Ufficializzato da Huawei e Oppo il raggiungimento di un importante accordo globale che consentirà ai due colossi cinesi del mondo mobile di continuare a crescere e innovare per offrire ai consumatori prodotti e servizi sempre più competitivi. Tale accordo riguarda la concessione reciproca di licenze sui brevetti standard per la telefonia cellulare con un focus particolare sul 5G.
L’accordo di licenza incrociata consentirà a Huawei e Oppo di sfruttare le rispettive tecnologie per un nuovo ciclo di innovazioni nel mondo della telefonia. In altre parole, ciascuna delle due parti garantisce all’altra il diritto di utilizzare la propria proprietà intellettuale.
Questo significa che Oppo potrà usare sui propri device i tanti brevetti 5G, Wi-Fi e codec audio/video che hanno permesso a Huawei di ridurre e in alcuni casi annullare, il gap nei confronti di Samsung ed Apple, anche a livello commerciale.
Huawei letteralmente “sparita dai radar”
Come dichiara Adler Feng, Chief Intellectual Property Officer di Oppo, "è un accordo vantaggioso per entrambe le parti". Tuttavia, la sensazione è che Oppo stia “tendendo una mano” a Huawei, in forte difficoltà dopo il ban USA imposto dall’Amministrazione Trump, in nome della sicurezza nazionale, che è ancora in vigore con quella Biden.
L’esclusione totale dal mercato americano, con l’imposizione alle aziende statunitensi di non instaurare rapporti commerciali con Huawei (come Google), ha relegato uno dei brand più potenti nel mercato degli smartphone a posizioni di mercatonon più sostenibili.
In Europa, Huawei è praticamente sparita dai radar, come dimostrano le chiusure di alcuni uffici di rappresentanza sparsi nel Vecchio Continente, anche se ogni tanto spunta qualche dispositivo (tablet e smartphone) con HarmonyOS, il sistema operativo alternativo ad Android.
Huawei si aggrappa ad Oppo per sopravvivere
Certamente, grazie a questo accordo, Oppo potrà beneficiare di diversi brevetti che riguardano soprattutto il 5G. Al tempo stesso, verserà nelle casse di Huawei 2,5 dollari per ogni dispositivo che integrerà una di queste tecnologie sviluppate da Huawei. Lo stesso discorso vale per Vivo e OnePlus, che insieme ad Oppo, fanno parte del gruppo BBK Electronics.
I tre brand, nell’ultimo trimestre, hanno venduto insieme qualcosa come50 milioni di smartphone. Anche se non tutti monteranno la tecnologia Huawei al loro interno è facile intuire come il brand "bannato" possa contare su una buona dose di introiti per le sue casse.
Cosa succederà negli USA e in Europa
Al momento, i marchi di BBK Electronics non sono banditi dagli Stati Uniti, e quindi tutte le aziende americane sono libere di intrattenere rapporti commerciali con loro. Ma in pratica negli USA si vendono solo smartphone OnePlus (e neanche tanti) e ben presto la situazione potrebbe cambiare.
Anche in Europa, almeno per ora, gli smartphone del gruppo arrivano con Android installato e con i SoC di Qualcomm. Resta dunque da capire se ci saranno effettivamente ripercussioni politiche negli USA e in Europa. Qualora dovessero essercene, infatti, l’accordo tra Huawei e Oppo da vantaggioso potrebbe diventare "doloroso per entrambe le parti".