e la dignità della persona, che devono sempre essere al centro della formazione di ogni cittadino di oggi e di domani.

Ma niente paura: un valido aiuto ce lo offre il Garante per la protezione dei dati Personali!

Il Garante ha di recente pubblicato la nuova versione del vademecum “Scuola a prova di privacy”.

Dal registro elettronico all’uso dello smartphone in classe, dalle foto scattate e condivise sui social all’incubo di tutti i genitori: Il gruppo WhatsApp!

L’obiettivo della nuova guida è quello di offrire alle famiglie, agli studenti, senza dimenticare gli insegnanti, uno strumento per assicurare la più ampia protezione dei dati delle persone che crescono, studiano e hanno a che fare con il mondo scolastico.

Il vademecum, oltre ad affrontare le tematiche connesse al trattamento dei dati personali nel mondo scolastico, dedica particolare attenzione al corretto utilizzo delle nuove tecnologie (registro elettronico, didattica digitale, registrazione delle lezioni, ecc.), sempre più presenti nella dimensione scolastica.

Inoltre, affronta anche temi riguardanti alcuni fenomeni preoccupanti che possono coinvolgere i più giovani (come il cyberbullismo, il revenge porn e il sexting) arrivando fino a definire le buone prassi di educazione digitale (dallo sharenting alla corretta gestione dei video e delle foto realizzate nelle occasioni più disparate come feste, eventi e gite scolastiche).

Il vademecum e la risposta alle domande più frequenti sul tema scuola e privacy, sono disponibili nella pagina tematica del sito del Garante dedicata al mondo della scuola (www.gpdp.it/scuola).

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Egoitz Bengoetxea Iguaran /iStock via Getty Images 

 

Nel frattempo vi anticipiamo qualche utile suggerimento per cominciare con il piede giusto.

Buon anno scolastico & Embrace Data Protection!

1 - Comunicazioni scolastiche:

Gli avvisi messi online devono avere carattere generale, mentre alle singole persone ci si deve rivolgere con comunicazioni di carattere individuale.

Ad es. non si può pubblicare sul sito della scuola, o inserire in bacheca, il nome e cognome degli studenti i cui genitori sono in ritardo nel pagamento della retta o del servizio mensa. 

Gli istituti scolastici e gli Enti locali non possono pubblicare online (sito della scuola, profilo social, etc.), in forma accessibile a chiunque, gli elenchi dei bambini che usufruiscono dei servizi di scuolabus, indicando tra l’altro le rispettive fermate di salita-discesa o altre informazioni sul servizio.

Tale diffusione di dati personali, che tra l’altro può rendere i minori facile preda di eventuali malintenzionati.

2 - La chat dei genitori:

Evitiamo di condividere nella chat di classe, dati personali che rendano identificabili, ad es., gli alunni interessati in vicende particolarmente delicate o destinatari di provvedimenti disciplinari.

3 - Sharenting:

Come genitori, prestiamo particolare attenzione alla condivisione online di contenuti che riguardano i nostri figli e i loro compagni di classe (foto,video, ecografie, storie).

Ciò che viene pubblicato online o condiviso nelle chat di messaggistica rischia di non essere più nel nostro controllo. Se proprio si decide di pubblicare immagini dei propri figli, è importante provare almeno a seguire alcune accortezze, come:

I Tech-Quiz di Mister Plus

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  • rendere irriconoscibile il viso del minore o coprirlo con una“faccina” emoticon;
  • limitare le impostazioni di visibilità delle immagini sui social network;
  • evitare la creazione di un account social dedicato al minore;
  • leggere e comprendere le informative sulla privacy dei social network su cui carichiamo le fotografie.

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    ismagilov / iStock via Getty Images

4 - Immagini di eventi, recite e gite scolastiche: 

Non violano la privacy le riprese video e le fotografie raccolte dai genitori durante le recite, le gite e gli eventi scolastici. Le immagini, in questi casi, sono raccolte per fini personali e destinate a un ambito familiare o amicale e non alla diffusione.

Va però prestata particolare attenzione alla eventuale pubblicazione delle medesime immagini su Internet e sui social network.

In tali casi la diffusione di immagini dei minori richiede, di regola, il consenso degli esercenti la responsabilità genitoriale e delle altre persone presenti nelle fotografie e nei video.

5 - Registrazione della lezione:

Se il regolamento scolastico lo prevede, è possibile registrare la lezione esclusivamente per scopi personali, ad es. per motivi di studio. Ricordiamo ai nostri figli che ogni altro utilizzo o eventuale diffusione in rete, necessita del consenso delle altre persone coinvolte nella registrazione.

In ogni caso, non è ammessa la videoregistrazione della lezione in cui si manifestano le dinamiche di classe.

Scritto da:
Sara Dellino
Data Protection Professional
Da sempre interessata ai temi di privacy e protezione dei dati personali. Promuovo l'uso responsabile delle nuove tecnologie anche al di fuori del contesto lavorativo stimolando la consapevolezza nell'uso dei dati personali.
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