Dal rebranding di Facebook in “Meta” si sono accesi i riflettori sulle opportunità di applicazione del Metaverso in molti settori, compresa l’architettura. Il metaverso si riferisce a una realtà immersiva che nasce dalla combinazione di realtà virtuale e aumentata, social media, giochi online e spazi 3D.
In parole semplici, il metaverso è un mondo virtuale in cui le persone possono lavorare, socializzare e giocare in spazi ispirati al mondo reale per mezzo di avatar.
Il termine è stato coniato da Neil Stephenson in “Snow Crash“, un romanzo di fantascienza del 1992, dove l’autore immaginava un successore di Internet basato sulla realtà virtuale. E se per la maggior parte della sua esistenza, Internet è stata un’esperienza 2D scollegata dalla percezione di uno spazio, con il metaverso ciò potrebbe cambiare.
Metaverso e design di prodotti: moda e lusso da apripista
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Oggi, le economie di tutto il mondo stanno attraversando un cambiamento significativo verso la digitalizzazione, accelerato anche dal Covid-19. Negli ultimi anni i punti vendita fisici sono mutati, così come uffici, spazi di lavoro e scuole, virando verso forme virtuali. Tuttavia, il metaverso potrebbe introdurre un punto di incontro tra spazio fisico e digitale, cambiando bisogni e desideri del design e dando vita a esperienze “phygital”, dove reale e digitale si fondono.
A fare incursione in questo territorio, primo fra tutti, il settore moda e beni di lusso: marchi come Balenciaga, Moncler, Louis Vuitton e Burberry sono sbarcati sulle piattaforme di metaverso per mostrare i prodotti e interagire con i clienti.
Così molti designer si stanno cimentando nella realizzazione di prodotti da usare, comprare e vendere nel metaverso, come abbigliamento e accessori digitali. Secondo Morgan Stanley, il mercato del metaverso, solo per il lusso e la moda, potrebbe raggiungere i 50 miliardi di dollari entro il 2030.
Gli NFT (token non fungibili) e il social gaming potrebbero espandere il mercato totale del lusso di oltre il 10% in otto anni e aumentare gli utili di circa il 25%.
Metaverso e immobiliare virtuale: la svolta per gli architetti
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Uno dei mercati emergenti con l’avvento del metaverso è quello immobiliare virtuale. Stando ad alcune indagini, gli investitori stanno già spendendo milioni in NFT per acquistare proprietà virtuali. Emergen Research ha stimato il valore di mercato del Metaverso a 48 miliardi di dollari nel 2020 e prevede che raggiungerà un fatturato di 829 miliardi di dollari nel 2028.
Al di là degli investimenti che si riveleranno più fruttuosi a lungo termine, di certo il numero delle proprietà virtuali crescerà e ciò potrebbe rappresentare un punto di svolta per gli architetti e tutto il settore.
Oltre alle “case” e agli “uffici” privati, nel metaverso ci saranno spazi di intrattenimento come parchi di divertimento virtuali, teatri, cinema, gallerie d’arte, sale da concerto, centri commerciali, arene sportive
Le sfere del metaverso non hanno i limiti del mondo reale come il tempo, il budget o lo spazio fisico. Per questo, danno carta bianca agli architetti che possono dare pieno sfogo alla fantasia. Ciò, a sua volta, potrebbe rinvigorire l’architettura tradizionale, portando ad un rinascimento architettonico futuristico.
L’architettura del futuro è centrata sull’uomo
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L’architettura centrata sull’uomo non è una tendenza, ma un approccio basato su soluzioni che hanno l’obiettivo di ottimizzare il rapporto tra le persone e gli edifici per soddisfare le esigenze di una comunità. Gli edifici così progettati creano soluzioni per i problemi e le opportunità concentrandosi sui bisogni, i contesti, i comportamenti e le emozioni delle persone.
Costruiti su concetti di etnografia, sociologia e psicologia cognitiva, i progetti architettonici incentrati sull’uomo sono il risultato di una comprensione olistica dei loro utenti.
Nel caso di The Lantern, una comunità di residenti in Ohio, gli architetti hanno progettato per i cittadini anziani affetti da demenza e Alzheimer, un centro simile al tipico quartiere degli anni ’30 e ’40, in cui la maggior parte degli abitanti sono diventati maggiorenni. Questo ambiente terapeutico, completo di portici, sedie a dondolo, tappeti erbosi e un soffitto in fibra ottica che passa dal giorno al cielo notturno, stimola i ricordi perduti e dimostra di ridurre l’ansia, l’irritabilità e la depressione, esperienze comuni per chi convive con demenza e Alzheimer.
Metaverso: miniera d’oro per designer e architetti
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Il metaverso è probabilmente uno dei progressi digitali più eccitanti di sempre e potrebbe portare a cambiamenti significativi nell’architettura, aprendo a nuovi flussi economici e modelli di business: il metaverso permette di vendere i progetti come “contenuto”, piuttosto che aspettare a lungo per vedere il loro impegno concretizzarsi nella realizzazione di un edificio.
In un’industria come quella edile, ancora afflitta da inefficienze, tempi lunghi, permessi difficili da ottenere e gerarchie sociali, la progettazione architettonica nel metaverso può spostare il potere dalle grandi aziende ai singoli architetti.
Soprattutto, considerando il fatto che il mercato dei beni digitali sta crescendo due volte più velocemente di quello dei beni fisici, il metaverso può essere la nuova miniera d’oro per designer e architetti.
Come si progetta nel metaverso?
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Il processo di progettazione funziona come nella vita reale, con un brief del cliente e i primi lavori di progettazione prima che il concetto sia "bloccato" e costruito. Non ci sono ingegneri nel metaverso, ma gli sviluppatori sono importanti per verificare che ciò che è stato progettato funzioni effettivamente (per esempio che le “porte possano aprirsi”) e che il design sia interattivo.
Gli architetti del metaverso devono essere creativi: libero dai limiti fisici della vita reale, la sfida è di inventare qualcosa di totalmente nuovo
La professione dovrà riqualificarsi per imparare a programmare e capire come funzionano queste piattaforme: il suono è importante, come il rumore che fa una porta quando si apre, così come la "narrativa" di ciò per cui verrà utilizzato un edificio.
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