In Breve (TL;DR)
- L'Agentic AI rappresenta un'evoluzione rispetto all'AI generativa, permettendo alle macchine di comprendere il contesto, definire obiettivi e agire in autonomia senza bisogno di input continui.
- Questa tecnologia potrebbe sostituire i modelli AI attuali, offrendo assistenti digitali capaci di gestire email, organizzare attività e adattarsi ai feedback dell'utente, con OpenAI già al lavoro su progetti in questo settore.
L’intelligenza artificiale agentica potrebbe rappresentare un nuovo stadio della relazione tra essere umano e macchina, rendendo velocemente obsoleta intelligenza artificiale generativa che stiamo imparando a conoscere e utilizzare sempre di più.
La rivoluzione dell’agentic AI promette infatti una comunicazione che andrà ben oltre la dinamica del prompt e dell’output di risposta, con nuovi tool in grado di comprendere le esigenze più profonde dell’utente.
L’AI agentica è in grado di capire non solo la singola richiesta, ma anche il contesto e le implicazioni più o meno esplicite. In questo modo si pone degli obiettivi chiari, che persegue attraverso una serie di azioni completamente autonome.
Cos’è e cosa può fare l’Agentic AI
Quando si parla di AI agentica, o agentic AI, si fa riferimento a una possibile, importantissima evoluzione dell’intelligenza artificiale. Un’AI generativa come quella di ChatGPT, Gemini o Copilot, può essere paragonata a un sistema di completamento che si attiva nel momento in cui riconosce determinati modelli.
L’utente inserisce dei dati con cui sollecita il sistema, che risponde generando un output più o meno complesso in maniera reattiva, senza che però vi sia necessariamente una comprensione del contesto che si nasconde dietro la richiesta.
Al contrario l’agentic AI nasce per ragionare e poi operare anche sul medio o sul lungo periodo. In questo caso l’utente fornisce un obiettivo e il sistema, in totale autonomia, non solo sviluppa una strategia, ma è addirittura in grado di modificarla nel caso in cui cambino alcuni presupposti ipotizzati in precedenza.
Per questo motivo l’intelligenza artificiale agentica, più che come un tool, viene presentata come un vero e proprioassistente digitale: una nuova entità che effettivamente “capisce” le esigenze dell’utente ed è in grado di supportarlo senza bisogno di ulteriori input.
Cosa cambia tra AI generativa e AI agentica
Per comprendere meglio la differenza che separa l’intelligenza artificiale generativa da quella agentica, è possibile entrare nel merito di un esempio più concreto. In questo momento storico moltissime persone chiedono aiuto a tool AI per scrivere una o più email.
Un’intelligenza artificiale agentica può fare molto di più: può collegarsi alla casella di posta elettronica dell’utente, identificare imessaggi più importanti ed elaborare risposte in base alle informazioni contenute nei flussi passati.
Ma non solo. Può sviluppare autonomamente piani di lavoro e integrarli con altri strumenti di pianificazione: dall’organizzazione di riunioni alla suddivisione di attività complesse in task più semplici. Il tutto tenendo sempre conto dei feedback dell’utente e adattando di conseguenza la sua strategia e le sue azioni.
Con questi presupposti è facile capire perché, secondo alcuni esperti del settore, l’agentic AI potrebbe finire per mandare in pensione l’AI generativa, relegandola al ruolo di “semplice” calcolatore.
Non a caso OpenAI, il laboratorio di ricerca che ha sviluppato ChatGPT, sarebbe già al lavoro su diversi progetti che sembrano riguardare proprio l’intelligenza artificiale agentica.
Per saperne di più: Intelligenza Artificiale: cos'è e cosa può fare per noi