Dopo molte indiscrezioni, Huawei è finalmente pronta a lanciare ufficialmente HarmonyOS Next, la nuova versione del suo sistema operativo creata totalmente da zero e, dunque, totalmente indipendente da Android.
La notizia era nell’aria già da diverso tempo e, dopo il BAN imposto dagli USA, l’azienda ha lavorato duramente per tornare ai vecchi fasti e riconquistare il terreno perduto in questi anni.
E oltre ad aver sviluppato tecnologie incredibili per i suoi device, come il potentissimo processore Kirin tanto per fare un esempio, ha lavorato anche lato software, nel tentativo di creare un ecosistema a parte, totalmente slegato da Google e in grado di inglobare tutti i device prodotti a un software creato e sviluppato internamente e senza alcun “tributo da pagare” a terze parti.
HarmonyOS Next, cosa cambia con l’aggiornamento
Senza girare troppo intorno alla cosa, l’obiettivo di Huawei è quello di creare un sistema operativo indipendentemente per tutti i suoi device, con l’intento di sfidare apertamente Android e la sua egemonia.
E la risposta a queste dichiarazioni di intenti è HarmonyOS Next che sarà destinato ad alimentare i device attualmente sul mercato (quelli compatibili si intende) e soprattutto le generazioni future di smartphone, tablet, notebook, device per la smart home e abitacoli delle smart car in Cina, per ora, e in tutto il mondo, con una release globale.
Ciò che stupisce davvero di questo sistema è che promette di essere un'architettura unificata senza alcuna soluzione di continuità tra i vari dispositivi; questo vuol dire essenzialmente che HarmonyOS Next permetterà di mettere in comunicazione al 100% tutti i device dell’azienda cinese a prescindere dalla tipologia.
Le prime informazioni al riguardo parlano di Huawei Share 2.0 che promette una connessione perfetta tra device diversi e una condivisione di file rapidissima. Le dichiarazioni dell’azienda parlano della possibilità di trasferire un file da 1,2 GB tra due dispositivi con HarmonyOS Next in 8 secondi; una prospettiva molto interessante ma che bisognerà comunque verificarne la fattibilità all’atto pratico.
Oltre ai device, però, dai vertici dell’azienda arrivano anche le prime rassicurazioni che hanno anticipato che, al momento, sono oltre 15.000 le app e i servizi che fanno già parte dell'ecosistema HarmonyOS Next con moltissime altre novità in arrivo.
Una buona notizia, soprattutto per quegli utenti che, almeno in Italia, hanno acquistato un device Huawei ma non sono riusciti a trovare ciò di cui avevano bisogno sullo store ufficiale.
Ma, come si suol dire, anche l’occhio vuole la sua parte e HarmonyOS Next arriverà sul mercato con un design totalmente rinnovato e innumerevoli funzionalità per personalizzare il proprio device ed assolvere pienamente alle esigenze dei singoli utenti.
Non bisogna, inoltre, dimenticare del trend del momento: l’intelligenza artificiale, con Huawei che ha sviluppato un LLM proprietario, chiamato Pangu, che andrà ad alimentare sia le applicazioni che il sistema operativo e sarà accessibile per moltissimi device.
Sul fronte delle prestazioni, l’azienda cinese ha parlato di una fluidità migliorata del 30% rispetto ad Android e di un risparmio energetico di circa il 20%; a questo si aggiungono anche nuovi protocolli di sicurezza, come la nuova architettura Star Shield che tiene al sicuro device e dati personali.
Quando arriva HarmonyOS Next
Stando alle dichiarazioni di Huawei, al momento i device con HarmonyOS sono oltre 1 miliardo a livello globale, si tratta di smartphone, tablet, dispositivi indossabili intelligenti, sistemi di infotainment per la casa intelligente e per auto.
Visti questi numeri, quindi, è chiaro che il colosso della tecnologia voglia fare il passo successivo e unificare tutto questo enorme ecosistema con un software così innovativo come HarmonyOS Next.
Per ora, però, l’azienda sta distribuendo una beta pubblica del software solo per gli utenti in Cina e tra i device compatibili ci sono, essenzialmente, tutti prodotti più recenti come la serie Pura 70, Huawei Pocket 2 e MatePad Pro 11 (versione 2024).
Successivamente, l’update dovrebbe arrivare anche su prodotti più datati anche se, chiaramente, servono delle specifiche tecniche ben precise per eseguire il software al meglio.
Per la versione Global non ci sono ancora conferme ufficiali e, ovviamente, si cerca di dare la precedenza al proprio mercato di riferimento. Probabilmente, per provare il nuovo update anche da questa parte di mondo bisognerà attendere il 2025 inoltrato ma sono ancora molte le cose da valutare, una fra tutte il BAN imposto a Huawei e, non meno importante, il Digital Markets Act europeo, al quale difficilmente il colosso cinese deciderà di piegarsi.
Per saperne di più: La guida completa agli smartphone