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Tutto quello che c’è da sapere su sicurezza e Google Gemini

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Dalla protezione delle informazioni sensibili alla sicurezza delle conversazioni. Dal monitoraggio delle attività sospette alla crittografia dei dati

Google Gemini rafapress / Shutterstock.com

Come funziona la sicurezza in Google Gemini? Una domanda apparentemente semplice, che però apre a risposte anche molto diverse tra loro

Parlare di intelligenza artificiale e sicurezza informatica non è sicuramente semplice. Anche perché gli elementi da tenere in considerazione sono molteplici. 

Nel caso in questione ad esempio è possibile parlare della sicurezza delle conversazioni su Google Gemini. Ma anche delle politiche di sicurezza e della protezione degli account Gemini

Da una parte le attività svolte dall’intelligenza artificiale generativa per tutelare privacy online e dati sensibili dell’utente. 

Dall’altra dati di contesto e consigli utili proprio per l’utente. In modo che sia sempre consapevole di quali e quante informazioni sta condividendo

Come potenziare la sicurezza con Google Gemini

Gemini

Sadi-Santos / Shutterstock.com

Un primo approccio al concetto di sicurezza è quello legato all’individuazione e la risoluzione di problematiche potenziali. E in questo senso la gestione dei rischi con Gemini sembra più avanzata che mai. 

L’intelligenza artificiale generativa targata Google promette una visibilità contestuale e strategica sugli ambienti. E permetterà all’utente di configurare le diverse funzionalità in base a esigenze specifiche. 

Gemini dialoga in tempo reale con i database diMandiant: la società Google specializzata in sicurezza informatica e difesa dallo spionaggio.

In questo modo l’AI si aggiorna costantemente sulle minacce e gli attacchi più recenti, ma non solo. È anche in grado di formarsi sul comportamento degli hacker e, più in generale, di soggetti malintenzionati del web

A ciò si aggiunge un’ulteriore integrazione con VirusTotal: un altro sito della galassia Google, che analizza file o indirizziURL con l’obiettivo di individuare malware di vario tipo. 

Google Gemini promette automatizzazione e semplificazione delle principali attività di sicurezza informatica di un sistema

Grazie all’integrazione con VirusTotal, Gemini è addirittura in grado di scovare codice potenzialmente pericoloso. Ancor prima che l’utente effettui un’operazione di reverse engineering dello script incriminato. 

Il monitoraggio delle attività sospette con Gemini è dunque più semplice che mai. Non a caso l’intelligenza artificiale generativa è pensata anche per prendere in carico lavori ripetitivi, ad alto rischio di distrazione ed errore.

In questo senso le operazioni di sicurezza di Google Gemini prevedono un’interazione diretta del tool AI con dati ed eventi di sicurezza. Con l’obiettivo di facilitare le indagini dell’utente, fornendogli consigli utili ogni qual volta ne abbia bisogno.

Il risultato, secondo Google, sarà un miglioramento generale degli standard di sicurezza informatica nei sistemi internazionali. Soprattutto nel caso degli utenti sprovvisti di competenze informatiche avanzate. 

Come funziona la sicurezza delle informazioni su Gemini

Gemini

JLStock / Shutterstock.com

Un altro modo per parlare di sicurezza applicata all’AI di Google consiste nell’entrare nel merito della protezione dei dati di Gemini. Ma anche nel capire quale sia, più in generale, l’approccio alla sicurezza di Google Gemini

Da questo punto di vista il primo documento da visionare è l’informativa sulla privacy: un testo in cui viene spiegato in maniera chiara quali informazioni personali dell’utente vengono raccolte a seguito degli scambi con i chatbot

Google Gemini raccoglie innanzitutto delle informazioni personali di identificazione: ad esempio il nome utente, il numero di telefono o l’email. Ma anche l’indirizzo postale o altre informazioni provenienti da documenti di identità

A ciò si aggiungono le informazioni commerciali e quelle finanziarie: a partire da dati legati a singoli ordini o transazioni, fino ad arrivare a informazioni su conti bancari

Gemini potrebbe raccogliere anche informazioni professionali: ad esempio quelle relative al lavoro svolto dall’utente o al suo patrimonio

Gemini raccoglie diverse tipologie di informazione dell’utente e le utilizza per scopi aziendali e commerciali 

Infine le politiche sulla sicurezza di Google Gemini prevedono la raccolta automatica di identificatori online, informazioni sul dispositivo e dati di utilizzo dell’utente. 

Queste diciture fanno rispettivamente riferimento a indirizzi IP e nomi di dominio. A informazioni su hardware, software e sistemi operativi. E a dati su attività di sistema varie ed eventuali.

Tutte le informazioni di cui sopra vengono utilizzate per quelli che Google Gemini definisce come “scopi aziendali e commerciali”. 

Ciò vuol dire che servono per migliorare la qualità del servizio erogato, ma anche per individuare e prevenire frodi. Per ottimizzare l’assistenza cliente, ma anche per promuovere prodotti o funzionalità. 

Altri consigli di sicurezza per gli utenti di Gemini

Gemini

mindea / Shutterstock.com

Parlare di sicurezza in Google Gemini non significa soltanto analizzare le diverse funzionalità di monitoraggio delle attività sospette. O analizzare nel dettaglio le politiche sulla gestione delle informazioni

Esistono infatti tanti altri aspetti di cui tenere conto: uno su tutti la più generale gestione di dati sensibili all’interno di uno strumento pensato per assistere l’utente nelle diverse attività quotidiane. 

In linea di principio è sempre consigliabile non condividere con Gemini alcun tipo di informazione ritenuta riservata. Ed è bene ricordare che la chiusura di una chat non comporta necessariamente l’eliminazione delle informazioni contenute al suo interno. 

Google ha infatti reso noto che le conversazioni potrebbero venire mantenute per un massimo di 72 ore dalla loro chiusura. Con l’obiettivo di estrapolare dati e feedback utili al miglioramento del servizio, come già spiegato nei capoversi precedenti. 

Un ultimo aspetto da tenere in considerazione riguarda la crittografia dei dati su Gemini. Anche perché molti utenti usano e useranno l’AI generativa di Google proprio per integrare diversi servizi protetti, come ad esempio Gmail o Drive

Da questo punto di vista Google ha già reso noto che la crittografia lato client non è compatibile con Gemini. Ciò vuol dire che l’intelligenza artificiale non è in grado di visionare file criptati presenti all’interno di un account email o di uno spazio cloud protetto.

Per saperne di più: Google Gemini, cos’è e come funziona la nuova AI Multimodale di Google

A cura di Cultur-e
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