In Breve (TL;DR)
- L’hotspot mobile consente di trasformare lo smartphone in un router WiFi, ideale per connettere più dispositivi ma con un consumo energetico elevato.
- Il tethering USB offre una connessione più stabile e veloce per un singolo dispositivo, mentre il Bluetooth consuma meno energia, utile in caso di batteria limitata.
- La scelta dipende dalle esigenze specifiche, come numero di dispositivi da connettere, necessità di velocità e consumo energetico.
Con l'aumentare del numero di dispositivi connessi, diventa sempre più necessario condividere una connessione Internet.
Nonostante la presenza di un numero incredibile di reti WiFi, condividere dati mobile è una situazione più comune di ciò che si crede e, per farlo, ci sono essenzialmente due opzioni: l’hotspot mobile e il tethering.
Ma attenzione, nonostante questi due termini vengano spesso utilizzati scorrettamente come se fossero dei sinonimi, ci sono alcune differenze importanti che vale la pena esplorare.
Che cos'è l'hotspot mobile?
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Quando si parla di hotspot mobile si fa riferimento a una funzione che consente di trasformare un qualsiasi dispositivo idoneo, come uno smartphone ad esempio, in un router wireless.
Per farlo si utilizza la connessione dati del device in questione, con l’hotspot che va a creare una rete WiFi alla quale altri dispositivi compatibili possono collegarsi per accedere a Internet.
Funziona tramite una connessione WiFi, quindi la portata è simile a quella di un router domestico ed è pari a circa 10-15 metri.
Tra le caratteristiche principali di questa soluzione c’è la possibilità di collegare più dispositivi contemporaneamente e una grande semplicità nella configurazione. Per utilizzare questo sistema non serve far altro che attivare la funzione di hotspot e impostare una password di accesso.
Che cos'è il tethering?
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Per tethering, invece, si intende un metodo che permette di condividere la connessione dati di un dispositivo con un altro tramite tre modalità principali: USB, Bluetooth o WiFi.
Il tethering WiFi, di fatto, coincide con l’hotspot mobile e permette la connessione di più dispositivi tramite una rete wireless; tuttavia esistono situazioni in cui le altre modalità di tethering possono risultare più utili.
Scegliendo la connessione tramite USB si collega il dispositivo host (ad esempio uno smartphone) a un computer tramite cavo USB così da garantirgli una connessione stabile, veloce e senza interferenze wireless.
Nel caso della connessione Bluetooth si vanno a collegare due dispositivi tramite la tecnologia Bluetooth. Si tratta di un sistema meno veloce rispetto al tethering USB ma ha anche un consumo di batteria più contenuto.
Confronto tra hotspot mobile e tethering
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Come evidente tra queste due tecnologie ci sono molte differenze: l’hotspot mobile consente di collegare più dispositivi contemporaneamente ed è ideale per chi necessita di una connessione veloce e flessibile.
Tuttavia, poiché funziona tramite Wi-Fi, potrebbe essere soggetto a interferenze e presenta un consumo energetico piuttosto elevato, soprattutto quando sono collegati più dispositivi.
D’altra parte, il tethering USB garantisce una connessione più stabile e veloce, rendendolo la scelta ideale per il collegamento di un singolo dispositivo, come un computer portatile.
Il tethering Bluetooth, sebbene meno veloce, consuma meno energia ed è utile in situazioni in cui la durata della batteria è una priorità.
Quale opzione scegliere?
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La scelta tra hotspot mobile e tethering dipende principalmente dall’uso specifico e dalle esigenze di chi utilizza questa connessione.
L’hotspot mobile è ideale quando si ha bisogno di collegare più dispositivi contemporaneamente e ci si trova in un ambiente con una buona copertura di rete. Tuttavia, visti i consumi più elevati potrebbe essere necessario tenere a portata di mano l’alimentatore del dispositivo.
Il tethering USB è preferibile quando si necessita di una connessione stabile e veloce per un singolo dispositivo. Inoltre, consuma meno energia e permette di ricaricare lo smartphone durante l’utilizzo.
Il tethering Bluetooth può essere utile in situazioni in cui il consumo energetico deve essere ridotto al minimo, sebbene la velocità sia inferiore rispetto alle altre modalità.
Quanti dati si consumano?
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Indipendentemente dal metodo scelto, è importante considerare sempre il consumo dei dati che, ovviamente, c’è in entrambi i casi visto che si utilizza la connessione dati dello smartphone.
In questo senso, quindi, un utilizzo intensivo, come lo streaming video o il download di file di grandi dimensioni, potrebbe portare al rapido esaurimento dei dati offerti dal proprio abbonamento.
Per gestire al meglio il consumo e non ritrovarsi senza connessione è opportuno monitorare il traffico dati tramite le impostazioni dello smartphone oppure tramite l’applicazione del proprio gestore telefonico.
Inoltre è consigliabile anche impostare limiti di dati quando si utilizza l’hotspot mobile, in modo che lo smartphone blocchi automaticamente la trasmissione una volta raggiunta una certa soglia.
Dall’altra parte è anche vero che i piani di abbonamento attualmente sul mercato offrono ai consumatori un quantitativo di dati spesso sproporzionato che, difficilmente, andrà ad esaurirsi con un utilizzo normale della connessione.
Nonostante questo, è bene sempre essere consapevole della disponibilità in modo da non restare senza connessione o, nel peggiore dei casi, ritrovarsi a pagare prezzi stratosferici per ottenere un po’ di giga in più.
Per saperne di più: Come si scrive, cosa si intende e come funziona il WiFi