Agli occhi di un utente meno esperto, la realtà virtuale potrebbe sembrare un concetto relegato al mondo dei film di fantascienza e a un certo immaginario cyber-punk: un insieme di tecnologie oscure, destinate a rimanere “futuribili” a tempo indeterminato.
In realtà gli RV PC e persino gli RV smartphone sono già perfettamente operativi e sono molto più diffusi di quanto non si potrebbe immaginare.
Lo stesso discorso riguarda il visore per la realtà virtuale e tutti quei device che ormai iniziano a essere noti col nome di “occhiali per la realtà virtuale”.
Non a caso, la RV già in questo momento storico vanta molteplici campi di applicazione.
Si comincia con il gaming e l’entertainment, ma si arriva fino alla guida, all’addestramento militare, persino alla medicina.
Questi e tanti altri settori sfruttano quotidianamente la realtà virtuale e, con ogni probabilità, lo faranno ogni giorno di più. Le tecnologie di realtà virtuale sono in continua evoluzione e sembrano destinate a raggiungere traguardi semplicemente entusiasmanti.
Come funziona la realtà virtuale
Prima di entrare nel merito del visore per realtà virtuale, sarà sicuramente utile fare un passo indietro. La prima cosa da fare infatti è capire cosa si intende quando si parla di realtà virtuale o di RV (un acronimo che sta proprio per “realtà virtuale”).
Ebbene, la realtà virtuale non è legata a una singola applicazione. Al contrario chiama in ballo tecnologie e dispositivi differenti. Infatti, è possibile parlare di realtà virtuale ogni qual volta un’interfaccia arrivi a simulare uno o più aspetti della realtà.
I visori e gli occhiali di cui sopra, così come gli RV smartphone o gli RV PC, fanno proprio questo: creano simulazioni della realtà che coinvolgono i diversi sensi dell’utente.
La realtà virtuale infatti non è limitata al semplice campo visivo: alla possibilità di osservare ambienti digitali più o meno realistici.
Al contrario, esistono applicazioni della realtà virtuale in grado di stimolare anche l’olfatto e il tatto. Già nel 1957, il dispositivo Sensorama (una specie di “nonno” degli attuali occhiali per realtà virtuale) proiettava film immersivi che si aggiungevano a un sistema capace di diffondere profumi.
I device tattili sono invece molto più recenti: caschi, guanti e, in certi casi, persino intere cyber-tute che generano vibrazioni in base all’esperienza simulata vissuta dall’utente.
Quali dispositivi utilizza la realtà virtuale
A prescindere dai singoli dispositivi presi in considerazione, la realtà virtuale ha sempre bisogno di un hardware e di un software che siano in grado di elaborare l’ambiente digitale in questione.
Ecco perché spesso e volentieri si parla di RV PC: elaboratori particolarmente performanti, in grado di compiere un numero impressionante di calcoli nel giro di poche frazioni di secondo.
Il visore per realtà virtuale è invece il classico device che, se collegato a un RV PC, permette all’utente di vivere un’esperienza incredibilmente immersiva.
Questi visori spesso assomigliano a dei caschi che isolano completamente l’utente, mettendolo nella condizione di vedere soltanto l’ambiente digitale simulato. Per il resto, il visore per realtà virtuale viene generalmente organizzato in due macro-categorie: da una parte quelli appena descritti, ovvero quelli che, per funzionare, devono essere collegati a un computer.
Dall’altra i visori portatili, che non sono vincolati una postazione fissa. I visori portatili si dividono a loro volta in due sotto-categorie. Innanzitutto troviamo quelli dotati di un hardware, che talvolta vengono presentati anche col nome di occhiali per realtà virtuale.
Dall’altra troviamo quelli che invece devono comunque appoggiarsi a componenti esterne, come, ad esempio, quelli pensati per lavorare con un RV smartphone.
Esempi di utilizzo della RV
Ad oggi, il settore dei videogiochi è senza ombra di dubbio uno di quelli maggiormente in grado di sfruttare le potenzialità della realtà virtuale. Non a caso Sony già da tempo ha realizzato un visore per realtà virtuale espressamente dedicato alla sua console Playstation 4.
Nel gaming gli occhiali per realtà virtuale consentono un livello di immersione pressoché totale nel mondo digitale.
A ciò si aggiunga inoltre che esistono diversi titoli denominati “VR” (acronimo che sta per “virtual reality”, ovvero “realtà virtuale” in inglese), realizzati appositamente per integrarsi con un qualsiasi dispositivo di realtà virtuale.
Detto questo, la RV è protagonista anche di diversi eventi legati al mondo dell’arte, della moda e del design. Vari brand decidono infatti di realizzare tour digitali in cui i vari invitati vengono dotati di RV smartphone ad hoc.
E, ancora, gli RV PC permettono di creare simulazioni altamente realistiche, perfette per diverse tipologie di addestramento. In questo caso le applicazioni sono molteplici: si va infatti dai simulatori di guida ai simulatori di volo; e, ancora, si va dal settore militare a quello medico.
Cosa si potrà fare in futuro con la RV
Proprio la medicina sembra uno dei campi che, in futuro, potrebbero godere maggiormente di uno sviluppo della realtà virtuale. Grazie a RV PC, a visori e magari persino a RV smartphone sempre più potenti, un giorno sarà possibile simulare in maniera realistica persino le operazioni più complesse.
Un altro settore in forte espansione è quello della tecnologia aptica applicata alla realtà virtuale.
Ciò vuol dire che, a breve, gli utenti non si limiteranno a indossare visori o occhiali per realtà virtuale. Al contrario, per rendere l’esperienza ancora più coinvolgente, li integreranno con device tattili specifici: dagli ormai “classici” guanti alle cyber-tute, fino ad arrivare all’avanguardia della pelle elettronica.
Volendo riassumere le considerazioni di cui sopra in due parole, è dunque lecito immaginare che il futuro della realtà virtuale sarà all’insegna di un maggiore “fotorealismo” e di una maggiore “interazione”.
Per saperne di più: Realtà Virtuale e Realtà Aumentata: cosa sono e come possono cambiare la nostra vita